È iniziato un nuovo anno: avete fatto la lista dei “buoni propositi” per il 2023? Smettere di fumare, mangiare sano, andare in palestra… Scherzi a parte, oggi ho deciso di condividere con voi la “mia lista”, soffermandomi sulle sfide da affrontare nel corso del 2023.
Prima di iniziare a scrivere l’editoriale di gennaio volevo partire, innanzitutto, con un augurio: Buon 2023 a tutti! Ce lo meritiamo, eccome, dopo circa due anni di pandemia e una guerra di mezzo, non siete d’accordo?
Ci meritiamo, se non la felicità, almeno un po’ di benessere e di pace.
Ed è proprio dal benessere che vorrei partire per illustrare questa lista di buoni propositi, dal benessere che coinvolge la vita privata e professionale di ognuno di noi.
Stare bene, ecco la parola d’ordine. Di salute, in primis. A casa, con la famiglia. A lavoro, con colleghi e collaboratori. Queste tre cose sono interconnesse e non esiste life work balance se questi aspetti non trovano la combinazione ottimale.
Il mio primo buon proposito, quindi, è quello di continuare a favorire un ambiente di lavoro sano, sereno e stimolante.
Un lavoratore felice è un lavoratore produttivo: sembra lo slogan del momento, ma se ci mettiamo a ragionare è una conseguenza logica. Questo non significa trasformare l’azienda in una sala da tè, ma rendere l’ambiente più piacevole per chi ci lavora e più appetibile per chi vorrebbe farne parte.
Già, perché un altro buon proposito è quello di aiutare gli altri a sviluppare il proprio talento.
Il talento è una cosa bellissima, ma se non c’è qualcuno che ti aiuta svilupparlo, non vai da nessuna parte. Penso (visto che siamo in clima post-mondiale) ai giocatori di calcio. Possiamo avere il talento cristallino di Messi, ma senza qualcuno che crede in te e che ti aiuta a “crescere” (il paragone è legittimo) difficilmente puoi diventare il numero 1 al mondo.
Abbiamo bisogno di talenti, ce ne sono troppo pochi e le aziende fanno fatica a trovarli. È nostro compito e dovere, ognuno nel suo piccolo, di coltivare i talenti e aiutarli a sbocciare, a fiorire.
Ed infine, per concludere, vorrei soffermarmi su un altro argomento, che ho già trattato lo scorso mese, quello relativo all’utilizzo dei dati (se non hai letto l’editoriale di dicembre, eccolo qua!).
In questi giorni, ho letto un articolo che parlava delle previsioni del 2023 sulla cybersecurity. Le prospettive non sono delle migliori. Gli attacchi informatici continueranno ad aumentare anche nel corso di quest’anno e non escludono nessuno, aziende, istituzioni, infrastrutture, comuni cittadini. È una battaglia sempre più aspra quella che si prospetta in futuro e i dati rappresentano il bene prezioso di cui migliaia di criminali informatici vogliono impadronirsi.
Proteggere sé stessi e gli altri è l’altro buon proposito che ho deciso di menzionare.
Prestare attenzione ai piccoli gesti quotidiani, anche alle operazioni più banali che diamo per scontate. Il web, il digitale, è uno strumento indispensabile per l’innovazione e la crescita, ma nasconde anche molte insidie. Teniamolo sempre a mente!
Benessere, talento e sicurezza sono alcuni dei “miei” buoni propositi per il 2023.
E i vostri quali sono?
Con questo quesito vi saluto e vi mando ancora un caloroso augurio di un nuovo anno ricco di soddisfazioni.
Ci rivediamo a Febbraio!