Sembra essere giunta a destinazione l’operazione per il salvataggio delle tre Casse di Cesena, Rimini e San Miniato ad opera di Atlante 2 ai fini dell’acquisizione da parte dei francesi di Credit Agricole entro il 30 settembre. All’appello mancava la sottoscrizione della tranche mezzanina (la più rischiosa e dal valore nominale di 624 milioni di euro) valida per la cartolarizzazione dei 3,1 miliardi lordi di Npl delle tre Casse.
Nonostante le ristrettezze di tempo (la dead-line era stata fissata per il 10 settembre) Atlante 2 pare colmerà il gap di 200 milioni per coprire l’ultima tranche grazie all’appoggio di alcuni “partner storici”. Il salvataggio infatti passa attraverso il rifinanziamento del fondo da parte di Intesa Sanpaolo, UniCredit, Agricole Italia, doBank e l’asse Sga – Cdp – Poste.
Nel dettaglio il fondo diretto da Paolo Petrignani vedrebbe un rifinanziamento da 280 milioni di euro di cui 40 milioni a testa a carico di Intesa e UniCredit, 30 da Agricole Italia-Cariparma e altrettanti da doBank; infine 140 milioni arriverebbero da Sga e per la parte che rimane da Poste e Cassa depositi e prestiti.
Detto questo, ai 280 milioni Atlante 2 potrà sommare i circa 200 ancora in cassa e altri 100 che dovrebbero arrivare da Fonspa per un totale di oltre 500 milioni, ovvero quanto dovrebbe bastare al fondo di Quaestio per acquistare l’intera tranche mezzanina (tranche che potrebbe scendere dai 600 milioni previsti finora nel caso in cui vengano scorporati dalla cartolarizzazione i 284 milioni di Npl aggiunti in estate). Le cifre sono ancora in via di definizione, tuttavia il ritorno in campo di alcuni attori di peso come Intesa, UniCredit e Agricole sembra in grado di sbloccare un’impasse che ormai durava da settimane e di aggiungere l’ultimo tassello mancante per completare il quadro.
Infatti per quanto riguarda la sottoscrizione della tranche senior (dal valore di 416 milioni nominali), Atlante 2 sarebbe riuscito a costituire un pool di sette banche (tra cui Banca Imi e Natixis) che sottoscriverà la tranche senior della cartolarizzazione degli Npl dei tre istituti. La terza e ultima parte della cartolarizzazione, costituita dalla tranche junior da 213 milioni, sarà invece sottoscritta dal Fondo interbancario di tutela dei depositi.
Decisiva per il buon esito della trattativa è stata fino ad oggi la moral suasion sui soggetti in campo da parte di Bankitalia, che intendeva chiudere quanto prima “l’ultimo dei dossier spinosi del sistema bancario ancora sul tavolo, dopo il caso di Mps e delle due Venete”. Tutto ciò onde scongiurare la prospettiva di una liquidazione delle tre banche del Centro Italia (Rimini e San Miniato le più a rischio) o comunque di un epilogo potenzialmente contagioso per il sistema.