L’istituto di credito punta a raggiungere circa 100 mila clienti tra lending e raccolta e al breakeven al 3° anno
A inizio novembre 2020 è nata una nuova banca in Italia: AideXa. L’hanno fondata Roberto Nicastro (presidente) e Federico Sforza (CEO), che hanno entrambi esperienza pluriennale in banca, dopo aver chiuso nel giugno scorso un round seed da 45 milioni di euro e acquisito Fide SpA, società molisana attiva nella cessione del quinto e intermediario finanziario iscritto all’albo 106 del Testo Unico Bancario. Federico Sforza ci ha spiegato le peculiarità del nuovo istituto di credito fintech italiano.
Chi è AideXa e qual è la sua mission?
AideXa è la nuova fintech esclusivamente dedicata alle piccole imprese e partite Iva italiane. Ideata per gli imprenditori, ha l’obiettivo di rispondere e risolvere i principali “mal di pancia” degli imprenditori nelle relazioni con il sistema finanziario: trasparenza, velocità e semplicità. La mission di AideXa è quella di facilitare la vita dell’imprenditore costruendo insieme esperienze finanziarie semplici, veloci e sorprendenti. Vogliamo accompagnare gli imprenditori nello sviluppo dei loro progetti e della loro azienda sfruttando le nuove tecnologie e le grandissime opportunità offerte dall’open banking.
Da dove deriva il suo nome?
La parola Aidexa è stata creata con la volontà di comunicare anche nel brand lo spirito che guida il nuovo progetto:
-ideazione e specializzazione per gli imprenditori;
-utilizzo proficuo dei dati (l’AI di AideXa sta per Artificial Intelligence);
-fattore X della tecnologia, che introduce rapidità e semplicità delle soluzioni disegnate;
-sostenibilità delle imprese, rappresentata dal colore verde.
Chi sono i suoi soci?
La compagine azionaria, che ha portato al più grande round seed italiano per una fintech e il più grande in Europa del 2020, è rappresentato da 3 principali classi di azionisti:
I promotori: 10 imprenditori rappresentati da Roberto Nicastro ed il sottoscritto, che per primi hanno creduto nel progetto investendo tempo, conoscenze e risorse economiche, e rappresentano circa il 24% delle azioni;
Gli anchor investor: gli investitori principali, con oltre il 10% di azioni ciascuno. In questo gruppo rientrano: Generali (16%); Banca Sella (10%); Istituto Atesino di sviluppo (10%); Banca Ifis (10%);
Investitori istituzionali, angel investor e family office: circa 30 investitori tra venture capital (360 Capital Partner), angel investors rappresentanti dell’imprenditoria italiana e da poco si è aggiunto anche un investitore istituzionale come Mediocredito Centrale; complessivamente detengono circa il 30%.
Chi sono i clienti target di AideXa?
La clientela target è rappresentata dalle piccole e piccolissime imprese italiane e dalle partite Iva. Nello specifico, ci rivolgiamo a imprese con fatturato minore di 10 milioni e meno di 50 addetti. Tra questi rientrano quindi liberi professionisti, imprese più o meno strutturate ed esercenti. Parliamo di 7 milioni di attori, che fanno la metà del Pil e dell’occupazione in Italia.
Quali prodotti lancerete prossimamente?
In questo momento, anche per la natura regolamentare della fintech che è un intermediario iscritto all’albo 106 del Testo Unico Bancario e non è ancora una banca, ci stiamo concentrando su prodotti di prestito a breve termine. A brevissimo lanceremo il finanziamento X Instant, con le caratteristiche di un mutuo chirografario con rientro rateale a 12 mesi, fino a massimo 100 mila euro. Successivamente, lanceremo anche la versione XG: stessa tipologia ma nella variante con garanzie di Mediocredito Centrale. In ottica banca invece, stiamo già studiando un’offerta innovativa di conto corrente esclusivamente dedicato agli imprenditori, alle partita Iva e piccole imprese.
Quali obiettivi si è posta la banca per i prossimi 5 anni?
Abbiamo degli obiettivi molto ambiziosi, ma altrettanto realizzabili e concreti. Dal punto di vista dei clienti, puntiamo a circa 100 mila clienti tra lending e raccolta. Inoltre, miriamo a raggiungere il breakeven al 3° anno, grazie ad una squadra di un centinaio di AideXers.
Perché avete deciso di essere una fintech regolata?
Perché crediamo che il fintech e le regole debbano parlarsi di più. Siamo sicuri di poter offrire ai clienti i vantaggi di una fintech e la sicurezza di essere un soggetto regolato.
Cosa vi differenzia dalle altre banche cui si rivolgono le pmi e le partite Iva?
Principalmente le nostre peculiarità sono due:
Il focus: noi siamo interamente dedicati e specializzati per le pmi e partite Iva. Spesso le banche trascurano questo settore, gestendolo o come fossero segmento corporate, e quindi con complessità e tempistiche importanti; o come fossero segmento retail e quindi non rispondendo appieno le esigenze del cliente;
Architettura zero legacy: abbiamo acquistato un intermediario finanziario (Fide spa) dopo un attento screening di potenziali target e lo abbiamo scelto sapendo di poter sfruttare la possibilità di creare una architettura ICT green field e senza legacy. Questo ci dà la possibilità, ma anche la responsabilità, di fare scelte mirate da subito e senza costi di trasformazione/ riconversione.