Si sta diffondendo in Italia il litigation funding, un’operazione in cui un soggetto terzo decide di investire in una causa legale per trarne un vantaggio economico.
Lo strumento del Litigation funding è diffuso nei paesi anglosassoni, il cui sistema giuridico si basa sulla Common Law. Sta lentamente iniziando a diffondersi anche in Italia e consiste in operazioni economico-giuridiche in cui un finanziatore decide di investire in una causa in cui non è coinvolto in prima persona.
In cosa consiste il Litigation funding?
I soggetti che decidono di investire nel litigation funding lo fanno mettendo a rischio il proprio capitale. Tuttavia, l’accordo dell’investimento prevede che in caso di successo una quota vada proprio a chi ha effettuato l’investimento. I soggetti che decidono di ricoprire il ruolo di finanziatore sono ad esempio delle banche, dei fondi di investimento o delle società. Possono decidere di supportare la causa di un privato o di un’azienda che non sono in possesso dei fondi necessari ad affrontare il procedimento giudiziario. Il finanziatore, pur non avendo alcun interesse diretto nel contenzioso, decide di assumersi i costi ed i rischi della causa perché intravede un’opportunità di business. Nel caso in cui, il procedimento non dovesse essere vinto dal soggetto finanziatore, questo si farà comunque carico di tutti i costi senza possibilità di rimborso.
Litigation funding in Italia
La Corte di Cassazione ha confermato attraverso una serie sentenze la validità del contratto di litigation funding. Il giudice ha stabilito la validità del contratto in cui il soggetto investitore rileva un credito litigioso, pur non essendo iscritto all’albo della Banca d’Italia, come previsto dall’articolo 106 del testo unico bancario.
Diversi fondi internazionali stanno iniziando ad investire in questo ambito nel nostro Paese, nonostante la scarsa attrattività del sistema giudiziario italiano. Alcuni settori risultano essere più adatti a questo tipo di attività, come i contenziosi brevettuali (molto onerosi) e quelli legati a illeciti individuati da parte dell’Antitrust. Quest’ultimo è attualmente quello più rilevante e remunerativo.
Rischi e vantaggi dell’investimento nelle azioni legali
I procedimenti legali hanno dei costi molto alti; gli investitori che decidono di effettuare litigation funding effettuano una selezione molto rigorosa. Sono infatti molto pochi quelli che riescono ad ottenere un finanziamento con cui affrontare la causa. Nel 2023 la società Deminor, storico litigation funder di respiro internazionale, ha analizzato circa 600 dispute giudiziarie, ritenendo opportuno supportare la causa solo del 4-5% dei casi.
La diffusione del litigation funding può incoraggiare alcuni soggetti ad affrontare eventuali cause. I benefici ricadono su entrambe le parti: il soggetto finanziato può affrontare il contenzioso senza dover sostenere alcun costo e il finanziatore ottiene dei ricavi economici in caso di vincita della causa. I rischi economici sono quindi totalmente a carico dell’investitore e chi riceve la sovvenzione può cercare di far valere i propri diritti e interessi sia in fase giudiziale che stragiudiziale.