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Affitti brevi e CIN: cosa prevedono le nuove regole?

Da novembre sarà necessario rispettare le nuove regole introdotte dalla Legge n. 191/2023 sugli affitti brevi. Oltre all’obbligo del CIN, vengono stabiliti ulteriori requisiti di sicurezza minimi. In caso di inosservanza saranno applicate pesanti sanzioni.

Si definiscono affitti brevi i contratti di locazione relativi a immobili a uso abitativo e stipulati per una durata inferiore ai 30 giorni. A differenza delle case vacanze, gli affitti brevi non sono soggetti a registrazione presso l’Agenzia delle Entrate, e sono gestiti da privati. Non offrono servizi aggiuntivi come la colazione, i pasti e il noleggio auto, ma l’abitazione e i servizi strettamente collegati ad essa (biancheria, pulizia, utenze).

Il D.L. n. 145/2023, convertito in Legge n. 191/2023, ha introdotto nuove regole sugli affetti brevi. Le misure, che entreranno in vigore dal prossimo 2 novembre, dovranno essere obbligatoriamente adottate dai proprietari. Oltre a dover possedere obbligatoriamente il Codice Identificativo Nazionale (CIN), queste strutture dovranno applicare le norme previste per alberghi, hotel e strutture ricettive in generale.

CIN: obbligo di esposizione e richiesta

Le regole sul CIN, da esporre obbligatoriamente all’esterno dell’immobile e sugli annunci relativi allo stesso, è regolato dall’art. 13-ter della legge. Il Codice nasce per avere maggiori informazioni e agevolare i controlli.

Entrato in vigore il 1° settembre di quest’anno in seguito alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il CIN deve essere:

  • ottenuto per chi lo richiede per la prima volta entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’avviso;
  • convertito entro 120 giorni per chi è già in possesso del CIR, ovvero del Codice Identificativo Regionale.

Per averlo è sufficiente fare richiesta telematicamente al Ministero del Turismo attraverso la Banca Dati Strutture Ricettive (BDSR).

Requisiti di sicurezza

I locatori devono rispettare inoltre i requisiti minimi di sicurezza previsti dalla legge. Le strutture, gestite in forma imprenditoriale e non imprenditoriale, dovranno avere:

  • estintori portatili;
  • rilevatori per gas combustibili e monossido di carbonio;
  • allarme.

Gli estintori dovranno essere messi in modo da risultare visibili e in posizioni facilmente accessibili nelle aree a rischio incendio. Dovrà essercene almeno uno per piano, e in ogni caso uno ogni 200 metri quadrati.

Per i locali gestiti a livello imprenditoriale è previsto un ulteriore obbligo: quello della verifica dei requisiti di sicurezza degli impianti disciplinati dalla normativa statale e regionale. I gestori, dunque, dovranno depositare al Comune la relativa SCIA.

Affitti brevi: cosa si rischia se non si rispettano le nuove regole

Qualora non vengano rispettate le regole sarà applicabile una sanzione pecuniaria compresa tra i 600 euro e i 10.000 euro. Le violazioni potranno riguardare vari aspetti, dalla mancanza del CIN alla sua mancata esposizione, dal rispetto dei requisiti minimi di sicurezza previsti all’attività imprenditoriale esercitata senza il necessario possesso e deposito della SCIA.

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