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Fin-influencer: cosa possono e non possono fare?

I fin-influencer rappresentano una risorsa preziosa per promuovere la cultura finanziaria, ma devono operare nel rispetto delle norme che regolano il settore garantendo massima trasparenza.

Negli ultimi anni, la figura dei fin-influencer (influencer che trattano di temi finanziari) ha acquisito crescente popolarità grazie all’espansione delle piattaforme social. Attraverso l’uso di video, post e articoli, questi creatori di contenuti condividono informazioni su risparmio, investimenti, mercati finanziari e prodotti bancari, spesso con un linguaggio semplice e accessibile.

I contenuti educativi dei fin-influencer

Gli influencer finanziari possono offrire un importante contributo in termini di alfabetizzazione economica; attraverso la condivisione di contenuti educativi, spiegano concetti di finanza ritenuti tradizionalmente complessi. I temi che trattano sono la gestione del risparmio, la diversificazione degli investimenti e il funzionamento degli strumenti finanziari, come ad esempio ETF, obbligazioni o criptovalute. Questi argomenti diventano più comprensibili grazie al loro approccio divulgativo.

I fin-influencer si occupano anche di fornire aggiornamenti sui trend di mercato e stimolare una maggiore consapevolezza finanziaria tra i giovani, un segmento di pubblico storicamente meno attento a questi temi. È essenziale però che i contenuti offerti siano generici e non possano essere considerati come delle consulenze personalizzate, riservate per legge a soggetti abilitati come i consulenti finanziari o gli intermediari vigilati.

Cosa prevede la legge?

La normativa italiana, in linea con le direttive europee, distingue infatti tra attività di informazione generale e attività di consulenza finanziaria. Mentre la prima è liberamente esercitabile, la seconda richiede un’autorizzazione specifica, rilasciata da organismi di vigilanza come la Consob. I fin-influencer non possono, ad esempio, raccomandare a un individuo specifico di acquistare o vendere determinati strumenti finanziari, né pubblicizzare prodotti finanziari senza dichiarare chiaramente eventuali collaborazioni retribuite. Il mancato rispetto di queste regole può configurarsi come abusivismo finanziario, un reato punibile con sanzioni amministrative e penali.

Anche all’estero la normativa sui fin-influencer si sta evolvendo per rispondere alla crescente popolarità di queste figure. Negli Stati Uniti, la SEC (Securities and Exchange Commission) richiede che gli influencer finanziari rispettino regole di trasparenza simili a quelle italiane, dichiarando pubblicamente eventuali sponsorizzazioni o conflitti di interesse. Inoltre, le attività di consulenza finanziaria non autorizzata possono essere perseguite legalmente.
Nel Regno Unito, la FCA (Financial Conduct Authority) monitora da vicino i contenuti finanziari sui social media e ha introdotto linee guida specifiche per evitare che informazioni fuorvianti possano compromettere gli investitori.
Anche in Australia, la ASIC (Australian Securities and Investments Commission) ha avviato campagne di sensibilizzazione per educare il pubblico sui rischi di seguire consigli finanziari non regolamentati. Sia in Italia che all’estero, la tendenza è quella di rafforzare la vigilanza per garantire che i contenuti divulgati siano accurati, trasparenti e rispettosi delle normative locali.

Aspetti critici del lavoro dei fin-influencer

Uno degli aspetti maggiormente critici è la trasparenza. I fin-influencer devono rendere noti eventuali conflitti di interesse, come collaborazioni con piattaforme di trading o emittenti di prodotti finanziari. Ad esempio, se un influencer promuove un’app per investimenti o consiglia l’acquisto di un determinato titolo, deve chiarire se riceve un compenso per tale attività. Questa pratica è fondamentale per evitare che gli utenti siano indotti a compiere scelte basate su informazioni parziali o fuorvianti. La Consob ha il compito di monitorare il rispetto di queste disposizioni, intervenendo qualora si verifichino irregolarità.

Un ulteriore rischio riguarda la diffusione di contenuti finanziari non accurati o incompleti. Essendo i social media una piattaforma priva di un controllo preventivo sui contenuti pubblicati, esiste la possibilità che vengano condivise informazioni errate, che possono indurre gli utenti a errori significativi nella gestione del proprio denaro. Questo è particolarmente preoccupante considerando che molti follower si fidano ciecamente delle opinioni degli influencer, spesso senza verificarne l’affidabilità.

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