Il ministero dell’Economia e quello dell’Ambiente sono al lavoro per definire il nuovo decreto contro il caro-energia. La bozza dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri il 28 febbraio, nel frattempo, le parti coinvolte – produttori e imprese energivore – avanzano richieste, mentre il Pd presenta le sue proposte.
Il governo sta lavorando sul nuovo decreto bollette, per far fronte al caro energia e ridurre l’impatto sulle imprese energivore e sulle famiglie. La bozza del provvedimento, elaborata dai tecnici dei ministeri dell’Economia e dell’Ambiente, avrebbe dovuto essere presentata nel Cdm di martedì 25 febbraio, ma la premier Meloni – secondo quanto emerso e riportato da tg24Sky.it – l’ha ritenuta “insoddisfacente”. Se ne discuterà pertanto nel prossimo Cdm, che dovrebbe essere convocato per venerdì 28 febbraio. La presidente mira a ottenere misure più efficaci, in particolare in favore dei soggetti più vulnerabili.
Il punto cruciale, affinché il decreto bollette possa vedere la luce, riguarda il recupero delle risorse necessarie che dovrebbero aggirarsi intorno ai 3 miliardi di euro. Una parte di questi sarà destinata al bonus sociale.
“Nel decreto bollette, stiamo valutando tutta una serie di norme, e spetterà alla fine al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti verificare la loro fattibilità sotto il profilo economico. Posso però dire che interverremo per dare una mano ai fragili”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto in un’intervista a La Stampa.
600 milioni di euro dalle aste Ets
Nella definizione del provvedimento, il governo mira a recuperare 600 milioni di euro dalle aste Ets (il ricavato dai diritti pagati dalle imprese per emettere anidride carbonica), per sostenere non solo le imprese energivore ma anche le piccole e medie imprese. Lo riporta Ansa, la quale fa riferimento a fonti del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Sale il tetto ISEE
Nella bozza del nuovo decreto bollette sembra essere invece già consolidato l’aumento del tetto Isee. Ad annunciarlo è stato infatti, lo stesso ministro dell’Ambiente. Il limite per poter avere accesso al bonus sociale, dovrebbe passare dagli attuali 9.500 a 15 mila euro. Un’operazione che per le casse dello Stato vale 1,5 miliardi.
Come riporta TG24Sky.it, un tale innalzamento dell’Isee potrebbe potenzialmente coinvolgere – stando ai dati rilasciati dall’Inps attraverso l’Osservatorio Isee, poco più di 5,8 milioni di nuclei, che hanno appunto dichiarato un’Isee fino a 15mila euro. Restano ancora tutte da chiarire le modalità di erogazione del bonus.
Intervento sugli oneri del gas
Fra le misure ancora da definire, ci sarebbe anche l’annullamento del differenziale tra il costo del gas sul mercato di riferimento europeo (l’indice Ttf della Borsa di Amsterdam) e quello sul mercato all’ingrosso italiano (l’indice Psv). Ciò consentirebbe di ottenere un ribasso immediato delle bollette, anche di quelle dell’elettricità, in parte legate all’andamento del prezzo del metano.
Energia Idroelettrica
Rispetto ai possibili interventi sull’idroelettrico, il ministro Pichetto ha sottolineato che vanno fatte ancora delle verifiche. Da un lato, le imprese energivore stanno chiedendo da tempo un intervento, affinché una parte dell’energia idroelettrica prodotta venga ceduta a un prezzo calmierato. Dall’altro, il settore sta attraversando un periodo di incertezza dovuto alle concessioni – già scadute o in scadenza nel 2029 – e al possibile ingresso di operatori stranieri che potrebbe portare a nuovi scenari nel settore.
Aumento della capacità rinnovabile
Per far calare velocemente le bollette, sarebbero utili anche ulteriori provvedimenti, come il rapido aumento della capacità rinnovabili, eolica e fotovoltaica. Forme di energia che vantano costi di produzione più bassi rispetto al termoelettrico a gas e che potrebbero essere cedute, sotto contratto, al gruppo pubblico Gse. È ciò che auspica l’associazione confindustriale del settore elettrico, la quale suggerisce inoltre di favorire il revamping, ovvero il rinnovamento e potenziamento degli impianti esistenti, attraverso l’aumento della produzione senza ulteriore occupazione di suolo.
Le proposte del Pd
In attesa del prossimo consiglio dei ministri e delle decisioni del governo sul decreto bollette, il Pd ha lanciato le sue soluzioni. Elly Schlein ha proposto di sganciare il prezzo dell’energia dal prezzo del gas. Inoltre, sempre per ottenere prezzi dell’energia più bassi, ha presentato una proposta di legge per l’acquirente pubblico unico. “Su queste continueremo a incalzare il governo Meloni che non ha fatto nulla.. I bonus hanno una loro utilità ma danno risposte di corto respiro, mentre servono risposte sul lungo”, ha affermato in una diretta social la segretaria del Pd.