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Economia digitale in crescita: aumentano gli investitori stranieri

Una recente ricerca di Infocamere-Università di Padova ha evidenziato come l’economia digitale in Italia sia un settore in forte espansione, con un incremento del 34% delle imprese a partecipazione estera in quattro anni. Un’analisi dettagliata rivela il valore economico del comparto e le implicazioni per il sistema imprenditoriale italiano.

Economia digitale in Italia: un ecosistema in forte espansione

L’economia digitale italiana è in forte crescita, sta attirando sempre più investitori stranieri e consolidando il ruolo delle imprese tech nel panorama produttivo nazionale. Secondo una recente ricerca, condotta da Infocamere e Università di Padova, il numero di società di capitali attive nel settore ha raggiunto quota 67.887, con una crescita del 23% rispetto al 2020. Queste imprese operano in ambiti diversificati, dall’e-commerce alla produzione di software, fino ai servizi Internet e alla consulenza tecnologica. La distribuzione geografica conferma una netta predominanza del Nord Italia, che ospita il 75% delle aziende del comparto.

Un fenomeno particolarmente rilevante riguarda l’aumento della partecipazione estera: il numero di imprese digitali con una persona giuridica straniera è passato da 1.834 unità a 2.465 unità in soli quattro anni, registrando un incremento del 34%. Di queste, il 70% vede il socio estero detenere la maggioranza delle quote, evidenziando una crescente integrazione con capitali e know-how internazionali.

Il valore della produzione supera i 100 miliardi

L’incremento del numero di imprese digitali si riflette anche in un aumento significativo del valore della produzione. Nel periodo compreso tra il 2018 e il 2022, il comparto ha visto il proprio giro d’affari quasi raddoppiare, passando da 59,8 miliardi di euro a 102,9 miliardi. Il contributo delle aziende con soci esteri è cresciuto di pari passo, salendo da 13,4 miliardi a 21,9 miliardi. Come sottolineato da Paolo Ghezzi, direttore generale di Infocamere, le società partecipate da investitori stranieri generano oltre il 21% del valore complessivo della produzione, dimostrando il loro impatto rilevante sul sistema economico italiano.

Inoltre, queste imprese mostrano strutture manageriali più avanzate e una maggiore propensione all’innovazione rispetto alle aziende interamente italiane. Secondo Paolo Gubitta, professore ordinario di Organizzazione aziendale all’Università di Padova, la presenza di capitali stranieri si concentra nelle realtà digitali di dimensioni maggiori, favorendo la loro crescita e la capacità di espandersi nei mercati internazionali. Tuttavia, è importante notare che anche le aziende a totale capitale italiano hanno rafforzato la loro posizione, aumentando la loro incidenza sul valore della produzione dal 77% al 79% nello stesso periodo.

Innovazione e disparità di genere

Nonostante i segnali positivi, il settore dell’economia digitale italiana presenta ancora alcune criticità. Una delle principali sfide riguarda il divario dimensionale tra le imprese a capitale interamente italiano e quelle con partecipazione estera. Mentre le prime registrano un fatturato medio annuo di 1,3 milioni di euro, le seconde raggiungono in media gli 8,9 milioni. Tale disparità evidenzia il bisogno di politiche di sostegno alle imprese locali per favorirne la crescita e la competitività su scala globale.

Un altro tema cruciale è quello della rappresentanza di genere. Sebbene il settore sia caratterizzato da un’imprenditoria giovane, con il 47% dei soci sotto i 50 anni, la disparità di genere rimane marcata. Le donne rappresentano solo il 27% dei soci delle imprese digitali, contro il 33% registrato nelle aziende non digitali. Questo dato solleva diversi interrogativi sulla capacità del settore di favorire un maggiore equilibrio di genere e ridurre le barriere di accesso per le imprenditrici.

Guardando al futuro, il ruolo dell’economia digitale nel trainare la crescita dell’Italia appare sempre più centrale. Tuttavia, per garantire uno sviluppo inclusivo e competitivo, sarà fondamentale promuovere politiche di investimento mirate, incentivare la crescita delle imprese locali e adottare strategie volte a ridurre le disparità di genere nel settore tecnologico.

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