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Economia sommersa: aumento da record, raggiunto un valore stimato di 202 miliardi (+9,6%)

Economia sommersa: aumento da record, raggiunto un valore stimato di 202 miliardi (+9,6%)

Crescita record per l’economia sommersa e illegale, trainata dalla sotto-dichiarazione e dal lavoro irregolare. Le stime evidenziano un aumento del valore complessivo, con cambiamenti nelle componenti principali e una redistribuzione delle attività non osservate.

Nel 2022, il valore dell’economia non rilevata ha registrato un incremento di 17,6 miliardi di euro, con una crescita del 9,6% rispetto al 2021, mentre il PIL corrente è aumentato dell’8,4%. I dati sono disponibili in un rapporto ISTAT pubblicato il 18 ottobre 2024 in riferimento al triennio 2019 – 2022.

L’economia sommersa, esclusi i settori illegali, ha raggiunto quasi 182 miliardi di euro, con un aumento di 16,3 miliardi rispetto all’anno precedente. Le attività illegali hanno invece toccato i 20 miliardi. Il numero di lavoratori irregolari è rimasto stabile rispetto al 2021, con 2 milioni e 986mila unità.

Fonte del grafico: Sole24Ore

L’economia non osservata

L’economia non osservata comprende attività produttive di mercato che sfuggono al controllo diretto e include principalmente l’economia sommersa e quella illegale. Le componenti principali dell’economia sommersa derivano dal valore aggiunto non dichiarato attraverso false dichiarazioni di fatturato o costi (sotto-dichiarazione del valore aggiunto) o dall’utilizzo di lavoro non regolare.

A queste voci si aggiungono i canoni d’affitto non dichiarati, le mance e un’ulteriore integrazione ottenuta tramite il confronto tra stime di offerta e domanda; quest’ultima include, in modo non distinguibile, sia fattori puramente statistici sia elementi di sommerso non completamente rilevati con le normali stime.

L’economia illegale, invece, comprende la produzione e vendita di beni e servizi il cui commercio o possesso è vietato dalla legge, oltre a quelle attività svolte da operatori non autorizzati, anche se legali. Tra le attività illegali incluse nel PIL dei Paesi UE rientrano produzione e commercio di droga, servizi di prostituzione e contrabbando di tabacco.

Cosa ha trainato questa crescita?

La crescita dell’economia non osservata è stata trainata dall’andamento del valore aggiunto generato dalla sotto-dichiarazione, che ha segnato un aumento di 10,4 miliardi di euro (+11,5%) rispetto al 2021. Più contenuto l’incremento del valore aggiunto connesso all’impiego di lavoro irregolare (+3,7 miliardi di euro, pari a +5,6% rispetto al 2021) e dalle attività illegali (+1,2 miliardi di euro, con un incremento del 6,7%).

L’aumento di oltre 2 miliardi delle altre componenti è riconducibile alla crescita del contributo delle mance (che segue l’andamento della spesa per consumi finali) e dei fitti in nero percepiti dalle famiglie.

Gli andamenti delle diverse componenti hanno confermato una tendenza di medio periodo alla ricomposizione dell’economia non osservata. In particolare, si è registrato un progressivo ridimensionamento del contributo del valore aggiunto generato dall’impiego di lavoro irregolare, la cui incidenza sul totale si è ridotta al 34,3% (dal 35,6 nel 2021 e 38,1% nel 2019), mentre il peso della sotto-dichiarazione ha raggiunto il 50,1% (era 49,2% nel 2021 e 45,6% nel 2019). Si è mantenuto pressoché stabile l’impatto dell’economia illegale (9,8% nel 2022 rispetto al 10,1% del 2021) sul totale dell’economia non osservata.

Fonte: ISTAT

Che dire?

Questi dati offrono una panoramica significativa sull’espansione dell’economia non osservata in Italia, evidenziando il forte aumento del valore sommerso legato alla sotto-dichiarazione dei ricavi. Il fatto che la sotto-dichiarazione rappresenti ormai oltre la metà dell’economia sommersa, sorpassando il lavoro irregolare, indica un cambio di tendenza che potrebbe essere connesso alla maggiore difficoltà nel rilevare attività nascoste legate a fatturazioni parziali o non dichiarate.

L’incremento costante di affitti non dichiarati e mance, trainato dall’aumento della spesa dei consumatori, suggerisce un’implicita fiducia dei consumatori nel sistema sommerso, che riflette un’ulteriore sfida per la regolamentazione. L’economia illegale, pur stabile rispetto al resto dell’economia non osservata, rimane comunque significativa, mostrando che le attività criminali continuano ad avere un impatto rilevante.

Questa redistribuzione delle componenti dell’economia sommersa potrebbe richiedere nuovi approcci regolamentari e fiscali per contrastare il fenomeno, concentrandosi non solo sul lavoro irregolare, ma anche sulla sofisticata evasione legata alla sotto-dichiarazione.

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