Un’analisi aggiornata della BCE mette in evidenza le banche italiane con i requisiti di capitale più solidi, confermando la stabilità del sistema bancario italiano nel contesto europeo. Credem guida la classifica degli istituti bancari nazionali, seguita da Mediolanum e Intesa Sanpaolo.
Banche italiane più solide: Credem si posiziona al vertice
Di recente, la BCE ha pubblicato la classifica degli istituti bancari europei più solidi, basata sui requisiti di capitale individuali (Pillar 2 Requirements). Tra le banche italiane, il primato spetta a Credem, che con un P2R pari all’1% si colloca tra gli istituti bancari più solidi non solo a livello nazionale, ma anche europeo. L’istituto emiliano si trova, infatti, al primo posto sia in Italia che in Europa, a pari merito con la banca francese SFIL S.A. Questo valore rappresenta un risultato eccezionale, che sottolinea la lungimiranza delle scelte strategiche del gruppo bancario.
Il direttore generale di Credem, Angelo Campani, ha espresso grande soddisfazione per il risultato raggiunto, dichiarando che questo riconoscimento premia l’impegno verso una crescita equilibrata e di lungo termine, generando valore per tutti gli stakeholder. La posizione di Credem conferma il suo ruolo centrale nella stabilità del sistema bancario italiano.
Secondo e terzo posto per Mediolanum e Intesa Sanpaolo
Dopo Credem, nella classifica delle banche italiane più solide, si trovano Mediolanum e Intesa Sanpaolo, entrambe con un P2R pari all’1,5%. Questi due istituti bancari, posizionatisi al quinto posto a livello europeo, si distinguono per una gestione attenta e strategica del rischio. La quarta posizione, invece, è occupata da Mediobanca (sedicesima in Europa), con un requisito P2R dell’1,75%.
Il settore bancario italiano è ulteriormente rafforzato dalla presenza di altri istituti di rilievo nella classifica della BCE. Al trentatreesimo posto in Europa si trovano FinecoBank e UniCredit, entrambe con un P2R del 2%. Seguono Bper con il 2,25%, Cassa Centrale Banca (2,50%), Banco Bpm (2,52%) Iccrea (2,53%), Mps (2,75%) e Banca Popolare di Sondrio (2,79%). Questo dimostra la capacità del sistema bancario nazionale di mantenere solidità in un contesto di crescente complessità.
Le prospettive per il 2025
La BCE ha sottolineato come il sistema bancario europeo, inclusivo di quello italiano, si presenti ben attrezzato per affrontare le sfide dell’anno appena iniziato. Tuttavia, il contesto geopolitico incerto e le dinamiche legate al settore immobiliare e al commercio globale richiedono un costante monitoraggio. In particolare, la BCE ha evidenziato i rischi derivanti dal settore del real estate commerciale e dalle nuove dinamiche dei mercati crypto, promettendo una gestione proattiva del rischio.
Secondo il report della BCE, il livello aggregato del CET1 (Common Equity Tier 1), una misura chiave della solidità patrimoniale, ha raggiunto il 15,8% a metà 2024, con un leggero miglioramento rispetto all’anno precedente. Questo dato, insieme alla qualità dei prestiti e alla redditività degli istituti, conferma il ruolo delle banche italiane come pilastro della stabilità finanziaria nell’Eurozona. Con l’avvento di nuove regolamentazioni e un contesto economico in continua evoluzione, le banche italiane si preparano ad affrontare le sfide future con solide basi e strategie mirate, rafforzando il loro ruolo nel panorama europeo.