Il reshoring, noto anche come “insourcing” o “on-shoring”, si riferisce al processo di riportare la produzione e altri tipi di attività economica nel Paese di origine. Questa tendenza ha preso piede negli ultimi anni, in quanto le aziende cercano di ridurre i costi e aumentare l’efficienza spostando le loro attività più vicino a casa.
I fattori del reshoring
Uno dei principali fattori alla base del reshoring è l’aumento del costo della manodopera in Paesi come la Cina, dove i salari sono cresciuti costantemente negli ultimi anni, almeno fino alla pandemia.
Con l’aumento del costo della manodopera, molte aziende hanno scoperto che è più conveniente produrre beni nei loro Paesi d’origine, dove i salari e gli altri costi sono più bassi. Ciò vale soprattutto per parecchie nazioni in via di sviluppo.
Inoltre, la crescente disponibilità di automazione e di altri progressi tecnologici ha reso possibile per le aziende produrre beni in modo più efficiente e a costi inferiori nei loro Paesi d’origine.
Un altro fattore che ha contribuito alla tendenza al reshoring è la crescente importanza della resilienza della catena di fornitura. Poiché le aziende sono diventate più dipendenti dalle catene di fornitura globali, sono anche diventate più vulnerabili alle interruzioni causate da disastri naturali, instabilità politica e altri fattori. Con il reshoring delle loro attività, le aziende possono ridurre la loro dipendenza dalle catene di fornitura globali, ed aumentare la loro capacità di rispondere alle interruzioni.
La tendenza al reshoring è stata guidata anche dai cambiamenti nelle preferenze dei consumatori. Poiché i consumatori sono diventati più consapevoli dell’impatto ambientale e sociale dei prodotti che acquistano, hanno iniziato a richiedere beni più sostenibili ed eticamente prodotti. Con il reshoring, le aziende possono controllare meglio le loro catene di fornitura e garantire che i loro prodotti siano realizzati in modo ecologico e socialmente responsabile.
L’impatto sulle economie
La tendenza di questo fenomeno ha avuto un impatto significativo sulle economie di molti Paesi. Negli Stati Uniti, ad esempio, il reshoring ha portato alla creazione di nuovi posti di lavoro e alla rivitalizzazione di settori produttivi in difficoltà. Negli States si è assistito a una ripresa dei posti di lavoro nel settore manifatturiero grazie al ritorno delle aziende alla produzione nazionale, e molte società hanno annunciato piani di investimento in nuovi stabilimenti e attrezzature.
A titolo di esempio, l’America pochi mesi fa ha approvato un piano per il reshoring della componente base della civiltà tecnologica che stiamo vivendo, il chip. La legge CHIPS prevede investimenti e incentivi per la produzione di semiconduttori negli Stati Uniti, e questo significa aziende come Micron, Intel, AMD e nVidia che stanno riportando a casa (quasi sempre dalla Cina…) fabbriche e tecnologia.
Anche in Europa il reshoring ha avuto un impatto positivo sull’occupazione e sulla crescita economica. In Paesi come la Germania e il Regno Unito, il reshoring ha portato alla creazione di nuovi posti di lavoro e alla rivitalizzazione di settori manifatturieri in difficoltà.
Tuttavia, non tutti i Paesi hanno beneficiato allo stesso modo della tendenza al reshoring. Alcuni, come la Cina, hanno registrato un calo dei posti di lavoro nel settore manifatturiero, proprio perché le aziende estere hanno riportato le loro attività nei Paesi di origine. Inoltre, alcuni Paesi hanno faticato ad attirare le aziende a delocalizzare le loro attività a causa della mancanza di manodopera qualificata, di infrastrutture e di altri fattori.
Cosa succederà nel futuro prossimo?
Nel complesso, il fenomeno del reshoring è un fenomeno complesso, con molteplici fattori e impatti. È una risposta al cambiamento del panorama economico e politico, ed all’evoluzione delle preferenze dei consumatori. Se da un lato ha avuto un impatto positivo su molte economie, dall’altro ha portato a sfide e sconvolgimenti in altre.
In conclusione, il reshoring è una tendenza che probabilmente continuerà nei prossimi anni, poiché le aziende cercano di ridurre i costi, aumentare l’efficienza e rispondere all’evoluzione delle preferenze dei consumatori.
Sebbene abbia avuto un impatto positivo su molte economie, è importante che i governi e le imprese siano consapevoli delle sfide e delle perturbazioni che può causare, e che adottino misure per mitigare gli eventuali impatti negativi.
Le aziende, in particolar modo, sono centrali in questa tendenza. Esse devono tenere d’occhio le dinamiche in evoluzione del costo del lavoro, dell’automazione, della resilienza della catena di fornitura e delle preferenze dei consumatori, per prendere decisioni informate sul reshoring e sulla strategia della catena di fornitura.
I governi, come sta facendo l’America, dovrebbero supportare questa iniziativa, se credono che essa vada incontro ad un aumento della produzione economica e dell’occupazione, come pare essere.