Al primo posto nella triade delle “Big Three”, seguita da Vanguard e State Street, BlackRock è tornata di recente nel Bel paese per un incontro con la presidente Meloni: obiettivo nuovi investimenti.
BlackRock, una delle più grandi e potenti società finanziarie al mondo, è sotto i riflettori del nostro Paese, a seguito dell’incontro avvenuto lo scorso 30 settembre, a Palazzo Chigi, tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Larry Fink, il presidente e amministratore delegato del colosso statunitense.
Un evento importante, nell’ambito del quale – come riporta una nota di Palazzo Chigi – i due “potenti” si sono confrontati sui possibili – nuovi – investimenti che il Fondo USA potrebbe realizzare in Italia, nell’ambito dello sviluppo di ‘data center’ e delle relative infrastrutture energetiche di supporto. La presenza del fondo in Italia è già forte da anni, con un portafoglio che sfiora i 17 miliardi di euro, ma nell’immediato futuro punta a diventare ancora più marcata.
Chi è Larry Fink, l’AD BlackRock
Considerato il re indiscusso di Wall Street, è diventato una delle persone più potenti della finanza globale, consigliere di Presidenti e Primi Ministri, con una marcata influenza in tutti i principali consigli di amministrazione del mondo. Da una piccola società di investimento, ha creato un autentico impero finanziario. Forbes lo ha classificato, nel 2018, come il 28° uomo più potente del mondo.
È nato in California, il 2 novembre del 1952, da una famiglia ebrea: il padre era un negoziante di scarpe, mentre la madre era un’insegnante di inglese alla California State University. Nonostante le difficoltà iniziali negli studi, si è laureato in scienze politiche, all’Università della California a Los Angeles. Ottenuto l’MBA, presso la Graduate school of management dello medesimo istituto, ha iniziato a ricevere diverse offerte di lavoro dalle principali banche di investimento.
Inizialmente ha lavorato presso la First Boston, una grande banca di investimenti di New York. Nel medesimo istituto, col tempo ha ottenuto cariche direttive, diventando direttore generale e membro del comitato di gestione. Nel 1988, a causa di una perdita di 100 milioni di dollari, nel dipartimento da lui diretto, si è dimesso dall’incarico. È in quel momento che ha fondato BlackRock.
La nascita di BlackRock
BlackRock nasce dunque, nel 1988, come gestore patrimoniale istituzionale di gestione del rischio e reddito fisso, per mano di Larry Fink e altri 7 co-fondatori. Inizialmente operante con il nome Blackstone Financial Management, diventa ufficialmente BlackRock, nel 1992.
Nel 2004 lancia il suo primo fondo a reddito fisso, aprendo la strada allo sviluppo di altri prodotti e servizi di investimento. Nel corso degli anni ’90 e all’inizio degli anni 2000, la struttura di BlackRock si consolida, grazie ad acquisizioni e partnership strategiche, come l’acquisizione di Merrill Lynch Investment Management nel 2006, che estende in maniera marcata le sue capacità di gestione patrimoniale.
Dopo la crisi finanziaria globale del 2008, BlackRock assume un ruolo cruciale nella gestione degli asset critici e nella fornitura di servizi di consulenza a governi e istituzioni finanziarie, rafforzando ulteriormente la propria posizione di leader mondiale.
Il “gigante” della finanza internazionale
Oggi, BlackRock è un “gigante” della finanza internazionale, capace di condizionare l’andamento dell’economia globale e di singoli Paesi: con una forza lavoro di 17.500 dipendenti dislocata in 38 Paesi, gestisce un patrimonio di 10mila miliardi di dollari (il valore del Pil di Germania e Giappone messi insieme) ed è tra i primi azionisti di una buona fetta delle grandi aziende occidentali. In Italia è presente nell’azionariato delle principali società statali, soprattutto del settore energetico e bancario.
In particolare, BlackRock è il primo azionista di Unicredit (7%) e il terzo di Commerzbank (7,3%). Inoltre detiene il 5% di Intesa Sanpaolo e controlla oltre il 4% di Mediobanca. Ha quote importanti in Stellantis, nel gruppo Mediaset, in Moncler e attraverso varie realtà, è azionista anche di Terna (5%), di Saipem (0,6%), di Prysmian (5%), di Stm (0,6%), di Tenaris (1,8%) e di Italgas (3,7%).
La sua presenza è altrettanto rilevante in ENEL, ENI, SNAM e Poste, ovvero le più importanti società controllate dal ministero dell’Economia, nei settori dell’energia e delle telecomunicazioni. In ambito di infrastrutture, è doveroso ricordare, che con il fondo statunitense, Kkr, ha acquistato la rete fissa di Telecom Italia per 22 miliardi di euro.
L’ultima operazione finalizzata dal private equity americano, come riporta Reuters, riguarda il suo ingresso, con una quota superiore al 3%, nel fondo in Leonardo, principale gruppo italiano dell’aerospazio e degli armamenti. A tal proposito, va ricordato che Blackrock è tra i primi azionisti di tutte le big company dell’industria bellica, da Lockheed Martin a Raytheon Technologies e Northrop Grumman.
A cosa punta ora BlackRock in Italia
BlackRock ora punta di nuovo gli occhi sull’Italia, ma è anche la stessa Presidente Meloni a guardare con rinnovato interesse alla big statunitense: il suo obiettivo è “fare cassa” e sanare i conti pubblici italiani, attraverso le privatizzazioni.
Nel mirino del colosso USA ci sarebbero Poste Italiane (non a caso Fink è arrivato a Palazzo Chigi accompagnato dal Ceo Matteo Del Fante), ma soprattutto Ferrovie dello Stato. Un potenziale veicolo per questa collaborazione – come riporta Affari Italiani – sarebbe Global Infrastructure Partners (Gip) un fondo americano acquisito da BlackRock, già presente nel capitale di Italo con una quota del 36,5%, e che sta tentando di estendere la propria presenza anche in altre infrastrutture come porti e aeroporti.
Un altro ambito di interesse strategico per BlackRock è il settore energetico. Non bisogna dimenticare che l’azienda statunitense è impegnata nello sviluppo di nuovi data center e infatti, prima del colloquio con Meloni ha incontrato Flavio Cattaneo, l’amministratore delegato di Enel, con il quale ha discusso della riconversione delle vecchie centrali a carbone, proprio in data center.
Nel mirino di BlackRock ci sarebbe infine Enilive: l’obiettivo è puntare al 10% del business di car sharing e distributori.