Lo ha annunciato l’istituto di credito in occasione della presentazione del bilancio del 2020 e del piano industriale 2021-2024
C’è sempre una prima volta. Anche per Banca Etica, che a fine maggio, in occasione della presentazione dei conti del 2020, ha aperto per la prima alla distribuzione di dividendi sotto forma di bonus share o altri meccanismi di remunerazione del capitale sociale, nei limiti del 25% dell’utile eventualmente prodotto, al fine di incentivare l’ingresso di nuovi soci nella cooperativa. Inoltre, per la prima volta ha parlato di cessione di Npl. Se a seguito della crisi pandemica l’atteso rialzo dei nuovi deteriorati “creasse qualche problema, si valuterebbero cessioni mirate di deteriorati”, ha spiegato Alessandro Messina, direttore generale della banca popolare antesignana della finanza etica. In tal senso, l’istituto di credito valuterà l’opportunità di siglare partnership con società specializzate nel credito deteriorato che dovranno essere conformi ai criteri Esg. Le altre priorità del piano strategico 2021-2024 sono:
– l’inclusione finanziaria, lavorando in particolare sul microcredito e la microfinanza, in Italia e Spagna;
– il contrasto alla crisi climatica e la promozione di un’economia carbon-free e circolare;
– il sostegno al terzo settore, alle imprese innovative ad impatto, alla cooperazione;
– una forte attenzione agli ambiti economici in grado di rigenerare il tessuto sociale provato dalla pandemia, come la cultura indipendente e lo sport per tutti;
– l’espansione sui mercati internazionali dei fondi di investimento di Etica sgr.
I fattori-chiave di sviluppo di Banca Etica saranno il rafforzamento patrimoniale, per sostenere la crescita degli impieghi e del credito a impatto erogato; lo sviluppo internazionale, per rendere sempre più significativi gli impatti della finanza etica. Il fabbisogno complessivo per mantenere il patrimonio in equilibrio con i ratio indicati dalla Banca d’Italia è di 37 milioni, ma 17 milioni, ha precisato Messina, “verranno dalla crescita ordinaria del numero dei soci’ circa 10 mila in più sono attesi nei quattro anni dagli attuali 45 mila, che ci portano 3-4 milioni l’anno di capitale. Quest’anno siamo già sopra budget, anche grazie all’ingresso nell’azionariato di Compagnia di Sanpaolo, Fondazione Crt, Fondazione di Modena e Fondazione Sardegna”. Per sostenere la crescita degli impieghi e un piano di investimenti in tecnologia da 6 milioni, Banca Etica lancerà aumenti di capitale, il primo dei quali nel 2022.
Nonostante la pandemia da coronavirus, Banca Etica ed Etica sgr nel 2020 hanno raggiunto l’utile più alto della loro storia: rispettivamente 6,4 milioni di euro per Banca Etica e 6,8 milioni di euro per Etica sgr. Nel difficile anno segnato dalla pesante crisi economica innescata dalla pandemia, Banca Etica è riuscita ad aumentare del 9% i crediti erogati a favore di famiglie, organizzazioni e imprese in Italia e Spagna. Il tutto a fronte di un Npl ratio al 2,68%: migliore della media del settore. Non sono da meno le sofferenze nette (i crediti più deteriorati), che per Banca Etica sono stati appena lo 0,81%, a fronte di una media italiana dell’1,21%. Il Cet1 si è attestato al 15,1%: in crescita rispetto al 2019, ma in linea con i dati più virtuosi del sistema bancario.
“La solidità dei risultati del Gruppo Banca Etica, anche in questo periodo così difficile tra pandemia e crisi economica, ci dà la forza per guardare al futuro con ottimismo e coraggio. I dati positivi di tutte le principali poste sono il risultato dell’attività di sviluppo e crescita progressiva che le società del gruppo hanno confermato anche nel 2020. Banca Etica ribadisce la propria unicità tra le tante proposte di finanza sostenibile che si stanno affacciando sul mercato: perché la finanza etica è molto più che sostenibile. Con la crescita del capitale sociale siamo sempre più il gruppo bancario al servizio dell’economia civile, solidale e green in Italia e in Spagna”, ha detto la presidente di Banca Etica, Anna Fasano.