Intanto Monica Regazzi (Homepal) entra in Cda come amministratrice indipendente, al posto di Luciano Colombini
Banca Ifis sta lavorando al nuovo piano industriale, che sarà pronto entro fine anno. Lo ha annunciato il 22 aprile scorso in conferenza stampa il ceo Frederik Geertman. La sua nomina era stata resa nota nel dicembre scorso, poi è stato cooptato come consigliere lo scorso 11 febbraio e infine il 22 aprile scorso la sua nomina è stata ratificata dall’assemblea dei soci. Geertman, dopo aver lavorato come direttore commerciale di UBI Banca e nel private banking di Unicredit, ora guiderà il percorso di sviluppo e digitalizzazione di Banca Ifis, sviluppando sinergie tra le diverse linee di business della banca veneta, ulteriormente ampliatesi di recente. Ricordiamo che Banca Ifis aveva presentato il suo ultimo piano industriale (al 2022) nel gennaio 2020, poco prima dello scoppio della pandemia da coronavirus anche in Italia. Ma il nuovo contesto ora impone una revisione.
Oltre alla redazione del piano industriale, per il futuro la banca punta a realizzare nuove cartolarizzazioni di Npl, dopo aver chiuso nel marzo scorso la prima cartolarizzazione in Italia di Npl, per un valore lordo di 1,323 miliardi di euro, assistiti da ordinanze di assegnazione. Il ceo di Banca Ifis ha precisato che la banca non intende separare le 2 attività (licenza bancaria e servicer di Npl) come ha appena annunciato Credito Fondiario, ma che adotterà soluzioni societarie, che individuerà entro fine anno, in sede di piano industriale.
Banca Ifis inoltre non punta a grandi fusioni trasformative o finalizzate a conseguire economie di scala. “Al momento non ci sono dossier aperti. In futuro, vogliamo identificare opportunità da cogliere, non con leggerezza ma con tempestività. La banca è uno specialty finance player, posizionato su business redditizi, non è obbligata a crescere per motivi dimensionali. La banca è interessata a fare operazioni tattiche. I criteri di scelta pertanto saranno: aggiungere valore in cose che sa fare bene; offrire remunerazione adeguata al capitale “, ha detto Geertman. Quanto a possibili settori “c’è molto dinamismo attorno alla supply chain finance”, è “un mondo in cui siamo già forti e in cui andremo sicuramente a vedere se c’è qualcosa per rafforzarci. Un altro mondo interessante resta quello degli Npl in ambiti adiacenti agli small ticket unsecured “, ha specificato Ernesto Fürstenberg Fassio, vice-presidente della banca, preannunciando che risposte più concrete saranno date dal nuovo piano industriale. Interpellato su una possibile espansione internazionale, il ceo di Banca Ifis ha aggiunto: “E’ prematuro parlarne, ma se ci sarà, sarà condotta su business per cui la banca è già molto conosciuta in Italia”.
Geertman guiderà il percorso di sviluppo e digitalizzazione della banca, sviluppando sinergie tra le diverse linee di business. A suo avviso “digitalizzazione significa fare in modo diverso ciò che si sa già fare, innovandosi”. Banca Ifis ha anche annunciato che Monica Regazzi (cofondatrice della società proptech italiana Homepal) è entrata nel Cda della società come amministratrice indipendente, al posto del dimissionario Luciano Colombini. Con l’ingresso di Monica Regazzi, sale al 41% la rappresentanza femminile nel Consiglio di Amministrazione (5 su 12 membri). I predetti amministratori resteranno in carica fino alla naturale scadenza del Consiglio di Amministrazione, ossia fino all’assemblea chiamata a deliberare l’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2021.
Banca Ifis inoltre ha comunicato che a maggio distribuirà un dividendo di 0,47 euro per azione e auspica entro fine anno di distribuire agli azionisti il dividendo da 1,10 euro relativo al 2019. La banca ha chiuso il 2020 con un utile netto di 68,8 milioni (superiore alla previsione dell’azienda di 50-65 milioni); un CET1 all’11,29% (+0,33% rispetto a fine 2019); un Gross Npe ratio in miglioramento dal 9,8% al 6,4%. Il margine di intermediazione tuttavia è calato del 16,2% a 468 milioni.