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Cartolarizzazioni, dove sta andando il mercato?

Cartolarizzazioni, dove sta andando il mercato?

Qual è la situazione delle cartolarizzazioni in Italia, e dove sta andando il mercato anche in considerazione del prossimo recepimento dell’ultima Direttiva UE?

Gli impatti del prossimo recepimento della Direttiva UE 2167/21

La Direttiva europea sui crediti deteriorati (DUE) è stata pubblicata nel 2017 (rivista nel 2021), e ha lo scopo di creare un mercato più efficiente, trasparente e aperto per i crediti deteriorati. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea dell’8 dicembre 2022, gli Stati membri avranno di tempo fino al 29 dicembre 2023 per recepirla nei rispettivi ordinamenti giuridici.

La DUE si applica ai crediti deteriorati di origine bancaria, che sono crediti che sono scaduti o sono in grave difficoltà di recupero, mentre non si applica ai crediti deteriorati di origine non bancaria, come i crediti al consumo o i mutui ipotecari.

La direttiva prevede una serie di misure come:

  • Liberalizzazione del mercato dell’acquisto di crediti deteriorati: la DUE liberalizza il mercato dell’acquisto di crediti deteriorati, consentendo a qualsiasi soggetto di acquistare crediti deteriorati, indipendentemente dalla sua qualificazione.
  • Sottoposizione dell’attività dei servicer a una vigilanza più leggera: la DUE sottopone l’attività dei servicer a una vigilanza più leggera, riducendo i requisiti di capitale e di governance per i servicer.
  • Introduzione di un passaporto europeo per i servicer: la DUE introduce un passaporto europeo per i servicer, consentendo ai servicer autorizzati in un paese dell’UE di operare in tutti gli altri paesi dell’UE.

L’impatto della DUE sull’Italia è significativo e complesso. L’Italia ha un mercato dei crediti deteriorati con un valore stimato di 300 miliardi di euro. Tuttavia, è un mercato molto frammentato.

La DUE ha il potenziale per migliorarne l’efficienza, riducendo i prezzi dei crediti deteriorati e migliorando la qualità dei servizi di gestione dei crediti.

Il governo italiano dovrà valutare attentamente i costi e i benefici dell’allineamento alla DUE prima di prendere una decisione finale.

I costi dell’allineamento alla DUE includono:

  • La perdita di entrate fiscali derivanti dalla vendita di crediti deteriorati
  • La necessità di istituire un nuovo regime di vigilanza per i servicer

I benefici dell’allineamento alla DUE includono:

  • Una riduzione dei prezzi dei crediti deteriorati
  • Un miglioramento della qualità dei servizi di gestione dei crediti
  • Una maggiore efficienza del mercato dei crediti deteriorati

Il governo italiano dovrà decidere se i benefici dell’allineamento alla DUE superano i costi. Se il governo italiano decidesse di allinearsi alla DUE, ciò avrebbe un impatto significativo sul mercato italiano dei crediti deteriorati. In particolare, ciò porterebbe a una maggiore concorrenza sul mercato e a una maggiore trasparenza. Ciò potrebbe portare a una riduzione dei prezzi dei crediti deteriorati e a un miglioramento della qualità dei servizi di gestione dei crediti.

La risposta del mercato in merito alle cartolarizzazioni 7.2

La cartolarizzazione 7.2 è uno strumento innovativo di finanziamento che ha suscitato interesse da parte degli operatori del settore Real Estate. Lo strumento consente di finanziarsi presso soggetti diversi dalle banche, in particolare per operazioni di medie dimensioni. La cartolarizzazione 7.2 ha ancora grandi potenzialità, ma potrebbe beneficiare di un intervento sulla fiscalità. Ad oggi, infatti, la cartolarizzazione 7.2 è soggetta ad un regime fiscale meno favorevole rispetto ad altri strumenti di finanziamento, come le Reoco 7.1 o i finanziamenti ipotecari bancari a medio termine. Questo limite concentra lo strumento solo su grandi operazioni.

Il mondo della cartolarizzazione 7.2 dei beni targati, come automobili, moto, navi e aerei, è ancora poco esplorato. Questo settore potrebbe registrare sviluppi interessanti in futuro, soprattutto se il regime fiscale verrà reso più favorevole.

Mancato rinnovo delle GACS: peso sul settore e prospettive

È difficile stimare il numero e il volume di operazioni di cessione di crediti deteriorati (NPL) che si verificheranno complessivamente nel 2023. All’inizio dell’anno, le analisi dei principali operatori del mercato prevedevano una crescita significativa del mercato primario, con un’incidenza crescente sul mercato secondario. Tuttavia, queste previsioni erano legate anche al rinnovo della garanzia pubblica cartolarizzazione dei crediti deteriorati (GACS), che facilita il mercato. È quindi necessario capire se queste stime sono ancora valide.

Nonostante l’incertezza, ci si aspettano comunque flussi importanti di NPL nel 2023, con un ulteriore sviluppo di piattaforme di vendita e un crescente numero di investitori. Gli investitori acquisteranno anche porzioni di portafogli GACS che hanno prestazioni non proprio brillanti.

Le banche sono ora in grado di registrare nuove perdite in bilancio, essendosi liberate dei precedenti stock di NPL. Tuttavia, è necessario capire quanta disponibilità ci sia da parte loro a farlo.

Il mancato rinnovo della GACS può essere un’opportunità per un ulteriore processo di maturazione del mercato e dei processi di estrazione del valore. Il mercato dei servicer è maturo ed è pronto ad affrontare queste nuove sfide. Tuttavia, il vero limite oggi è rappresentato dall’elevato grado di concentrazione delle operazioni sia lato cedenti sia lato gestori. Oltre il 60% delle operazioni si concentra in 5 originator, e circa il 50% del volume transato dello scorso ultimo anno è avvenuto a favore di 5 buyer.

Nel complesso, il mercato dei crediti deteriorati è in una fase di transizione. Si prevede che il mercato continui a crescere nel 2023, ma la crescita sarà guidata da un numero limitato di operatori. È importante capire quali sono le sfide e le opportunità che il mercato dovrà affrontare in futuro.

Aspetti ESG nelle cartolarizzazioni di portafogli NPE

La gestione del credito deteriorato (NPL) è un’attività complessa che deve tenere conto di una serie di rischi, tra cui quelli climatici-ambientali, di transizione e di svalutazione.

I rischi climatici-ambientali sono legati a eventi catastrofali, come alluvioni, frane e siccità, che possono danneggiare o distruggere le garanzie immobiliari. In Italia, ci sono oltre un milione di unità immobiliari esposte a questi rischi, con un 10% di edifici a rischio frana e un 20% esposti ad un rischio idrico. Questi eventi possono anche interrompere l’operatività di edifici produttivi, con costi sia in termini operativi sia assicurativi.

I rischi di transizione sono legati alle nuove normative del settore di riferimento. Ad esempio, nel mondo dell’agricoltura e dell’energy, si stimano oltre 35mila aziende italiane a rischio di transizione, a causa del passaggio a fonti di energia rinnovabili. Questo rischio può portare alla svalutazione degli immobili e al fallimento delle aziende.

Il rischio di svalutazione è legato all’inefficienza energetica degli immobili. In Italia, si stima che il 90% degli immobili abbia oggi una classe energetica inferiore alla G. Questo significa che gli immobili consumano più energia del necessario e sono più soggetti a danni dovuti a eventi climatici.

Il servicer deve essere consapevole di questi rischi e deve adottare misure per mitigarli. Le misure di mitigazione includono:

  • L’acquisto di polizze assicurative per tutelare le garanzie immobiliari da eventi climatici catastrofali.
  • L’elaborazione di scenari di stress che ipotizzino gli impatti legati ad eventi climatici catastrofici.
  • L’analisi di dettaglio del portafoglio, sia in fase di acquisto sia in fase di gestione.
  • Il monitoraggio costante delle garanzie immobiliari.
  • L’adozione di un modello di gestione di recupero rispettoso del cliente/debitore.

È importante ricordare che la gestione del credito deteriorato non è solo un problema tecnico, ma anche un problema sociale. I servicer devono adottare un approccio che sia rispettoso dei diritti dei clienti/debitori e che contribuisca a ridurre l’impatto sociale dei crediti deteriorati.

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