Secondo una recente indagine di Bankitalia, la maggior parte delle aziende ritiene che per tornare ai livelli di fatturato pre-covid ci vorrà almeno un anno
Le imprese italiane la vedono nera. È questo l’esito a grandi linee dell’indagine condotta da Banca d’Italia tra il 25 maggio e il 17 giugno scorsi sulle imprese italiane con almeno 50 dipendenti, nell’ambito di una ricerca su crescita e inflazione. Le risposte degli imprenditori hanno rivelato il momento critico che le aziende italiane stanno attraversando, in particolare sul fronte del fatturato e degli investimenti.
In generale, le opinioni sulla crisi economica e sulla ripresa sono peggiorate notevolmente rispetto al primo trimestre del 2020, quando la pandemia era ancora agli albori. La maggior parte degli intervistati ammette di aver avuto ingenti perdite sul fatturato annuo per colpa del coronavirus. Gli stessi ritengono che ci vorrà almeno un anno per tornare ai livelli di guadagno realizzati nel periodo pre-covid, mentre una piccola parte addirittura pensa che non ci ritornerà più.
Male anche sul fronte occupazionale e degli investimenti. Il settore industriale e dei servizi prevede un peggioramento in termini di lavoro e occupazione, mentre un piccolo spiraglio si apre per il comparto edile. Negative le valutazioni per quanto riguarda gli investimenti. La maggior parte degli imprenditori prevede una sostanziale riduzione degli investimenti dai loro piani spesa che si protrarrà almeno fino a fine anno.
Anche le condizioni di accesso al credito sono lievemente peggiorate secondo gli intervistati. Tuttavia, circa la metà delle imprese italiane ha richiesto prestiti mediante gli strumenti messi a disposizione dai decreti legge “Cura Italia” e “Liquidità” e secondo il report di Bankitalia il 70% delle richieste ha trovato accoglimento, in forma totale o parziale.
Infine, per quanto riguarda l’inflazione al consumo le previsioni sono lievemente diminuite su tutti gli orizzonti temporali. I prezzi di vendita praticati dalle imprese hanno ulteriormente rallentato rispetto al primo trimestre 2020 e le attese per i prossimi 12 mesi prefigurano incrementi piuttosto modesti.