MEF e Unione europea si stanno confrontando sul rinnovo della GACS per gli Npl: no ad un’apertura verso i crediti Utp
La GACS, la garanzia pubblica sulle cartolarizzazioni degli Npl, potrebbe essere rinnovata per altri 12 mesi. Ne stanno discutendo in questi giorni il Ministero dell’Economia e della Finanza e l’Unione europea. La garanzia statale, infatti, dovrebbe scadere a giugno 2022, ma visto il prolungarsi della crisi sanitaria si sta pensando ad un altro rinnovo. Lo strumento è stato istituito dal MEF nel 2016 a copertura delle tranche senior nell’ambito di cartolarizzazione dei crediti non performanti. Considerata la sua efficacia, la GACS è stata successivamente rinnovata di anno in anno.
Sembra svanire, invece, la possibilità di aprire la GACS anche ai crediti Utp, le così dette inadempienze probabili, ossia quei crediti che le banche ritengono di difficile riscossione e che appartengono ad aziende in grave difficoltà, ma ancora in vita. La contrarietà agli unlikely to pay nel sistema GACS trova d’accordo sia l’Unione europea che lo Stato italiano. Alla base di questa esclusione, il timore comune che “l’apertura dell’ombrello pubblico sugli Utp potrebbe spingere analisti e agenzie di rating ad apparentare tali crediti agli Npl sulla base dell’identità di trattamento”.