Il country manager di Axactor ha anche approfondito i piani per il futuro della società
“Axactor ha due linee di business: acquisto e gestione di portafogli di Npl, con focus sul retail unsecured small ticket; 3PC (gestione conto terzi). Quest’ultima non era realmente sviluppata in Italia e alla luce delle condizioni e delle richieste del mercato, è diventata prioritaria. Allora abbiamo deciso di acquisire CR Service”. Così Antonio Cataneo, country manager di Axactor Italy il 23 novembre scorso a un incontro con la stampa. Il deal era stato annunciato lo scorso ottobre e dovrebbe essere perfezionato entro fine anno. Una volta conclusa l’operazione, i dipendenti di Axactor Group in Italia saliranno a 279: quasi il doppio di oggi.
Credit Recovery è nata nel 1993 dall’esperienza pluriennale (dal 1987) di Chiofalo, maturata all’interno di una società finanziaria multinazionale. Oggi è uno dei primi cinque player indipendenti italiani della gestione e recupero crediti per conto terzi. CR Service è basata a Grosseto, ha un contact center a Milazzo (Messina) e 155 dipendenti. La società ha chiuso il 2020 con un fatturato di 6,2 milioni di euro e un ebitda di 0,9 milioni.
In particolare, Axactor ha scelto proprio CR Service perché: è stata indicata più volte come eccellenza dalle banche; è un operatore indipendente; ha un’affinità di vedute e valori con Axactor, in termini ad esempio di focus sul cliente. Sul tema Carmelo Chiofalo, fondatore di Credit Recovery Service srl (CR Service), ha aggiunto: “Molti fondi ci hanno approcciato per discutere una potenziale cessione, ma non rispondevano alla necessità di crescere di CR Service, bensì a una logica più speculativa. Ho deciso di fare due passi indietro per farne cento avanti con Axactor, che invece voleva dare continuità e attenzione a ciò che l’azienda aveva creato. Da imprenditore sono diventato manager di CR Service, con le stesse responsabilità di prima, se non maggiori”. Infatti il top management di CR Service è oggi nel top management di Axactor, senza aver scombinato le sue metodologie, tecniche e attenzioni verso i clienti. “Abbiamo inserito anche dei meccanismi incentivanti elaborando l’operazione, perché compriamo competenze e capitale umano. E’ giusto preservare l’eccellenza di CR Service e portarla a livelli ancora superiori”, ha precisato Cataneo. Che poi ha aggiunto: “L’acquisizione di CR Service consente ad Axactor di diventare un partner completo, in grado di accompagnare banche e società finanziarie lungo tutto il ciclo del credito. Crediamo che il mercato stia andando in quella direzione. Un altro obiettivo dell’operazione è accrescere il numero di clienti. Inoltre, l’acquisizione è coerente con il piano di sviluppo di Axactor, che intende diversificare le linee di business. Infine, l’acquisizione è sinergica perché permette di acquisire competenze che Axactor prima non aveva”. In definitiva, il deal è finalizzato a consolidare il posizionamento di Axactor nel mercato italiano del servicing, in coerenza con il piano industriale di gruppo 2022-2025.
In prospettiva, la società intende restare focalizzata sugli Npl unsecured, considerati residuali dai grandi servicer, al fine di sviluppare appieno il loro potenziale di mercato. Ma in futuro, potrebbe anche espandersi ai crediti secured. Nel breve termine, la società conta di chiudere quest’anno con ricavi per 27-30 milioni standalone (ossia escludendo l’acquisizione di CR Service).
Axactor è attiva in Italia con la sua controllata Axactor Italy dal 2016, quando Axactor aveva acquisito per 9,9 milioni di euro il 90% del capitale di CS Union spa dai fondatori e da Banca Sistema, con quest’ultima che era rimasta azionista al 10%. Nel primo trimestre 2019 Banca Sistema ha poi venduto ad Axactor anche l’ultima sua partecipazione del 10%. Axactor Italy ha archiviato il primo semestre 2021 con un fatturato in crescita del 13%, a quota 14,3 milioni di euro, che si confronta con un tasso di crescita del 17% nel primo trimestre del 2021. Il fatturato del secondo trimestre 2021 è stato di 7,3 milioni di euro.
Axactor SE, gruppo internazionale specializzato sia nel recupero crediti per conto di terze parti che nell’acquisto di portafogli Npl, con piattaforme operative in Finlandia, Italia, Germania, Norvegia, Svezia e Spagna, ha chiuso il primo semestre 2021 con un fatturato complessivo pari a 127 milioni di euro, registrando un aumento di circa il 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (84 milioni di euro).
Per quanto riguarda il secondo trimestre 2021, il fatturato del gruppo è stato pari a 66 milioni di euro, con una crescita del 130% anno su anno (contro i 28,7 milioni di euro nel secondo trimestre 2020), mentre l’ebitda è stato pari a 22,2 milioni di euro (+174%), con un margine ebitda del 34%. Gli investimenti in Npl hanno raggiunto però il minimo storico di 12,3 milioni. Tuttavia, la società sta attualmente acquisendo portafogli a tassi interessanti, con un IRR lordo sui contratti firmati superiore del 47% rispetto al portafoglio attuale. Axactor pertanto si aspetta che l’IRR lordo sui prestiti in sofferenza migliorerà nel tempo.