Ventotto governi del mondo, Ue compresa, hanno firmato un accordo sulla sicurezza dell’Intelligenza Artificiale. L’obiettivo è di tutelare l’umanità intera dai rischi connessi dallo sviluppo dell’AI.
Intelligenza Artificiale: accordo storico tra le potenze del mondo
L’1-2 novembre scorsi, a Bletchley Park, una località alle porte di Londra, si è tenuto l’AI Safety Summit, un vertice globale per riflettere sullo sviluppo delle nuove tecnologie legate all’Intelligenza Artificiale.
Nel corso del summit (al quale hanno partecipato leader politici, esperti di tecnologia, rappresentanti delle aziende del settore AI e della società civile) i rappresentati di 28 paesi, più l’Unione europea, hanno sottoscritto la prima dichiarazione mondiale sui rischi derivanti dall’Intelligenza Artificiale.
I Governi firmatari dell’accordo (tra i quali Regno Unito, Stati Uniti, Cina, Italia, Francia e Germania) erano d’accordo nell’indicare le conseguenze più pericolose dell’Intelligenza Artificiale come una minaccia “potenzialmente catastrofica” per l’umanità.
La dichiarazione di Bletchley, così denominata, è il primo documento nella storia ad aprire “un’ampia collaborazione internazionale sull’Intelligenza Artificiale”. “Un accordo storico a favore dell’umanità” come l’ha definito al termine del vertice il premier britannico Rishi Sunak. “Un risultato fondamentale che vede le più grandi potenze mondiali nel campo dell’Intelligenza Artificiale concordare sull’urgenza di comprendere i rischi dell’AI, contribuendo a garantire il futuro a lungo termine dei nostri figli e nipoti”.
Grandi opportunità, ma anche enormi rischi
Fin dalla sua comparsa nella vita di tutti i giorni, l’Intelligenza Artificiale ha suscitato grande entusiasmo, ma anche molte perplessità e preoccupazioni. È il pensiero comune e più diffuso tra le personalità che hanno partecipato al summit di Bletchley.
E l’obiettivo di questo accordo è proprio quello di tutelare la collettività dai rischi derivanti dall’applicazione dell’AI. Tra questi, la dichiarazione ne elenca alcuni, dalla sicurezza della privacy e dei dati personali alle intrusioni nella vita privata, dal rischio di diseguaglianze e discriminazioni fino ad arrivare alla perdita di posti di lavoro o attività criminali derivanti dall’utilizzo dell’AI.
In questo senso i governi firmatari dell’accordo si propongono e impegnano a garantire la sicurezza e contrastare queste minacce tramite lo sviluppo di “politiche basate sull’individuazione del rischio, la cooperazione internazionale, una maggiore trasparenza da parte degli attori privati che sviluppano l’AI, aumentando gli strumenti per la verifica della sicurezza, sviluppando parametri di valutazione adeguati e standardizzati e incrementando la presenza degli stati nel settore, attraverso la creazione di centri di ricerca e sviluppo pubblici che studino l’Intelligenza Artificiale”.
“Molti rischi posti dall’Intelligenza Artificiale sono di natura intrinsecamente transnazionale e quindi possono essere affrontati al meglio solo attraverso la cooperazione internazionale” si legge nel testo della dichiarazione. “Decidiamo di lavorare insieme in modo inclusivo per garantire lo sviluppo di un’Intelligenza Artificiale affidabile e responsabile, che sia sicura, sostenga il bene di tutti e abbia al suo centro il benessere dell’umanità”.