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Credito, se il settore rallenta, con la Fiera troviamo un passo nuovo

Crisi finanziaria in atto, secondo i dati ACMI. Ma le soluzioni oggi sono a portata di mano, e il salone milanese, in programma il 12 ed il 13 giugno, è l’occasione giusta per schiarirsi le idee e lavorarci sopra, tutti insieme.
Fiera del Credito 2019: ci siamo, o quasi.
Noi, operatori, consumatori, società, in poche parole la filiera, siamo pronti. E saremo in tanti, dal 12 al 13 giugno presso la sede del Gruppo 24 Ore, a Milano.
2.500 partecipanti, 50 tra espositori e sponsor, 80 relatori. E faremo un sacco di cose, 2 congressi e 24 focus, oltre all’”ordinaria amministrazione”, che essendo alla seconda edizione fino a poco fa tanto ordinaria non appariva: trovarci, riunirci, discutere, confrontarci, scoprire e approfondire prodotti, pratiche, opportunità, persone e idee. Con tanti importanti patrocini – oltre a quelli delle maggiori organizzazioni di settore troviamo la Regione Lombardia, l’Università Cattolica, e una lusinghiera abbondanza di espositori e sponsor che hanno deciso d investire anche quest’anno (oppure da quest’anno) in un evento che è già un classico.
Allora per quale motivo usiamo qualche prudenza nelle dimostrazioni d’entusiasmo?
Perché il contesto, il “mercato”, mostra qualche segno d’inquietudine. Lo sapete già, ma ve lo confermiamo, con pochi dati.
Dopo qualche anno di segno positivo, anche se lieve, registriamo infatti un peggioramento a livello nazionale nella situazione dei crediti e dei pagamenti. Nei primi 5 mesi del 2019 solo poco più di un terzo delle aziende italiane ha pagato puntualmente alla scadenza; nello stesso periodo dell’anno precedente si superava il 36%. Il 10% dei clienti saldano con oltre 30 giorni di ritardo, con la percentuale dei ritardi gravi raddoppiata rispetto al 2010.
Le micro-imprese risultano più virtuose nel rispetto della scadenza, ma più problematiche rispetto ai ritardi gravi; il Nord Est è l’area geografica più affidabile, mentre le aziende meridionali mostrano un comportamento più problematico. Questo in tutti i settori merceologici. Come nota Roberto Giancarlo Daverio di ACMI, siamo probabilmente di nuovo nel mezzo di una crisi finanziaria.  “A differenza di ieri, però ora potremmo avere gli strumenti necessari a reagire con efficacia, se le aziende si affidassero a manager professionali, con competenze riconosciute, e si adoperassero per costruire processi e credit policy certificate in grado di gestire e prevedere le criticità”.
Ed è questa considerazione, paradossalmente, a farci trarre una conclusione beneaugurante: abbiamo “azzeccato” il momento giusto. E anche il tema corretto, quello della sostenibilità delle nostre decisioni, come singoli addetti e come comparto nel suo complesso. L’impatto sociale, ambientale ed economico di ogni nostra scelta comporta un’assunzione di responsabilità sulle tematiche e sui settori toccati dalle diverse attività di gestione del credito. Una responsabilità che dalle politiche finanziarie generali (pensiamo alla gestione degli Npl di cui parleremo in modo approfondito a Milano) discende fino all’impatto sull’utente finale dei nostri servizi, dalla concessione al recupero.
Viene allora quasi spontaneo appropriarci di una formula ormai abusata, anche se recente: se non ora, quando?
Solo dal confronto, dalla discussione, dalla messa in comune e presa in carico condivisa dei grandi problemi, possono nascere grandi soluzioni.
Che Fiera del Credito possa diventare, quest’anno e nel futuro, la culla di un domani migliore e più proficuo per tutti?
Noi ci contiamo, voi partecipate.
 

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