Secondo lo studio di Debtwire, presentato a Milano il 21 maggio scorso, il mercato degli unlikey to pay è in forte ascesa. Bene anche ristrutturazioni e M&A
I crediti Utp sono sotto la lente d’ingrandimento per questo 2019. Ebbene, da inizio anno le vendite di unlikely to pay hanno dato ottimi segnali. È quanto emerso dall’ultimo report di Debtwire, presentato a Milano il 21 maggio scorso in occasione del Debtwire’s Italian Restructuring Forum. In Italia, a metà maggio 2019 sono stati ceduti nove portafogli di crediti deteriorati per un totale di 5 miliardi di euro, mentre 13 transazioni per 29,9 miliardi di euro sono tuttora in corso. Di queste, l’80% (24 miliardi circa) consiste in crediti Utp, rispetto all’8% sul totale delle vendite nel 2018. “Dalle parole degli anni scorsi si sta passando ai fatti” ha dichiarato Alessia Pirolo, Head of Npl Coverage di Debtwire “e il 2019 si sta chiaramente delineando come l’anno degli Utp in Italia, anche per il calo del volume di cartolarizzazioni con la garanzia statale Gacs”.
Npl e Gacs sono stati i protagonisti del 2018. Infatti, l’anno scorso le vendite di crediti non performing ha toccato la cifra record di 101,3 miliardi di euro, sul totale di 205 miliardi in tutta Europa. Circa la metà delle cartolarizzazioni di Npl è stata realizzata con la garanzia statale: 14 operazioni per il valore di 44,8 miliardi di euro. I passi in avanti compiuti sul mercato dei crediti Utp sono stati registrati anche da PwC con l’ultimo studio intitolato “The next big wave”. Nel triennio 2015- 2018 il volume di unlikely to pay è sceso da 127 miliardi di euro a 70 miliardi. Al 31 dicembre 2018 i crediti Utp sono passati a 79 miliardi per valore lordo e a 51 miliardi di euro per valore netto, rispetto ai volumi di fine 2017 (rispettivamente 94 miliardi e 66 miliardi).
Oltre al mercato Utp, ha fatto bene anche il mercato del restructuring, rimasto attivo per tutto il 2018, in particolare nell’ultimo trimestre. L’attività di ristrutturazione ha riguardato principalmente il settore dell’edilizia. In crescita anche l’attività di M&A. Nel 2018 sono stati oggetto di acquisizioni 11 tra piattaforme bancarie di gestione di Npl e servicer per un valore complessivo di 722,8 milioni, rispetto alle 10 acquisizioni del 2017 (555,5 milioni). Nel primo quadrimestre del 2019 il valore delle acquisizioni, due di cui una conclusa, ammonta a 159 milioni di euro.