L’accesso al credito è un tema cruciale per la crescita e lo sviluppo economico delle piccole e medie imprese in Italia. Nonostante questo, le PMI continuano a incontrare notevoli difficoltà nell’ottenere finanziamenti adeguati a crescere e innovare.
Agosto: periodo di vacanze, mare, montagna, divertimento, relax.
E potrei continuare all’infinito, evocando tutte le belle sensazioni che questo mese porta con sé.
Però, per ogni imprenditore (e quindi anche per il sottoscritto) agosto non è soltanto un periodo in cui si va in ferie, ma anche un buon momento per riorganizzare le idee e guardare ai progetti che si vogliono realizzare. Progetti che necessitano inevitabilmente di risorse e capitali di cui, non sempre, le aziende dispongono. Per questo motivo, devono rivolgersi alle banche e richiedere un finanziamento.
Facile? Non esattamente. Se l’azienda non rispetta determinati requisiti, le banche non si fidano e rifiutano il prestito.
Questo è il motivo per cui nel corso degli anni l’accesso al credito è diventato una delle principali sfide che le PMI si trovano ad affrontare. Nel suo ultimo rapporto, relativo al primo trimestre del 2024, CRIF ha evidenziato una riduzione del 7,5% del credito concesso dalle istituzioni bancarie alle imprese italiane.
Complici la pandemia, l’instabilità geopolitica, l’inflazione e l’aumento dei tassi d’interesse, la difficoltà per le imprese di ottenere un finanziamento è aumentata drasticamente.
Per ovviare al sistema creditizio tradizionale, negli ultimi anni sono nati strumenti di accesso al credito alternativi. Si pensi al Fintech (di cui abbiamo parlato anche alla recente CreditWeek), alle piattaforme di prestito P2P o al crowdfunding che hanno avuto una rapida diffusione e che offrono soluzioni di finanziamento più flessibili rispetto alle banche. In tal senso, dal 2019 ad oggi, sono stati erogati 12 miliardi di euro ad oltre 30 mila imprese.
Ma anche gli strumenti di finanza agevolata, come il Fondo di Garanzia per le PMI (che si è rivelato essenziale durante la pandemia e che nel 2023 ha accolto oltre 235 mila domande), continuano ad esercitare un ruolo importante per l’accesso al credito delle PMI.
È chiaro, quindi, quanto questo tema sia cruciale, poiché riguarda direttamente la crescita, lo sviluppo e l’innovazione delle aziende italiane.
In un Paese come il nostro, in cui le PMI rappresentano oltre il 90% del totale delle imprese, generando una quota significativa del PIL e dell’occupazione, gli imprenditori devono essere messi nelle condizioni di reperire le risorse necessarie per crescere e competere a livello globale.
Perché questo avvenga, è fondamentale che istituzioni politiche e finanziarie, player ed esperti del settore, lavorino in sinergia per sostenere le imprese durante questo periodo di incertezza economica.
Occorre fiducia. E credito per lo sviluppo delle nostre aziende.
Alla prossima… E BUONE VACANZE!!