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ETF attivi europei, un mercato da 50 miliardi: chi guida il settore?

ETF attivi europei, un mercato da 50 miliardi: chi guida il settore?

Nel terzo trimestre, la raccolta di ETF attivi ha registrato un incremento del 64%, con un raddoppio delle masse in meno di nove mesi, secondo un’analisi di Hanetf.

In Europa, gli ETF attivi stanno vivendo una vera e propria fase di espansione senza precedenti. Questi strumenti di investimento combinano la liquidità e accessibilità tipiche degli ETF con i vantaggi della gestione attiva, propria dei fondi comuni, e stanno guadagnando sempre più importanza nel panorama del risparmio gestito continentale. Sebbene rappresentino ancora una piccola frazione del mercato complessivo, il loro peso sta crescendo rapidamente, segnalando un cambio di passo nelle preferenze degli investitori europei.

Secondo uno studio condotto da Hanetf, al termine del terzo trimestre di quest’anno le masse investite in ETF attivi hanno quasi raggiunto i 50 miliardi di dollari, un valore che rappresenta più del doppio di quanto registrato a fine 2023. Questo aumento riflette non solo la crescente fiducia degli investitori verso strumenti flessibili e dinamici come gli ETF attivi, ma anche la capacità di questi prodotti di adattarsi a mercati sempre più complessi, offrendo risposte mirate e performanti alle diverse esigenze di portafoglio.

Cosa sono gli ETF attivi?

Gli ETF attivi sono una categoria di Exchange Traded Funds (ETF) che, diversamente dagli ETF tradizionali, non si limitano a replicare passivamente un indice di mercato, ma adottano una gestione attiva. In altre parole, i gestori di ETF attivi selezionano i titoli che compongono il fondo in modo strategico, al fine di ottenere rendimenti superiori rispetto al benchmark di riferimento o perseguire obiettivi specifici, come la riduzione del rischio o l’esposizione a determinati settori o tematiche.

Caratteristiche principali degli ETF attivi

  1. Gestione attiva vs. replica passiva: A differenza degli ETF tradizionali che replicano indici come l’S&P 500, gli ETF attivi richiedono l’intervento diretto dei gestori, che analizzano il mercato e scelgono quali asset includere o escludere dal fondo.
  2. Obiettivi specifici: Gli ETF attivi possono avere finalità ben definite che spaziano dall’ottimizzazione dei rendimenti, alla concentrazione in settori specifici, o anche all’investimento in base a criteri ESG (ambientali, sociali e di governance).
  3. Diversificazione e liquidità: Come tutti gli ETF, anche quelli attivi offrono diversificazione e possono essere scambiati durante l’intera giornata di borsa, offrendo quindi maggiore liquidità rispetto ai fondi comuni di investimento tradizionali.
  4. Costi di gestione: Gli ETF attivi hanno, generalmente, commissioni di gestione più elevate rispetto agli ETF passivi, poiché richiedono l’intervento diretto dei gestori. Tuttavia, restano in genere meno costosi rispetto ai fondi comuni di investimento attivi.

Vantaggi e Svantaggi

Vantaggi

  • Flessibilità: i gestori possono adattare il portafoglio alle condizioni di mercato.
  • Opportunità di sovraperformance: poiché non seguono un indice fisso, possono cercare di ottenere rendimenti più elevati rispetto al mercato.
  • Tematiche e strategie di nicchia: offrono esposizione a settori specifici, come energie rinnovabili, tecnologia o investimenti in piccole aziende.

Svantaggi

  • Commissioni più alte: la gestione attiva comporta costi operativi superiori.
  • Maggiore rischio: i gestori possono prendere decisioni sbagliate o trovarsi esposti a rischi più elevati.
  • Trasparenza ridotta: spesso gli ETF attivi non rivelano i loro componenti in tempo reale, come fanno invece quelli passivi.

Perché gli ETF attivi stanno guadagnando popolarità?

Negli ultimi anni, gli ETF attivi hanno visto una crescita notevole, specialmente in Europa e negli Stati Uniti (che sono e rimangono i mercati più evoluti), grazie alla loro capacità di offrire un approccio più flessibile e personalizzato rispetto agli ETF tradizionali. Gli investitori vedono in questi prodotti una soluzione per adattare i propri portafogli a un mercato sempre più volatile e a tematiche di investimento innovative, come l’intelligenza artificiale, la sostenibilità o la tecnologia.

Inoltre, il crescente interesse per l’investimento attivo e tematico sta spingendo le case di gestione a creare prodotti sempre più personalizzati e mirati, con l’obiettivo di differenziarsi e offrire soluzioni alternative a coloro che cercano rendimenti superiori ai classici indici di mercato.

Raccolta in crescita

La raccolta degli ETF attivi ha registrato un’impennata notevole (64%), segno di un crescente interesse per questi strumenti innovativi, anche se rappresentano, come detto, ancora una piccola porzione del mercato europeo degli ETF. Attualmente, infatti, le masse gestite dagli ETF attivi costituiscono poco più del 2% del totale dei fondi indicizzati in Europa, che a fine trimestre hanno raggiunto i 2.160 miliardi di dollari (2.260 miliardi includendo tutti gli Exchange Traded Product, o ETP). Tuttavia, i numeri di raccolta raccontano una tendenza in aumento: i flussi in ingresso sono passati da 3,6 miliardi nel secondo trimestre a 5,8 miliardi nel terzo, confermando una crescita significativa.

A livello globale, gli ETF attivi stanno guadagnando terreno ancora più velocemente, arrivando a rappresentare il 25% di tutti i flussi nei fondi ETF durante il primo semestre di quest’anno, secondo il rapporto di Hanetf. Questo riflette una preferenza crescente per soluzioni d’investimento capaci di combinare la dinamicità della gestione attiva con la praticità degli strumenti quotati, a supporto di una strategia più mirata per gli investitori globali.

JP Morgan sugli scudi

JP Morgan AM si conferma leader indiscusso nel mercato europeo degli ETF attivi. Secondo i dati di Hanetf, il colosso della gestione patrimoniale della più grande banca d’investimento al mondo gestisce ben 33 dei 50 miliardi complessivi di masse investite in ETF attivi in Europa, ossia circa due terzi dell’intero mercato. Al termine del terzo trimestre, JP Morgan AM contava 25 ETF attivi quotati, consolidando così il suo primato.

Al secondo posto si posiziona Fidelity, con una presenza significativa: 11 prodotti attivi e 8,4 miliardi di masse gestite. Subito dietro troviamo PIMCO, che, con i suoi sei fondi, detiene un patrimonio di 6,4 miliardi. Questi dati non solo confermano il predominio di JP Morgan AM, ma delineano anche una crescente competizione tra i principali gestori, con Fidelity e Pimco che rafforzano le loro posizioni nel settore, sempre più strategico per il risparmio gestito in Europa.

Nuovi ETF attivi all’orizzonte

Negli ultimi giorni, il mercato degli ETF attivi si sta arricchendo di nuovi prodotti grazie alla crescente partecipazione delle principali case di gestione, che ampliano costantemente la loro offerta. Tra le novità più recenti, spicca il debutto europeo di Janus Henderson, che ha quotato il suo primo ETF attivo alla Borsa di Francoforte. Questo fondo, che presenta un approccio high conviction (strategia che costruisce un portafoglio più concentrato di investimenti di cui il gestore è fortemente convinto, in termini di performance futura), si concentra su un portafoglio selezionato di 20-30 titoli azionari giapponesi, puntando su aziende che il gestore considera particolarmente promettenti.

Anche Hanetf continua ad ampliare il proprio ventaglio di soluzioni, lanciando un nuovo ETF in collaborazione con PT Asset Management, che offre un’esposizione ai titoli obbligazionari statunitensi.

Questi ultimi lanci riflettono la crescente volontà dei gestori di attirare investitori con proposte mirate e diversificate, che spaziano dalle azioni giapponesi ai bond americani, in un settore che si evolve rapidamente per rispondere alle esigenze di un mercato sempre più esigente.

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