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Il Buy Now Pay Later evolve i pagamenti nel B2B e nel B2C

Come sta evolvendo il mondo dei pagamenti nei settori del B2B e del B2C, considerando l’impatto delle innovazioni tecnologiche e l’exploit del fenomeno del “Buy Now Pay Later”?

Il tema, di stretta attualità, è stato approfondito in occasione della tavola rotonda andata in scena al Palazzo del Ghiaccio di Milano durante la CreditWeek 2024.

Moderata da Chiara Padua, Deputy HeadFintech District I Head – Milan Fintech Summit, il dibattito si è avvalso dell’intervento di ben sette speaker di riferimento nel mondo dei pagamenti. Stiamo parlando di Greta Antonini, Chief Marketing & Communication Officer di Opyn, Andrea Fumagalli, Country Manager Italia di Scalapay, Claudio Garitta, Ricercatore Fintech & Insurtech Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, Gessica David, Head of Partner Success & Competence Lead di Klarna, Giulia Moratti, Head of Legal and Corporate Affairs di UnipolPay SpA | Gruppo Unipol, Riccardo Porta, Head of Business Development di MyBank, e Luigi Provenza, Chief Credit, Saving & Insurance products officer di Hype.

L’ascesa del Buy Now Pay Later

Partendo dal contesto, i numeri, negli ultimi anni, evidenziano una crescita senza sosta del mondo dei pagamenti digitali, soprattutto grazie al Buy Now Pay Later (BNPL). Basti pensare che, secondo i dati dell’Osservatorio Fintech e Insurtech del Politecnico di Milano, “se nel 2021 era uno strumento conosciuto soltanto dal 23% degli intervistati italiani e utilizzato solo dal 10%, nel 2023 ha più che raddoppiato i suoi numeri, sia in termini di conoscenza (64%), che di utilizzo (27%). Ciò significa che, solamente lo scorso anno, è stato utilizzato da oltre un terzo degli italiani. I quali, peraltro, lo ritengono ormai uno strumento super affidabile: il 70% dei rispondenti ha infatti dichiarato di poterne fare uso in futuro. Percentuale che nel 2022 si era attestata al 55%.

I vantaggi per le aziende

Una convinzione che riguarda anche le aziende e quindi il mondo del B2B, come evidenzia la ricerca condotta da Ipsos e commissionata da Opyn. “Il 98% delle imprese italiane considera il Buy Now Pay Later nel futuro dei pagamenti digitali e il 65% è già orientato a valutare l’adozione di soluzioni rese possibili dal digitale per il pagamento dilazionato”, chiarisce Greta Antonini, che sottolinea che il 65% delle aziende si orienta principalmente su pagamenti a 30-60-90 giorni e che chi lo ha già adottato ha registrato riscontri positivi dai propri clienti nella maggioranza dei casi (91%)”.

In questa direzione, il BNPL viene apprezzato dai merchant B2B che vedono: incassi regolari e migliori flussi di cassa (42%); la possibilità di personalizzare i piani rateali da offrire ai clienti (41%) e un aumento delle vendite (36%). Tra i vantaggi anche la riduzione dei costi amministrativi (per il 36% degli intervistati) e dei rischi di insoluto (33%).

L’importanza delle partnership

Se da una parte, come evidenzia Giulia Moratti, la “creazione di superapp e di ecosistemi digitali e tecnologici, customizzati sull’utente finale, sta spingendo inevitabilmente in modo positivo tutto il sistema dei pagamenti”, contestualmente i relatori si sono concentrati su una parola chiave che sta permettendo al settore di crescere: partnership.

“Grazie alla partnership con Banca d’Italia e poi con Visa e Deutsche Bank – rivela Andrea Fumagalli – abbiamo ampliato i strumenti di pagamento messi a disposizione da Scalapay ed esteso la nostra presenza in Europa e in altri paesi di tutto il mondo”. Dello stesso avviso anche Luigi Provenza. “Partendo dal presupposto che non può esistere una partnership senza fiducia, contemporaneamente non dobbiamo dimenticare qual è l’obiettivo finale di un accordo di questo generare: far sì che il valore generato dalla partnership sia superiore guardando agli interessi del cliente”.

Fiducia e collaborazione

Fiducia e collaborazione sono anche le parole d’ordine per Klarna, la prima società attiva nel BNPL. “Considerando che siamo nati nel 2005 in un contesto totalmente diverso, dove sembrava quasi una minaccia, oggi, grazie a tutti gli accordi stipulati negli anni, siamo diventati un punto di riferimento nel mondo dei pagamenti e non solo, perché abbiamo portato innovazione, affidabilità e flessibilità”. Interessante anche la visione di Riccardo Porta che pone l’accento sulle competenze. “Considerando che, a causa della repentina evoluzione tecnologica e digitale, le imprese sono abbastanza disorientate, la ricerca delle competenze è ormai un asset fondamentale per crescere e sopravvivere in questo settore. E in questa direzione, proprio le partnership stanno dando un aiuto e una spinta decisiva”.

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