A meno di un mese dall’apertura di Fiera del Credito 2019, che si terrà il 12-13 giugno a Milano presso la sede de “Il Sole 24 Ore”, abbiamo deciso di intervistare i fondatori dell’evento, Cosimo Cordaro e Marco Recchi, per carpire il significato autentico di questa iniziativa
Manca meno di un mese all’apertura di Fiera del Credito 2019, la seconda edizione del primo expo in Italia interamente dedicato al settore del credito. Dopo il successo dello scorso anno, Fiera del Credito vuole ripetersi e per farlo ha deciso di puntare su un programma sempre più ricco e sulla partecipazione di professionisti ed esperti che operano nel panorama italiano del credito. Per capire in profondità il significato e gli obiettivi di questo ambizioso progetto abbiamo deciso di intervistare gli ideatori e promotori di Fiera del Credito, Cosimo Cordaro e Marco Recchi.
Quando e come nasce il progetto “Fiera del Credito”?
Marco Recchi: Il progetto Fiera del Credito nasce perché ci rendemmo conto che mancava ancora nel nostro mercato nazionale un evento annuale simile. Decidemmo infatti, di mettere insieme tutte le professionalità del credito, dall’erogazione alla cessione passando per il recupero, in una due giorni ricca di contenuti. 48 ore piene di momenti di approfondimento e con delle sessioni plenarie, capaci di stigmatizzare i trend del momento per il credit managment e intercettare quelli futuri. La scelta della sede, il palazzo de Il Sole 24 Ore, si è rivelata felice per il forte significato simbolico ed il richiamo ai temi divulgativi dell’economia. Ecco, sicuramente ci ha aiutato per lanciare l’evento che sin dalla sua prima edizione ha avuto numeri estremamente lusinghieri (oltre 2000 partecipanti e sold out per stand e focus).
Quest’anno il tema di Fiera del Credito 2019 è la “Sostenibilità”. Cosa significa per voi questa parola?
Cosimo Cordaro: Sostenibilità nel mondo del credito vuol dire, declinare correttamente i numeri, affinché vi sia il compenso giusto per l’attività su tutta la filiera ma è anche un tema di approccio al mercato, affinché gli operatori possano competere sulle competenze e nella ricerca costante dell’eccellenza, proprio per consentire al comparto di rimanere “sostenibile”, soprattutto dopo tanti anni di crisi economica. (altro…)