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Il denaro non dorme mai. Per davvero

Il denaro non dorme mai. Per davvero

Un detto dice che “il denaro non dorme mai“, poiché il denaro può sempre lavorare per voi, a qualsiasi ora del giorno. Il denaro, poi, sembra avere un “sesto senso” per spostarsi negli investimenti più redditizi e fuggire da quelli più terribili.

Qual è il significato di “Il denaro non dorme mai”?

Ci sono opportunità per fare soldi in ogni momento della giornata. Alcune delle persone di maggior successo si aggrappano a questa realtà e lavorano ogni minuto di veglia che riescono a racimolare. Oppure trovano il modo di fare soldi assumendo le persone giuste per lavorare per loro e generare un profitto.

Inoltre, o in alternativa, trovano il modo di generare ricchezza attraverso il reddito passivo. Ma questa cosa la vedremo in un altro articolo, magari.

Vediamo di esaminare meglio questi concetti, comunque, e di scoprire e capire meglio perché il denaro non dorme mai. Per davvero.

“È la globalizzazione, sciocco”

Parafrasiamo la famosa fase pronunciata da uno degli assistenti di Bill Clinton durante la sua vittoriosa corsa nel 1992 contro George Bush padre un solo anno dopo la vittoriosa (e facile) prima Guerra del Golfo, per affermare, osiamo dire senza tema di smentita, che il denaro non dorme mai proprio in relazione al fatto che il mondo, piaccia o meno ai detrattori, è un luogo enormemente (e fortunatamente) globalizzato.

Se non lo fosse, lo smartphone che avete in tasca non vi sarebbe costato così poco; il laptop o desktop su cui forse state leggendo queste parole sarebbe costato 10 volte di più a voi od all’azienda per cui lavorate, e la stessa cosa sarebbe successa a quasi tutti (ma leviamo il quasi, dai…) beni di consumo a nostra disposizione.

Ed ovviamente la cosa non riguarda solo i beni di consumo, ma anche i macchinari che li producono ed i componenti che costituiscono questi macchinari. Insomma, anche senza la globalizzazione avremmo tutto quello che abbiamo ma, semplicemente, lo pagheremmo di più. Spesso, molto di più.

Globalizzazione significa “denaro che circola”

Proprio così. Perché un mondo globalizzato, che nei secoli post medievali ha visto ridurre le distanze prima con le esplorazioni geografiche via nave, poi con l’invenzione della ferrovia, dell’automobile e degli aerei, significa un mondo dove, attraverso vie di comunicazione efficienti, il denaro si muove più velocemente.

E, dalla creazione e diffusione (soprattutto) dei PC, il denaro ha trovato l’autostrada più veloce di sempre per muoversi, ossia quella telematica, cioè Internet.

Pensateci un attimo. Avete bisogno di camicie, in stock. Vi collegate ad Alibaba. Trovate dei buoni prezzi sia in India che in Cina. Confezioni da 6 camice per 50 centesimi l’una, ma dovete prenderne un pancale. 

Nessun problema, voi lavorate su stock, cioè su grossi carichi, perché poi distribuite il prodotto ai rivenditori finali, cioè i negozi. Quindi comprate sia un pancale in India che uno in Cina, per vedere la differenza di prodotto.

Aprite la pagina online della vostra banca. Lì sanno che lavorate e comprate con l’estero. Fate due bonifici, che immediatamente ed automaticamente vengono convertiti da euro in rupie e yuan/renmimbi. Laggiù, a mezzo mondo di distanza, ricevono il denaro praticamente in tempo reale, e quindi approntano la spedizione, che vi era stata garantita in 14 giorni, via nave.

Ed avete fatto tutto questo senza lasciare la sedia davanti al PC o, magari, avete fatto tutto da smartphone.

Così come se aveste dovuto comprare delle cuffie nuove per lo smartphone, od una nuova lavatrice. Anche se invece di comprale online foste adati in un negozio tradizionale, qualcuno prima aveva fatto una cosa simile a quella descritta per far modo di farvi trovare in negozio il prodotto che state comprando.

Bene, adesso pensate a quante volte al secondo una cosa simile, con attori diversi e prodotti diversi, avviene simultaneamente nel mondo, per ogni tipologia di prodotto, online ed offline. Un numero di volte inimmaginabile.

Perché denaro che circola più velocemente, ed è qui la chiave di tutto, significa che tutto viene fatto a costo più basso. Ecco dove e perché si risparmia. Anche senza considerare che nel secondo e nel terzo mondo la forza lavoro costa meno che nel “mondo occidentale”, il semplice fatto che il denaro viaggi istantaneamente abbatte i costi, di qualsiasi cosa. E non è ancora tutto.

Le Borse, dove tutto si crea… o si distrugge

Le borse valori europee, come Piazza Affari a Milano, o la Borsa di Londra, Parigi, Francoforte, Madrid, Zurigo, ecc., aprono verso le 09.00 – 09.30 e, di solito, chiudono dalle 16.00 alle 17.00.

Ma già alle 10.30 ora italiana, mentre a New York, sulla costa est americana, sono le 04.30, abbiamo la preapertura delle Borse americane, cioè NYSE, NASDAQ, AMEX, che poi chiuderanno alle 16.00 ora locale, cioè le 22 in Italia.

Naturalmente, nel frattempo, avremo avuto la preapertura della Borsa neozelandese ed australiana, e poi di quella più importante dell’Asia, cioè quella giapponese, a cui seguono quella cinese, quelle del sudest asiatico e poi quella indiana.

Da noi è notte, ma in altre parti del mondo il denaro continua quel viaggio che abbiamo descritto prima, ma non solo.

Il denaro viene “creato” e “distrutto” in continuazione sulle borse valori di tutto il mondo, che sono sempre aperte, da qualche parte. Ma anche altri mercati sono aperti, nello stesso momento.

Il Forex, per esempio, cioè il mercato mondiale delle valute. Vi ricordate l’acquisto dei pancali di camicie di poco fa? Quel pagamento istantaneo in rupie e yuan/renmimbi è stato possibile perché la banca ha scambiato, via BCE, istantaneamente i vostri euro nelle altre valute, al cambio esatto del momento in cui voi avete premuto il pulsante per acquistare le camice… o lo smarthpone o la lavatrice, se sono stati comprati fuori dall’Italia (magari il primo in Cina e la seconda in Germania…)

Ma anche i mercati delle materie prime, le cosiddette commodities, non dormono mai. Perché quando la Borsa di Londra, la più importante in Europa, e dove si scambia di tutto, è chiusa, è aperto il CBOE di Chicago, in America, e quando chiude quello, a Tokyo ed a Shangai qualcuno sta scambiando grano, mais, petrolio, gas, succo d’arancia, pancetta di maiale (semicit.)

Quindi, concludendo?

“Concludendo, Grappa Bocchino Sigillo Nero!!!” avrebbe detto l’immortale Mike Bongiorno…

Ma, tornando seri, è evidente come, davvero, il denaro non dorma mai. E non è possibile che sia altrimenti. In un mondo globalizzato, viaggiando sulle autostrade informatiche, il denaro si muove istantaneamente da un punto all’altro del globo. Nelle borse valori, sul Forex e sui mercati delle materie prime crea e distrugge fortune, nel mondo del commercio consente l’acquisto istantaneo di merce e la sua rivendita, a chiunque, ovunque ed in qualsiasi valuta.

Anche Sandman, il Signore dei Sogni, colui che noi latini chiamiamo Morfeo, e che prima di noi i greci chiamavano Hypnos, avrebbe dei problemi a far dormire il denaro. Anzi, li ha, perché il denaro non dorme proprio mai.

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