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Crediti erariali

Crediti erariali: la Riforma Riscossione apre ai servicer privati

La recente Riforma della Riscossione ha introdotto modifiche significative nella gestione dei crediti erariali, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza degli incassi e semplificare le procedure per i contribuenti. In questo senso, si guarda alla possibilità di affidare la riscossione dei crediti erariali a società specializzate nel recupero crediti.

Riforma riscossione: dal discarico automatico alle nuove procedure

Con l’entrata in vigore del d.lgs. 110/2024, la gestione dei crediti erariali ha subito un profondo cambiamento, in particolare con l’introduzione del discarico automatico per i crediti non riscossi entro cinque anni dall’affidamento alla riscossione dell’Agenzia delle Entrate. A partire dal 1° gennaio 2025, le quote non recuperate saranno automaticamente restituite agli enti creditori, a meno che non siano oggetto di procedure concorsuali o sospensive. Questa misura mira a ridurre il cosiddetto “magazzino crediti“, attualmente stimato in circa 1.300 miliardi di euro.

Un’ulteriore innovazione riguarda il discarico anticipato, che consente agli enti creditori di riacquisire i crediti non riscossi già dopo 24 mesi, permettendo una gestione più dinamica e reattiva delle entrate fiscali. I crediti riaffidati potranno essere gestiti direttamente dall’ente creditore, riaffidati alla riscossione dell’Agenzia delle Entrate per ulteriori due anni o assegnati a soggetti privati mediante gara pubblica. L’obiettivo è garantire una maggiore efficienza nella riscossione, evitando accumuli di crediti non esigibili e migliorando il flusso di entrate per lo Stato.

Il coinvolgimento dei soggetti privati

Una delle novità più rilevanti della riforma riguarda la possibilità di affidare la gestione dei crediti erariali a soggetti privati. L’articolo 18 della Legge Delega 111/23 stabilisce che gli enti creditori potranno avvalersi di operatori iscritti all’Albo per l’Accertamento e la Riscossione delle Entrate degli Enti Locali, a condizione che rispettino specifici requisiti organizzativi, finanziari e professionali. Tra questi, figurano aziende con esperienza consolidata nella gestione dei tributi e soggetti con assetti organizzativi idonei a garantire un’adeguata efficienza operativa.

L’apertura ai privati, inoltre, potrebbe favorire operazioni di fusione e acquisizione tra società di riscossione e servicer ex art. 115 TULPS o intermediari finanziari ex art. 106 TUB, accelerando il consolidamento del settore. L’inclusione di questi soggetti potrebbe rappresentare un passo avanti significativo, sfruttando le competenze maturate nella gestione dei crediti deteriorati (NPE) e migliorando la capacità di recupero delle somme dovute. Tuttavia, al momento, non vi è un’esplicita previsione normativa che includa questi attori nel perimetro dei soggetti abilitati alla riscossione.

Cartolarizzazione dei crediti erariali e prospettive future

Un altro tema di grande rilievo riguarda la possibilità di ricorrere alla cartolarizzazione dei crediti erariali come strumento per accelerare il recupero e ridurre il peso dei crediti inesigibili sulle finanze pubbliche. La riforma lascia aperta questa opzione, sebbene non vi sia ancora una chiara definizione normativa su come questa procedura potrebbe essere implementata. La cartolarizzazione consentirebbe di cedere i crediti a veicoli finanziari specializzati, migliorando la liquidità immediata dello Stato e consentendo una gestione più efficiente del debito fiscale.

Parallelamente, il coinvolgimento di investitori istituzionali e debt buyer specializzati potrebbe aprire nuove opportunità di investimento nel settore della riscossione. Questi attori potrebbero assumere un duplice ruolo, sia come acquirenti diretti dei crediti erariali, sia come azionisti di società di riscossione private, replicando modelli di successo già osservati nel mercato degli NPE. La diversificazione delle strategie di recupero potrebbe così tradursi in un aumento della capacità di riscossione e in un miglioramento complessivo dell’efficienza del sistema fiscale.

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