Il nuovo anno si apre con nuovi limiti in tema di detrazioni. La Legge di Bilancio 2025 introduce un tetto per le spese detraibili per i lavoratori con un reddito superiore ai 75mila euro. Fattore determinante per gli importi detraibili, il numero di figli a carico.
La Legge di Bilancio 2025 (legge 30 dicembre 2024, n. 207), in vigore dal primo gennaio, apporta importanti novità in ambito fiscale. Nello specifico, inserisce un tetto agli oneri e alle spese ammissibili, ai fini del computo delle detrazioni, per coloro che hanno un reddito superiore ai 75.000 euro.
Specifici massimali sono stati calcolati in base a due variabili: il reddito complessivo dichiarato dal contribuente e la sua situazione familiare (ovvero il numero di figli a carico). E proprio a riguardo dei figli a carico, è stato introdotto un limite di età – 30 anni – affinché possano beneficiare delle detrazioni. Per i contribuenti che hanno invece un reddito fino a 75.000 euro le detrazioni non subiscono alcuna limitazione.
Vediamo tutto nel dettaglio.
Come funziona il nuovo tetto
Il calcolo dei massimali prevede due step: l’individuazione di un valore di riferimento in base al reddito dichiarato; l’applicazione di un coefficiente correlato al numero dei figli fiscalmente a carico presenti nel nucleo familiare del contribuente.
In concreto, l’importo base – che deve poi essere moltiplicato per il coefficiente – è pari a:
- 14.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è compreso tra 75.001 e 100.000 euro;
- 8.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 100.000 euro.
Il coefficiente familiare, ovvero quel numero che va moltiplicato per l’importo base, è pari a:
- 0,50, se nel nucleo familiare non sono presenti figli a carico;
- 0,70, se nel nucleo familiare è presente un figlio a carico;
- 0,85, se nel nucleo familiare sono presenti due figli a carico;
- 1, se nel nucleo familiare sono presenti più di due figli a carico, o almeno un figlio con disabilità accertata ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992 n. 104, a carico.
Tutto ciò considerato, i limiti di detrazione vengono così suddivisi:
- tra 75.000 e 100.000 euro: 14.000 euro per nucleo familiare con tre o più figli fiscalmente a carico o almeno un figlio con disabilità accertata;
- tra 75.000 e 100.000 euro: 11.900 euro per nucleo familiare con due figli fiscalmente a carico;
- tra 75.000 e 100.000 euro: 9.800 euro per nucleo familiare con un figlio fiscalmente a carico;
- tra 75.000 e 100.000 euro: 7.000 euro per nucleo familiare senza figli fiscalmente a carico;
- superiore a 100.000 euro: 8.000 euro per nucleo familiare con tre o più figli fiscalmente a carico o almeno un figlio con disabilità accertata;
- superiore a 100.000 euro: 6.800 euro per nucleo familiare con due figli fiscalmente a carico;
- superiore a 100.000 euro: 5.600 euro per nucleo familiare con un figlio fiscalmente a carico;
- superiore a 100.000 euro: 4.000 euro per nucleo familiare senza figli fiscalmente a carico.
Figli a carico solo fino a 30 anni
Sempre a proposito di figli – come accennato in apertura – la Legge di Bilancio 2025 introduce un’altra importante novità: si possono considerare “a carico” soltanto coloro che hanno un’età compresa tra i 21 e i 30 anni (29 anni e 364 giorni). Non solo, è necessario che il figlio:
- non abbia un reddito superiore a 2.840,51 euro (4.000 euro per i minori di 24 anni).
- sia un figlio naturale, adottivo, affidato, affiliato o figlio del solo coniuge deceduto, convivente con il coniuge superstite.
Per quanto riguarda invece, i figli di età inferiore ai 21 anni, le detrazioni sono assimilate all’assegno unico universale. Restano esclusi dalla nuova normativa i figli disabili ai sensi della Legge 104: per costoro il beneficio fiscale resta attivo indipendentemente dall’età. Resta tuttavia in essere, il limite reddituale affinché il figlio con disabilità possa essere considerato fiscalmente a carico, ovvero un reddito annuo non superiore a 2.840, 51 euro. Tale tetto reddituale viene elevato a 4.000 euro per i figli fino a 24 anni di età.
Cambiano in maniera significativa anche le detrazioni per gli altri familiari conviventi a carico: da quest’anno saranno ammesse soltanto per gli ascendenti, ovvero genitori, nonni, bisnonni.
La nuova legge sancisce inoltre che i lavoratori stranieri non possano più usufruire delle detrazioni per i figli a carico. In pratica, i contribuenti che non sono cittadini italiani o di uno Stato membro UE, restano tagliati fuori dalle detrazioni fiscali, anche se sono in regola dal punto di vista fiscale e previdenziale.
Spese edilizie
Un altro aspetto importante della nuova legge riguarda le spese rateizzabili su più annualità, come ad esempio la spese di ristrutturazione di un immobile o la stipula di un mutuo per l’acquisto o la ristrutturazione dell’abitazione principale: ai fini della determinazione del massimale, vengono prese in considerazione solo le rate legate alla specifica annualità. Ad esempio se si è utilizzato il bonus mobili da 5 mila euro nel 2025, per calcolare il limite di spesa si considerano solo i 500 euro di ogni rata annua.
Rientrano nel taglio delle detrazioni anche le spese correlate all’ecobonus, al sismabonus, alla riqualificazione edilizia, all’abbattimento delle barriere architettoniche e al superbonus.
Oneri e spese escluse
La nuova Legge di Bilancio prevede anche delle “esclusioni”. La stretta alle detrazioni infatti, non va a toccare gli oneri e le spese qui di seguito elencate:
- spese sanitarie detraibili;
- rate pagate di spese sostenute entro il 2024.
- somme investite in PMI;
- somme investite in start-up innovative;
- interessi sui mutui
- premi assicurativi per il rischio morte, invalidità permanente o non autosufficienza, relativi a contratti stipulati prima del 2025;
- i premi assicurativi per i rischi di calamità naturali, relativi a contratti stipulati prima del 2025;
- le spese legate a ristrutturazioni edilizie e simili che sono state sostenute entro il 31 dicembre 2024.