Le Agenzie di Recupero e Gestione del Credito sono ormai pronte ad offrire i propri servizi anche alla Pubblica Amministrazione.
Durante l’evento “Pubblica Amministrazione: Debiti & Crediti” organizzato da StopSecret Magazine il 18 febbraio 2016 presso l’Auletta dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati sarà ospite della seconda tavola rotonda Giovanni Falcone, Amministratore di Alfa Recupero Crediti S.r.l., società di gestione e recupero del credito che da anni ha focalizzato il proprio business sulla gestione del credito della Pubblica Amministrazione, al quale abbiamo rivolto alcune domande per anticiparci gli argomenti che tratterà durante il suo intervento.
Quali sono i servizi che un'agenzia di recupero può offrire alla PA?
Le Pubbliche Amministrazioni sulla base del D.lgs. 112/99 (art. 21) e delle successive normative volte all’armonizzazione dei bilanci possono avvalersi della facoltà di spacchettizzare le varie fasi gestionali delle entrate, asseconda della loro tipologia, prevedendo per esse operatori e modalità di intervento diversi. Sulla base di questo presupposto, le agenzie di recupero crediti in possesso di licenza art. 115 del T.U.L.P.S. possono servire le P.A., operando a loro supporto per il recupero delle morosità, per crediti da tributi, contravvenzioni, ecc., non ancora iscritti a ruolo.
Perché, a suo parere, prima di agire coattivamente nei confronti di un debitore è meglio che la PA faccia un tentativo di recupero del credito stragiudiziale con un'agenzia di recupero?
Quella della riscossione coattiva è una strada obbligata per le PA, che alla stregua di quella che è la fase giudiziale per banche e società, diventa lunga, dispendiosa ed inevitabilmente foriera di conflitti con il moroso. Nel caso delle PA, l’inadempiente è al contempo un cittadino-utente, pertanto è doveroso da parte delle istituzioni conservare un rapporto dialogante, sperimentando attività di contatto diretto e domiciliare per una sensibilizzazione al pagamento del dovuto. Non sempre chi non paga è un evasore per scelta. Spesso il mancato pagamento è determinato da problematiche di natura finanziaria, di fronte alle quali una famiglia si vede costretta a percorrere la strada più semplice dell’inadempienza. Quando invece, al posto della fredda comunicazione scritta, un cittadino si trova di fronte professionisti aperti all’ascolto e disposti a concordare modalità di pagamento in linea le sue capacità economiche, è più probabile che il suo orientamento cambi. In sintesi la PA raccolga il duplice risultato dell’incasso realizzato e della conservazione delle relazioni umane. Resterà sempre una nicchia di insolventi cronici, per i quali dopo aver dimostrato attraverso una fase stragiudiziale la disponibilità al dialogo, diventa doveroso e condiviso il passaggio alle procedure coattive.
Quali vantaggi la PA può ottenere per tali servizi?
L’azione stragiudiziale garantisce agli enti locali un’accelerazione dei tempi d’incasso. Inviata una lettera di sollecito ed attesi per alcuni giorni un’eventuale pagamento, gli incaricati delle agenzie di recupero crediti entrano in contatto con il contribuente moroso ottenendo nel tempo medio di un mese un pagamento completo o l’avvio di un piano di rientro generalmente trimestrale. Le percentuali di recuperato sono certamente più elevate di quelle conseguite dai concessionari di riscossione: un recupero stragiudiziale gestito da una società ben strutturata ed esperta del comparto Enti può garantire e, talvolta superare, anche il 60% di recuperato sull’affidato. La PA beneficia, inoltre, del risparmio derivante dalla riduzione dei ricorsi avversi. La società di recupero crediti, infatti, verificate sul campo situazioni di pagamento richiesto non dovuto (quando ad es. il contribuente mostra al funzionario della il bollettino dell’avvenuto pagamento), aggiorna il committente, evitando l’apertura di sfavorevoli contenziosi.
di Cosimo Cordaro
© Riproduzione riservata