Abbiamo intervistato Rossella Guizzetti, Head of MT/LT Lending Products – Crescitalia, e con lei abbiamo parlato del delicato scenario attuale e delle prospettive e soluzioni di Crescitalia
CrescItalia è una fintech che si pone come cerniera tra le piccole e medie imprese e i capitali non bancari, promuovendo l’incontro tra il tessuto imprenditoriale italiano e gli investitori. Il loro obiettivo è quello di creare una connessione sempre più attiva tra i diversi operatori del mercato, onde affrontare al meglio una crescita continua di sistema.
Advisory, Servicing e Fintech Innovation sono le loro tre parole chiave. Sono una società indipendente, che dal 2013 offre servizi a elevato valore aggiunto a investitori, imprenditori e soggetti istituzionali e che, dal 2019, grazie alla propria piattaforma digitale, snellisce tutte le attività di onboarding e valutazione dei crediti necessarie alle PMI per accedere a capitali alternativi a quelli tradizionali bancari.
E noi siamo con Rossella Maria Guizzetti, Head of MT/LT Lending Products, con cui parliamo della delicata situazione del momento, e delle prospettive e soluzioni di CrescItalia.
- Quali sono le principali preoccupazioni di CrescItalia in questo momento?
Come suggerisce il nostro stesso nome, siamo estremamente sensibili agli eventi e ai trend che impattano sull’economia reale italiana e in particolar modo sulle PMI che oggi, oltre alla preoccupazione legata alle sfide della ripresa post pandemica e alla graduale uscita dai presidi del Temporary Framework, che hanno previsto l’erogazione di strumenti finanziari in loro supporto, si trovano ad affrontare il futuro con le incertezze geopolitiche generate dal conflitto tra Russia e Ucraina e le inevitabili ricadute anche sul nostro Paese, quando al contrario questo delicato passaggio sarebbe dovuto avvenire in un periodo di stabilità e crescita.
- Quanto influiranno l’aumento esorbitante dei costi dell’energia, il rincaro delle materie prime o, spesso, l’impossibilità di trovarle, sui fatturati, ricavi e crediti delle imprese italiane?
L’enorme rialzo dei prezzi dell’energia influirà negativamente su tutti i settori; i più esposti ai rincari sono i settori energivori: acciaierie, ferriere, fonderie, vetrerie, ceramica, cemento, legno e carta.
Per queste imprese l’energia pesava parecchio sui costi totali già prima degli aumenti: l’8% nella lavorazione di minerali non metalliferi (cemento, ceramica), l’11% nella metallurgia, il 14% nella chimica, il 5% nella lavorazione della carta e del legno e nella la gomma-plastica. Ma gli aumenti schiacciano anche negozi, centri commerciali, cinema, teatri, discoteche, lavanderie, parrucchieri, estetiste; pesano sul turismo (alberghi, bar e ristoranti); trasporto e logistica; alimentare (pastifici, prosciuttifici, panifici, molini)
- La guerra implicherà anche maggiori costi di trasporto, blocchi e ritardi nelle consegne. Quanto di ciò che è stato appena detto sarà un effetto diretto di questo fenomeno, e quanto sarà dovuto alla speculazione?
L’effetto diretto mi sembra evidente e, da quanto detto, percentualmente rilevante; per quanto riguarda la speculazione, si tratta di una tematica complessa che non si può affrontare qui, ma certamente ha un’elevatissima incidenza sugli aumenti dell’energia, come peraltro affermato e testimoniato da esperti ed economisti
- Da un sondaggio promosso su un campione di cento PMI associate ad API, di cui il 62% è metalmeccanico, è emerso che il 30% esporta in Russia e il 15% in Ucraina, in entrambi i casi per oltre il 50% con vendita diretta. Come vede il futuro di queste aziende?
Il conflitto, oltre a creare problemi nell’immediato agli esportatori verso i paesi implicati, avrà prevedibili strascichi anche a conflitto concluso, almeno per il periodo necessario alla ripresa delle transazioni economiche. I tempi della conclusione dello stesso rendono lo scenario ancora più complesso da interpretare.
- Pare sempre più necessario che alle PMI venga garantito credito finalizzato sia al sostegno del circolante che alla crescita e agli investimenti. Con che cosa risponde CrescItalia a questa esigenza?
CrescItalia, da sempre attiva nel supporto alle PMI, opera con due diversi tipi di strumento. A breve termine, la sua piattaforma tecnologica è dedicata all’acquisto di crediti commerciali da parte di soggetti abilitati che in tal modo forniscono liquidità immediata alle PMI interessate a cedere le loro fatture.
A medio/lungo termine, invece, 1) opera con un fondo di credito specializzato nella sottoscrizione di minibond e nel lending diretto verso le PMI, assicurandosi che i capitali siano indirizzati verso misure di sviluppo per la crescita delle aziende; 2) sta strutturando un prodotto in grado di coprire esigenze di medio lungo termine, un finanziamento snello, trasparente e flessibile, senza vincoli di utilizzo, di importo modulabile, rivolto a PMI, società di persone, PIVA., finalizzato sia alla copertura di esigenze di liquidità immediata che per gli investimenti destinati alla crescita.
In generale, le soluzioni proposte da CrescItalia sono strutturate per essere flessibili e adattabili alle esigenze specifiche di liquidità delle piccole e medie imprese, che diventano preziose soprattutto in un momento di così grandi incertezze.
- È tutto; molte grazie delle puntuali risposte, Dott.ssa Guizzetti.
Molte grazie a voi.