Lo studio di EY Italia ha evidenziato un’escalation dello stock di NPE in seno al sistema bancario italiano che entro il 2024 arriverà a 402 miliardi di euro
Oltre 400 miliardi di euro è il volume stimato da EY circa lo stock di NPE – Non Performing Exposure (il rapporto tra il totale dei crediti deteriorati e il totale dei crediti erogati da una banca) che graverà sul sistema bancario italiano entro la fine del 2024. La società di consulenza ha previsto che l’ammontare degli Npl e Utp raggiungerà quota 369 miliardi entro la fine del 2022, per poi arrivare a 402 miliardi nei successivi due anni. Numeri allarmanti, frutto della pandemia e della recente guerra in Ucraina, che ha contribuito ad un generale innalzamento dei prezzi e dei costi dell’energia. Secondo EY, lo stock degli NPE è ben al di sopra della media europea: 4,9% contro 2,1%. Fanno meglio del nostro Paese altre nazioni importanti come il Portogallo (3,9%), la Francia (2%) e la Germania (1,1%).
Dopo diversi anni di calo, il volume di Npl e Utp è tornato a crescere, in particolare le inadempienze probabili che hanno superato le sofferenze. Il picco era stato raggiunto nel 2015 quando il volume complessivo degli NPE ammontava a circa 342 miliardi di euro. Da lì in poi è iniziata la discesa, grazie ad importanti cessioni di portafogli e al sostegno offerto dalla Gacs, la garanzia pubblica. Tuttavia, a fronte della crisi pandemica, che ha congelato l’economia per alcuni mesi e paralizzato interi settori, lo stock di NPE è tornato a salire fino a raggiungere i 330 miliardi di euro di fine 2021, con i crediti Utp in netto aumento.
Allo stato attuale, le imprese a rischio classificate Utp sono circa 144 mila: 100 mila società non finanziarie e 44 mila aziende familiari. Le previsioni indicano che crescita degli unlikely to pay continuerà anche in futuro. La maggior parte dei nuovi flussi sarà Utp, caratterizzati da ticket medio-piccoli (il 40% sotto i 2 milioni, il 25% tra 150 mila e 2 milioni). Infine, EY ha dedicato gli ultimi capitoli del proprio studio al focus sulle procedure esecutive e sulle Gacs. Per quanto riguarda il primo aspetto, EY ha segnalato un gap 5 anni fra i tribunali più virtuosi e meno virtuosi. Per quanto riguarda il secondo, dal 2016 ad oggi il 40% delle operazioni Npl sono avvenute con la garanzia statale per un totale di 40 transazioni.