Altre conferme della stabilità economico-finanziaria della Nazione da parte di un’altra agenzia di rating, nota per la sua indipendenza
Un rating “positivo”
Dieci giorni dopo il giudizio di Standard & Poor’s, anche l’agenzia DBRS Morningstar dà un voto positivo all’Italia e al DEF presentato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, evidenziando le criticità contabili legate al Superbonus introdotto durante il primo governo Conte, quello dell’unione politica M5S-Lega. Nonostante DBRS sia la più piccola delle quattro principali agenzie di rating, il voto per l’Italia ricalca quello della più famosa sorella maggiore (S&P, appunto), e rimane “BBB” (high) con un trend “stabile”.
Un disastro contabile
Così come già indicato da S&P con una valutazione di “BBB” e prospettive “stabili”, DBRS avverte che l’agevolazione fiscale immobiliare promossa dal leader dei Cinque Stelle ha avuto un impatto più significativo del previsto sui crediti d’imposta, portando a un deficit che raggiunge il 7,4% del Prodotto Interno Lordo.
Questo rappresenta una situazione contabile disastrosa per l’Italia, specialmente considerando che le stime governative precedenti erano già pesanti, con un 5,4 percento di deficit ascritto. Fortunatamente, l’Italia ha registrato una ripresa post-pandemia più robusta del previsto, superando anche altre nazioni, inclusa la Germania, che è persino scivolata in leggera recessione, influenzata purtroppo dal proprio rigore eccessivo.
Inoltre, l’agenzia di rating sottolinea che il rapporto tra debito pubblico e PIL si è ridotto più velocemente del previsto grazie alla crescita nominale, accelerata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dalle sue grandi opere. Questo dovrebbe contribuire a compensare la debolezza degli investimenti residenziali nei prossimi anni, risultante dall’arresto del Superbonus.
Inoltre, la scelta del Ministro del Tesoro di coinvolgere i piccoli risparmiatori italiani, attraverso iniziative come il BTP Valore, nel trasferimento di parte del debito pubblico a medio termine, contribuisce a mitigare il rischio di attacchi speculativi. La quarta emissione del Btp Valore è prevista per il 6 maggio. Qui tutti i dettagli disponibili.
Un rischio bilanciato
In sostanza, secondo DBRS, l’Italia rimane in una situazione di rischio bilanciato. Tuttavia, affinché ciò avvenga, è necessario aumentare la competitività del Paese e delle sue imprese. Le azioni da intraprendere sono chiare:
- Riduzione delle imposte e attuazione di una vera riforma fiscale, seguendo i principi dimostrati dalla curva di Laffer per ottimizzare le entrate fiscali.
- Semplificazione delle norme e riduzione della burocrazia della Pubblica Amministrazione per consentire alle imprese di crescere e operare più agevolmente.
- Realizzazione definitiva di grandi progetti infrastrutturali, per stimolare massivamente e fattivamente lo sviluppo economico.
- Garanzia di tariffe energetiche più basse per famiglie e imprese, abbandonando cieche politiche che ostacolano lo sviluppo in nome di mere ideologie, politiche e non. In particolare, l’introduzione dell’energia nucleare pulita di ultima generazione potrebbe essere una soluzione.
- Implementazione di una riforma educativa che fornisca opportunità di apprendistato gratuito per coloro che desiderano intraprendere una formazione lavorativa anziché seguire un percorso accademico tradizionale.
- Riduzione delle tasse sulle plusvalenze in Borsa per incentivare gli italiani a investire il proprio denaro in settori produttivi anziché lasciarlo inattivo sui conti correnti, contribuendo così alla crescita economica del Paese.
I prossimi rating in arrivo
I prossimi incontri con le agenzie di rating sono ormai vicini: Fitch è programmata per il 3 maggio, mentre la valutazione di Moody’s si terrà nell’ultimo giorno dello stesso mese. Se l’Italia supererà queste valutazioni senza danni, come sembra probabile alla maggior parte degni analisti, dovrebbe prepararsi per sfide più impegnative in futuro.
Le agenzie di rating potrebbero essere meno indulgenti rispetto ad oggi, considerando anche il Patto di Stabilità dell’Unione Europea e la procedura di infrazione che Bruxelles sta valutando nei confronti dei paesi mediterranei considerati “spendaccioni”, noti anche come “PIGS“, tra cui l’Italia.