L’economia cinese è in crisi da diversi anni. La crescita, un tempo rapida, è rallentata, e il Paese si trova ad affrontare una serie di gravi sfide, tra cui la contrazione della forza lavoro, un settore immobiliare gonfio e una crescente bolla del debito
Le avvisaglie che indicano un rallentamento dell’economia cinese
La Repubblica Popolare Cinese è la seconda economia mondiale, responsabile di un quarto della crescita del PIL globale di questo millennio: quando il Paese si ammala, il mondo se ne accorge.
Negli ultimi mesi si è assistito a una valanga di cattive notizie economiche per la Cina, che hanno messo a rischio la ripresa del Paese dopo la pandemia e la crescita economica globale. Ecco le principali (ma non le sole).
- Rallentamento della crescita del PIL. Il tasso di crescita del PIL cinese sta rallentando da oltre un decennio. Nel 2010, l’economia è cresciuta del 10,6%. Nel 2020, la crescita era scesa al 2,2%. Nel 2022, l’economia è cresciuta solo del 3%, il ritmo più lento degli ultimi decenni. Il rallentamento della crescita del PIL è dovuto a una serie di fattori, tra cui l’invecchiamento della popolazione, la contrazione della forza lavoro e la guerra commerciale con gli Stati Uniti.
- Il calo delle esportazioni. Le esportazioni cinesi sono in calo dal 2018. Nel 2022, le esportazioni sono diminuite del 2,4%, il primo calo annuale dal 2009. Il calo delle esportazioni è dovuto a una serie di fattori, tra cui il rallentamento dell’economia globale, la guerra commerciale con gli Stati Uniti e l’aumento del costo del lavoro in Cina.
- Deflazione. La Cina sta affrontando il rischio di deflazione, ovvero un calo generale dei prezzi. Nel 2022, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) è sceso dello 0,3%, il primo calo annuale dal 1998. La deflazione può essere dannosa per l’economia perché può portare a una diminuzione della spesa dei consumatori e degli investimenti.
- Disoccupazione giovanile. La disoccupazione giovanile è un problema grave in Cina. Nel 2022, il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto il 19,9%, il livello più alto dall’inizio delle registrazioni nel 2018. L’elevato tasso di disoccupazione giovanile è dovuto a una serie di fattori, tra cui la contrazione della forza lavoro, il declino dei posti di lavoro nel settore manifatturiero e la mancata corrispondenza tra le competenze della forza lavoro e le esigenze dell’economia.
- Bolla del debito immobiliare. Il settore immobiliare cinese è uno dei più indebitati al mondo. Nel 2022, il debito totale degli sviluppatori immobiliari cinesi era di oltre 50.000 miliardi di yuan (7.800 miliardi di dollari), pari a circa il 30% del PIL cinese. La bolla del debito immobiliare è un rischio importante per l’economia cinese, perché un crollo del settore immobiliare potrebbe portare a una crisi finanziaria.
- Aumento del debito. Il debito totale della Cina è aumentato rapidamente negli ultimi anni. Nel 2022, il debito totale della Cina ha raggiunto i 303 mila miliardi di yuan (47 mila miliardi di dollari), pari a circa il 280% del PIL. L’aumento del debito è una delle principali preoccupazioni perché rende più difficile per il governo cinese rispondere agli shock economici.
Oltre alle sei “bandiere rosse” sopra elencate, l’economia cinese deve affrontare una serie di altre sfide. Queste includono:
- L’invecchiamento della popolazione: La popolazione cinese sta invecchiando rapidamente, mettendo a dura prova il sistema di assistenza sociale del Paese e riducendo la forza lavoro.
- La guerra commerciale con gli Stati Uniti: La guerra commerciale ha interrotto le catene di approvvigionamento della Cina e ha portato a un calo delle esportazioni.
- La pandemia COVID-19: La pandemia ha causato disagi economici in Cina e nel mondo.
- La politica zero-COVID del governo: La rigida politica zero-COVID del governo ha portato a chiusure e restrizioni di viaggio, che hanno ulteriormente perturbato l’economia.
Il governo cinese è consapevole delle sfide che l’economia deve affrontare e ha preso provvedimenti per affrontarle. Tuttavia, resta da vedere se queste misure saranno sufficienti a prevenire una crisi economica più grave.
Implicazioni per l’economia globale
Il crollo dell’economia cinese avrebbe un impatto devastante sull’economia globale, inutile dirlo tanto appare ovvio. La Cina è la seconda economia mondiale e un importante partner commerciale per molti Paesi.
In conclusione, l’economia cinese sta affrontando una serie di gravi sfide. Il tasso di crescita del PIL del Paese sta rallentando, le esportazioni sono in calo e c’è il rischio di deflazione. La disoccupazione giovanile è elevata e il settore immobiliare è alle prese con una bolla del debito.
Un eventuale crollo dell’economia cinese avrebbe un impatto devastante sull’economia globale. Un crollo dell’economia cinese porterebbe a un calo del commercio e degli investimenti globali. Porterebbe anche a un aumento della disoccupazione e dell’inflazione in molti Paesi. Sebbene molti se lo augurino (soprattutto a livello politico ed ovviamente soprattutto in occidente), sarebbe un disastro di portata globale, quasi sicuramente la peggiore crisi economica di sempre.
Raccomandazioni per il governo cinese
Il governo cinese dovrebbe adottare le seguenti misure per affrontare le sfide dell’economia:
- Ridurre i livelli di debito: Il governo dovrebbe ridurre i livelli di debito delle imprese statali, responsabili di gran parte del debito cinese. Il governo dovrebbe anche incoraggiare le aziende private a ridurre i loro livelli di debito.
- Aumentare la domanda interna: Il governo dovrebbe stimolare la domanda interna aumentando la spesa dei consumatori e gli investimenti. Questo può essere fatto tagliando le tasse, aumentando la spesa sociale e investendo nelle infrastrutture.
- Promuovere l’innovazione: Il governo dovrebbe promuovere l’innovazione investendo in ricerca e sviluppo e creando un ambiente più favorevole alle startup.
- Riformare il mercato del lavoro: Il governo dovrebbe riformare il mercato del lavoro per renderlo più flessibile e incoraggiare i lavoratori a spostarsi verso settori più produttivi dell’economia.
- Aprire l’economia alla concorrenza straniera: Il governo dovrebbe aprire l’economia a una maggiore concorrenza straniera. Questo aiutererebbe (aiuterà) a migliorare l’efficienza e la produttività.
La Cina dovrebbe inoltre prendere in considerazione le seguenti misure:
- Allentare la politica dello zero-COVID, definitivamente: La COVID-19 non è mai andata via, soprattutto in Cina. La rigida politica zero-COVID del governo ha portato a chiusure e limitazioni di viaggio, che hanno ulteriormente danneggiato l’economia, e che sono ancora presenti in alcune parti della nazione. L’allentamento della politica zero-COVID stimolerebbe l’attività economica.
- Fornire maggiore sostegno al settore privato: Il settore privato è il principale motore della crescita economica in Cina. Il governo dovrebbe sostenere maggiormente il settore privato riducendo le tasse, semplificando le normative, migliorando l’accesso ai finanziamenti, e permettendo la creazione di imprese interamente private.
- Affrontare la sfida demografica: La popolazione cinese sta invecchiando rapidamente, mettendo a dura prova il sistema di assistenza sociale del Paese, e riducendo la forza lavoro. Il governo dovrebbe affrontare la sfida demografica incoraggiando le coppie ad avere più figli e aumentando l’età pensionabile.
Il governo cinese deve affrontare una serie di sfide difficili, ma è importante ricordare che la Cina è ancora un’economia molto resistente. Se il governo adotterà le misure necessarie per affrontare le sfide, la Cina potrà continuare a crescere e svilupparsi negli anni a venire anche se, è bene averlo chiaro fin da adesso, mai più ai tassi dei precedenti decenni, perché la Cina è ormai, da quando è iniziata la sua crisi economica, appunto, un’economia matura.