Giovanni Bossi e Marina Natale, durante la conferenza stampa tenutasi poco fa a Venezia, dichiarano i dettagli ufficiali del recente accordo siglato per aiutare la gestione dei crediti delle Pmi.
È di poco fa la conferenza stampa che annuncia l’accordo tra Banca Ifis e Sga per la gestione dei crediti deteriorati delle Pmi meritevoli, ovvero adeguate ai parametri proposti per l’accordo. Presenti i rispettivi Amministratori delegati delle aziende: Giovanni Bossi di Banca Ifis e Marina Natale di Sga.
Le dichiarazioni di Giovanni Bossi: “Banca Ifis ha maturato una grande esperienza per quanto riguarda il settore di lavorazione del credito deteriorato di peggiore qualità. Siamo qui non solo per la settima edizione dell’Npl meeting, ma anche perché, con questo accordo, abbiamo ritenuto opportuno mettere a disposizione delle imprese del territorio, e non solo, uno strumento capace di operare a favore delle imprese. Le aziende devono produrre fatturato e il presente accordo vuole essere uno strumento di aiuto concreto alle imprese, per far sì che compiano al meglio il loro mestiere.
Banca Ifis supporterà il factoring delle imprese che già sono nel portafoglio di Sga: sono tutte aziende che hanno la possibilità di uscire dalla condizione di problematicità per tornare in bonis.”
Le dichiarazioni di Marina Natale: “Sga ha la priorità della normalizzazione del credito degli Utp. Abbiamo acquisito 18 mld di portafoglio di cui 7 mld da gestire in modo attivo, con 25.000 imprese del Nord Italia, non solo Triveneto, ma anche Lombardia.
Sga non sempre riesce ad assistere in maniera specializzata tutte le aree di business delle aziende, perciò il supporto di Banca Ifis diventa indispensabile. Ciò che abbiamo concordato è un’assistenza specializzata, in modo che le imprese coinvolte riescano a rientrare entro i termini delle scadenze a beneficio delle aziende stesse in primis.”
Ciò che emerge preponderante sia dalle parole di Marina Natale sia da quelle di Giovanni Bossi è il concetto di unlikely to pay: sono imprese vive che necessitano di un aiuto che permetta loro di risollevarsi, non sono dei fallimenti e, con il supporto adeguato, non lo diventeranno.
L’accordo è stato preso dopo una serie di test su centinaia di clienti che si sono dimostrati interessati già prima dell’estate.
L’iniziativa ha dunque un grande potenziale che si evince non solo dai numeri dati e dall’interesse dimostrato dei potenziali clienti, ma anche e soprattutto dalle parole dei due Amministratori delegati pieni di fiducia e di speranza per le Pmi italiane.
Ciò a cui si è voluto dare importanza, sottolinea Giovanni Bossi, non sono tanto i numeri, ma la qualità del servizio verso il singolo, verso il caso particolare, il valore dell’iniziativa sta nella specializzazione dell’aiuto che verrà dato alle imprese.
Così vuole essere anche il titolo del settimo incontro di Banca Ifis che si terrà domani, non più NPL come acronimo di Non Performing Loans, bensì Next Performing Level: i crediti deteriorati determinano il loro valore non più in base al loro ammontare, ma diventano un’occasione per affrontare il futuro dell’economia.