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L'interesse composto, l'ottava meraviglia del mondo (finanziario)

L’interesse composto, l’ottava meraviglia del mondo (finanziario)

Il tempo è uno dei più grandi alleati di un investitore, anche per chi inizia con un portafoglio modesto. La ragione principale è la magia dell’interesse composto, un meccanismo che, se sfruttato correttamente, può trasformare piccoli investimenti iniziali in fortune considerevoli nel lungo periodo.

L’interesse composto, infatti, permette ai rendimenti generati di accumularsi su se stessi, creando una crescita esponenziale. Ogni guadagno aggiuntivo non solo incrementa il capitale, ma alimenta ulteriori profitti, facendo crescere il patrimonio in maniera accelerata nel corso del tempo.

Un esempio vivente di questo potere è Warren Buffett, uno degli investitori più celebri al mondo, che ha saputo costruire una fortuna di oltre 159 miliardi di dollari. Buffett ha spesso attribuito il suo successo proprio all’interesse composto, paragonandolo a una palla di neve che diventa sempre più grande man mano che rotola giù da una collina molto lunga. Questo semplice concetto di accumulazione è alla base della sua strategia d’investimento, e rappresenta una lezione fondamentale per chiunque voglia accumulare ricchezza nel tempo: non è necessario avere grandi risorse iniziali, ma bisogna avere pazienza, disciplina e una visione a lungo termine.

In un mondo dove il successo finanziario spesso sembra legato a mosse rapide e speculazioni, l’interesse composto ci ricorda che la costanza e la crescita graduale possono essere incredibilmente potenti. Il tempo, quando alleato della giusta strategia d’investimento, può trasformarsi in uno strumento di costruzione della ricchezza impareggiabile. L’importante è iniziare il prima possibile e lasciare che il “miracolo” dell’interesse composto faccia il suo lavoro.

Perché l’interesse composto è una forza potente?

Di seguito mostriamo come investire 100 euro al mese, con un rendimento annuo del 10% (la media dell’indice MSCI World negli ultimi 50 anni è stata 8,53%, quella delle borse USA 12,5%%, quella delle borse europee 7,35%), a partire dall’età di 25 anni, possa generare rendimenti superiori semplicemente mantenendo ferma questa decisione.

Partendo da una contribuzione annuale costante di 1.300 euro (12 mensilità e la tredicesima), e supponendo un tasso di rendimento costante, vediamo che, all’età di 25 anni, con un contributo totale di soli 1.300 euro, gli interessi generati sono minimi, appena 10 euro, portando il valore del portafoglio a $1.310.

Tuttavia, con il passare del tempo, l’effetto dell’interesse composto si intensifica. A 30 anni, gli interessi accumulati ammontano già a 2.136 euro, portando il valore del portafoglio a 9.436 euro. A 40 anni, i contributi annuali ammontano a $19.300 euro, ma gli interessi generati sono ben oltre il valore della contribuzione, con 24.299 euro di interessi e un portafoglio di 43.599 euro.

Questo modello continua a crescere in modo esponenziale. All’età di 60 anni, i contributi totali ammontano a 43.300 euro, ma l’ammontare degli interessi è ormai di 318.743 euro, moltiplicando il valore del portafoglio a 362.043 euro. E all’età di 75 anni, il valore totale raggiunge la cifra straordinaria di 1.550.472 euro, con oltre 1.489.000 euro di interessi composti generati nel corso del tempo.

La chiave di tutto questo è il tempo. Anche con piccole contribuzioni annuali, la forza dell’interesse composto si manifesta pienamente solo a lungo termine. Questo esempio evidenzia come la pazienza e la disciplina siano fondamentali per sfruttare appieno il potenziale di questo strumento finanziario, offrendo a chiunque la possibilità di costruire una solida base di ricchezza attraverso piccoli, ma costanti sforzi di risparmio.

Massimizzare i risparmi: i due elementi chiave per aumentare la ricchezza

In generale, la costruzione di un patrimonio si basa su due pilastri fondamentali: il tempo e il tasso di rendimento.

Il tasso di rendimento annuale influisce drasticamente sul valore di un portafoglio nel lungo periodo, mettendo in evidenza l’importanza della scelta di investimenti con buoni rendimenti e della pazienza nel mantenere una strategia a lungo termine.

  1. Con un rendimento annuale del 5%, il valore di un portafoglio di circa 1300 € all’anno dopo 25 anni sarà di 57.611 euro, mentre se si estende l’orizzonte di investimento a 75 anni, questo valore raggiungerà 911.868 euro. Anche se il portafoglio cresce nel tempo, i guadagni sono relativamente più modesti rispetto a tassi di rendimento più elevati.
  2. Con un rendimento annuale dell’8%, dopo 25 anni il portafoglio varrà 88.412 euro, ma l’effetto dell’interesse composto si manifesta in modo ancora più impressionante sul lungo periodo: dopo 75 anni, il portafoglio crescerà fino a 4.835.188 euro. Questo evidenzia come anche un piccolo aumento nel tasso di rendimento possa avere un impatto significativo nel lungo termine.
  3. Con un rendimento annuale del 12%, il portafoglio raggiungerà 161.701 euro dopo 25 anni. Tuttavia, con una crescita esponenziale su un orizzonte di 75 anni, il valore esploderà fino a 49.611.684 euro. Questo dato mostra quanto sia potente un rendimento a doppia cifra combinato con l’interesse composto su un lungo periodo di tempo.

In sintesi, anche con lo stesso orizzonte temporale, piccole differenze nei tassi di rendimento producono enormi differenze nei risultati. Una strategia che massimizzi il tasso di rendimento, unita a un lungo periodo di investimento, può fare una differenza abissale nella creazione di ricchezza.

Il dolore delle commissioni d’investimento

Per questo motivo, è essenziale considerare le commissioni d’investimento, che possono ridurre il valore complessivo del proprio portafoglio. Anche una variazione dell’1% nelle commissioni può avere un impatto significativo nel tempo, soprattutto in un’ottica di lungo termine. Ad esempio, se un investitore paga l’1% di commissioni e ottiene un rendimento netto del 9%, con un contributo iniziale di 100 euro mensili per 25 anni, il valore finale del suo portafoglio sarà di oltre 102.000 euro.

Se invece il rendimento fosse stato del 10%, l’investitore avrebbe guadagnato più di 119.000 euro. In altre parole, a causa delle commissioni, hanno perso circa 17.000 euro sui propri investimenti.

Un altro aspetto fondamentale da considerare è l’inflazione. Per mantenere il potere d’acquisto del proprio portafoglio, è cruciale scegliere investimenti che superino l’inflazione, che è stata in media del 5,6% in Italia dal 1986.

Per fare un confronto, dal 1974, l’indice S&P 500 (usiamo la Borsa USA perché è la più evoluta e con più dati del mondo) ha avuto un rendimento medio annuo del 12,5% (inclusi i dividendi reinvestiti), i titoli del Tesoro USA a 10 anni hanno registrato una media del 6,6%, e gli investimenti immobiliari hanno reso in media il 5,6%. Come si può vedere, ciascuno di questi investimenti ha superato (o uguagliato) l’inflazione su lunghi periodi (che in America, giova ricordarlo, è stata solo del 3,3%), pur presentando livelli differenti di rischio e rendimento.

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