Gli smart contract sono alla base delle più recenti innovazioni in materia di compensazione, negoziazione e regolamento.
Gli smart contract entrano in banca. Il colosso francese Bnp Paribas e Digital Asset, leader negli smart contract per le imprese, hanno annunciato a metà settembre una partnership per implementare applicazioni basate sulla tecnologia di registro distribuito (DLT) per lo scambio dei titoli e la regolazione dei termini, utilizzando gli smart contract o contratti intelligenti. Questi ultimi sono stati ideati negli anni Settanta, sono oggetto di sperimentazione dagli anni Novanta e si stanno sviluppando recentemente trainati dalla blockchain, che permette loro di godere delle garanzie di fiducia, affidabilità e sicurezza che prima erano delegate a una figura terza. Uno smart contract è una sorta di “traduzione in codice informatico” di un contratto, che verifica in automatico l’avverarsi di determinate condizioni (controllo di dati di base del contratto) e autoesegue automaticamente azioni (o dà disposizione affinché si possano eseguire determinate azioni) nel momento in cui le condizioni determinate tra le parti sono raggiunte e verificate.
Tornando alla partnership tra Digital Asset e Bnp Paribas, grazie a essa la banca francese svilupperà varie app di negoziazione e regolamento in tempo reale, utilizzando il DAML: un linguaggio open source e indipendente dalle piattaforme creato da Digital Asset al fine di realizzare smart contract, che permette agli sviluppatori di scrivere una app e poi distribuirla ovunque. Il linguaggio DAML è utilizzato dalle istituzioni finanziarie per automatizzare gli accordi digitali con certezza ed è stato creato da Digital Asset. Fondata nel 2014 a New York, la società aiuta le aziende a sfruttare la potenza della tecnologia DLT.
Le app sviluppate da quest’ultima e Bnp Paribas forniranno agli operatori di mercato dell’Asia-Pacifico accesso in tempo reale alle piattaforme di trading e regolamento previsti dalla DLT dell’Australian Securities Exchange (ASX) e dell’Hong Kong Exchange (HKEX). Le app saranno disponibili anche per i clienti nei mercati che non hanno ancora integrato la DLT.
Nel 2021 è previsto il lancio della prima di queste soluzioni: un servizio smart per le azioni aziendali. Grazie all’utilizzo degli smart contract DAML, tutte le componenti della catena di azioni aziendali riceveranno informazioni sulle mosse dell’azienda, quali politica dei dividendi e decisioni di acquisto. In Australia, Bnp Paribas prenderà un nodo separato nel ledger distribuito ASX CHESS+, consentendo alla banca di offrire ai propri clienti tutti i vantaggi della tecnologia smart contract, tra cui informazioni in tempo reale, rapida innovazione e automazione del flusso di lavoro dall’emittente all’investitore.
Luc Renard, Head of Financial Intermediaries Client Line & Digital Transformation Apac per Bnp Paribas Securities Services, ha dichiarato: “Gli smart contract sono alla base delle più recenti innovazioni in materia di compensazione, negoziazione e regolamento. Siamo entusiasti di gettare le basi della nostra connettività diretta alla soluzione di nuova generazione dell’ASX e alla fase futura della piattaforma HKEX con le nostre prime soluzioni basate su DAML. Crediamo che quest’ultimo abbia il potenziale per emergere come nuovo standard per i mercati dei capitali internazionali. In quanto piattaforma-agnostica, linguaggio dei contratti intelligente, può essere utilizzata da quasi tutte le piattaforme di trading e di regolamento che una borsa potrebbe selezionare”. Jon Rout, Business Development Director APAC per Digital Asset , ha spiegato: “Il nostro lavoro con Bnp Paribas ha il potenziale per cambiare il modo in cui le organizzazioni progettano le loro funzioni di post-trade e custodia – aumentando le possibilità di innovazione e riducendo i rischi. La visione di Bnp Paribas Securities Services di portare informazioni post-negoziazione in tempo reale ai clienti e di sfruttare i contratti intelligenti DAML per automatizzare i flussi di processo dei clienti su larga scala è indicativo di quanto sarà trasformativo il DLT per i servizi di custodia”.