Un sistema giudiziario efficiente è in grado di limitare i crediti deteriorati: è quanto emergerebbe da uno studio sulla riforma della giustizia del 2012 condotto da due ricercatrici del Joint Research Centre della Commissione Europea.
La riforma della giustizia del 2012 aveva l’obiettivo di affrontare il problema della lentezza dei processi. Non solo non ha avuto l’effetto sperato, ma ha avuto anche importanti ricadute sul sistema bancario, aumentando significativamente l’esposizione dei crediti deteriorati.
È quanto emerge dallo studio “Judicial Reform and Banks Credit Risk Exposure” condotto dalle ricercatrici Giulia Canzian e Antonella Rita Ferrara.
Chiudere i tribunali per migliorare l’efficienza?
Il Governo, con la riforma della giustizia del 2012, ha ridotto il numero di tribunali da 165 a 140.
I 25 tribunali che si è deciso di chiudere avevano un carico di lavoro troppo ridotto e l’obiettivo era quello di specializzare e velocizzare le operazioni nei tribunali rimasti attivi.
Ma i dati raccolti attraverso il database DG Stat del Ministero della Giustizia per il periodo compreso tra il 2010 e il 2017 avrebbero dimostrato l’esatto opposto. Misurando l’indice di efficienza come il numero medio di giorni necessari per giungere alla conclusione di un procedimento, sarebbe emerso che le aree geografiche interessate da una riorganizzazione avrebbero subito un ritardo medio di circa 39 giorni.
Successivamente si è cercato di spiegare questo ritardo motivandolo con la carenza di infrastrutture e personale adeguato a sopportare l’aumento del carico di lavoro.
Aumento dei crediti deteriorati
Le banche situate nelle aree in cui sono presenti dei tribunali che sono stati chiusi o accorpati hanno registrato un aumento dei crediti deteriorati (npl – non performing loans). Secondo lo studio in queste zone il rapporto tra npl e prestiti è cresciuto del 3,5%; l’aumento risulta più evidente in particolare nelle aree che prima della riforma presentavano i tribunali più efficienti.
La presenza di un livello elevato di crediti deteriorati è segnale di maggiore vulnerabilità alle reazioni negative del mercato. Le banche con gli npl più alti hanno maggiori difficoltà nell’accesso al mercato dei capitali e ottengono più difficilmente liquidità dalle altre banche. Tutti questi fattori le portano a concedere meno prestiti, provocando un rallentamento della crescita economica dell’area in cui sono situate.
Rapporto tra sistema giudiziario e NPL
L’efficienza del sistema giudiziario è direttamente collegata alla capacità delle banche di recuperare i crediti deteriorati. La lentezza nella conclusione dei procedimenti porta le banche a conservare per un tempo più lungo i crediti deteriorati nei propri bilanci, dovendo attendere di più per poter svolgere l’attività di recupero crediti.
Lo studio in esame evidenzia che la riforma della giustizia del 2012 ha danneggiato i tribunali più efficienti, aggravando i problemi già esistenti e fallendo il suo intento di migliorare la loro efficienza.
Inoltre, viene sottolineata l’importanza di avere un sistema giudiziario in grado di minimizzare l’esposizione al rischio delle banche e favorire la stabilità economica.