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Bankitalia: 25 miliardi di sofferenze chiuse nel 2020

Dall’ultimo report di Bankitalia, nel 2020 sono stati eliminati dai bilanci bancari 25 miliardi di sofferenze, in calo di 9 miliardi dal 2019

Rispetto al 2019, le sofferenze eleminate dai bilanci delle banche italiane nel 2020 ammontano a circa 25 miliardi di euro. Un calo dovuto alla chiusura dei tribunali e al rallentamento dei processi. È quanto emerso dall’ultimo report di Bankitalia. L’anno scorso le sofferenze cedute sul mercato ammontavano a 20 miliardi di euro (contro i 27 dell’anno precedente), mentre quelle chiuse per via ordinaria ammontavano a 5 miliardi (contro i 7 miliardi del 2019). “La pandemia ha contribuito alla riduzione del numero di posizioni chiuse, specialmente quelle gestite in via giudiziale” si legge nel rapporto di Bankitalia. “In particolare, le posizioni che si trovavano nelle fasi iniziali del processo di recupero in via giudiziale hanno subito rallentamenti per via delle misure di restrizione adottate. Le posizioni con procedure giunte alla fase finale distributiva hanno, invece, registrato impatti minori”.

Le Gacs hanno assistito tutte le principali operazioni, per un totale di 12,6 miliardi di euro realizzati da 29 banche. Nel 2020, i crediti UTP ceduti sono stati 6,7 miliardi, rispetto agli 8,5 miliardi del 2019. Il tasso di recupero medio è stato del 36%, rispetto al 31% dell’anno precedente, distribuito per il 33% per le posizioni in sofferenza cedute nel mercato e per il 45% per le sofferenze chiuse in via ordinaria. Il tasso medio di recupero per le sofferenze assistite da garanzie reali è salito al 38%, rispetto al 32% del 2019. Viceversa, il tasso medio per le sofferenze non assistite da garanzie reali è salito al 23%, rispetto al 16% dell’anno precedente.

Guardando ai prezzi, quello delle sofferenze cedute nel mercato è stato pari al 24% dell’esposizione lorda di bilancio al momento della cessione, pressocché invariato rispetto al 2019. Il 35% riguardava le sofferenze assistite da garanzie reali, mentre il 10% le altre. Il prezzo di cessione dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze è stato del 41%, in calo rispetto al 53% del 2019. Infine, migliorano i tempi di smaltimento delle sofferenze. Il numero di posizioni chiuse, entro sei anni dall’ingresso a sofferenza, è stato del 93%. Del 63%, invece, quello delle posizioni chiuse entro un biennio dall’ingresso a sofferenza.

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