Gli adolescenti che utilizzano i filtri di bellezza di Tik Tok spesso si trovare a vivere un malessere interiore. L’app può portare i giovani a soffrire di ansia e depressione a causa degli standard di bellezza troppo elevati, non portandoli a distinguere più tra realtà e finzione.
Bold Glamour è il nuovo filtro di bellezza di Tik Tok utilizzato soprattutto dalle ragazze per apparire belle in modo naturale. Lo strumento, che sfrutta l’intelligenza artificiale della rete generativa avversaria (GAN), mostra un volto nuovo, piacevole a vedersi. Grazie all’effetto scompare qualsiasi tipo di difetto, e ciò che si è ottiene è la perfezione.
In un mese è stato utilizzato più di 16 milioni di volte, mentre l’hashtag #boldglamour ha ricevuto oltre 249 milioni di visualizzazioni.
Le conseguenze psicologiche derivanti dal filtro, però, sembrano essere molto negative a causa dell’elevato standard di bellezza generato.
L’uso dei filtri sui social media
Un rapporto del Wall Street Journal del 2021 ha rivelato che Meta era a conoscenza dei disagi che Instagram provocava a un adolescente su tre riguardo al proprio corpo. Nei giovani che utilizzavano maggiormente l’app è stato riscontrato un forte stato di ansia e depressione. Lo stesso risultato ha ottenuto uno studio condotto nello stesso anno dai ricercatori della City University of London, il quale dimostrerebbe che i filtri su Tik Tok generano effetti dannosi per la salute mentale. Secondo la ricerca il 94% delle adolescenti si sentirebbe sotto pressione per apparire in un determinato modo, e il 90% avrebbe ammesso di aver modificato le proprie immagini o di aver applicato filtri specifici.
Tik Tok e gli effetti psicologici legati ai filtri
Glamour audace, questo il nome del filtro tradotto in italiano, rende difficile distinguere la realtà dalla finzione. E’ uno standard di bellezza irraggiungibile, in grado di minare profondamente l’autostima di chi utilizza l’app, tanto che, in base a uno studio, chi usa i filtri sarebbe più propenso a ricorrere alla chirurgia estetica.
La società cinese ByteDance, proprietaria di Tik Tok, non aveva preso contromisure di alcun tipo prima che lo scandalo diventasse di pubblico dominio. Aveva minimizzato i suoi pericoli perché l’unico obiettivo era quello di ampliare la platea di utenti della piattaforma. Successivamente, tuttavia, una portavoce di Tik Tok aveva sottolineato come la politica aziendale fosse sempre stata quella di incoraggiare gli utenti a essere se stessi.