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Dati carte di credito, Italia nel mirino degli hacker

Secondo i dati dell’Osservatorio Cyber di CRIF, l’Italia è al 14° posto tra i paesi mondiali per furto di dati delle carte di credito. Tra le nazioni più bersagliate Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Brasile e India

Osservatorio Cyber CRIF: 1,6 milioni di alert nel 2022

Nel 2022 sono stati inviati oltre 1,6 milioni di alert relativi a dati di account e carte credito rilevati nel dark web e nell’open web. È quanto emerso di recente dall’Osservatorio Cyber di CRIF che ha analizzato tipologia di informazioni, traffico di dati, paesi più colpiti e i trend principali che riguardano i dati esposti nell’open web e nel dark web.

Secondo il report, in riferimento all’anno precedente, il numero di alert appare diminuito. Tuttavia, la gravità degli attacchi è aumentata, in particolare per quanto riguarda gli account compromessi, i numeri di telefono e i codici fiscali. Tra le diverse tipologie di dati oggetto di attacco cyber ci sono al primo posto gli indirizzi e-mail, individuali o aziendali, al secondo le password e al terzo i numeri di telefono. Per quanto riguarda la combinazione di dati nel 90,5% dei casi le e-mail sono associate ad una password. In merito ai dati delle carte di credito, nel 98,1% dei casi oltre al numero della carta sono presenti anche cvv e data di scadenza.

Dallo studio è emerso, inoltre, che la maggior parte degli account violati riguarda la categoria intrattenimento (37,2%), in particolare gli account di giochi online e dating (siti di incontri online). In forte aumento il furto di account social (+125,8% rispetto al 2021), ma anche quello relativo a forum e siti web (+23,6%).

Italia al 14° posto per furti di dati di carte di credito

CRIF ha effettuato anche un’analisi in merito ai furti di dati di carte di credito da un punto di vista territoriale. L’area geografica più colpita è il Nord America (55%) in crescita del 34% rispetto all’anno precedente. Seguono l’Europa (16%) e l’Asia (12%), tuttavia quest’ultima ha registrato un calo del 54% rispetto al 2021. Tra le nazioni più colpite, al primo posto si trovano gli Stati Uniti, seguiti da Russia, Regno Unito, Brasile e India.

L’Italia, invece, occupa il 14° posto della classifica. Tuttavia, il dominio .it, relativo alle e-mail rilevate sul dark web, risulta il sesto più colpito a livello globale. Le aree geografiche in cui vengono allertate più persone sono il Nord (37,8%) e il Centro (36%) del Paese. A livello regionale vincono la maglia nera Lazio (21,1%), Lombardia (14%) e Campania (7,9%). Per quanto riguarda la fascia di popolazione maggiormente colpita, prevalgono gli uomini (63,2%) e le persone di età compresa dai 41 anni in su.

“L’ultima edizione dell’Osservatorio Cyber conferma la rilevanza dei nostri dati per i frodatori. La circolazione dei dati nel 2022, infatti, è stata molto superiore al passato, tanto che i dati trovati nel dark web sono triplicati rispetto all’anno precedente.” ha commentato Beatrice Rubini, Executive Director di CRIF. “Le motivazioni di questo aumento vanno ricercate anche nell’attuale situazione geopolitica, che vede un’intensa attività non solo sui campi di battaglia fisici, ma anche in quelli virtuali, la cosiddetta ‘cyberwar’ o guerra cybernetica. I consumatori e le aziende sono sempre più nel mirino dei cybercriminali, che sferrano attacchi volti a rubare dati e creare danni, con gravi conseguenze sia economiche che reputazionali. Spesso si tratta di attacchi di phishing o ransomware, sferrati nei confronti delle persone e delle organizzazioni, piccole o grandi che siano”.

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