Secondo l’analisi di CRIF, l’Open Banking continua ad attrarre nuove adesioni, in particolare tra i giovani. Il 30% dei fruitori sono soggetti “New Credit”, mentre il 13% è composto da utenti stranieri, ma residenti in Italia. Tra le tipologie di spesa più frequenti spicca la categoria “Food and daily spending”
Open Banking in crescita rispetto al 2021
Il 2021 ha segnato una svolta per l’open banking, tuttavia, la crescita del settore trova conferma anche nell’anno in corso. Nel primo semestre del 2022, l’open banking ha registrato una crescita del 20% rispetto allo stesso periodo del 2021, sia per tasso di consenso all’accesso ai conti (che si attesta al 56,6%) che per tasso di successo del processo di Access2Account (44,7%).
È quanto emerso dall’ultimo “Market Outlook sull’Open Banking” realizzato da Crif su un campione di 55 mila utenti che corrispondono a più di 77 mila conti correnti. Nonostante la distanza con altri Paesi europei, gli italiani stanno famigliarizzando sempre di più con questo servizio, in particolare i giovani. La ricerca ha permesso a Crif di tracciare il profilo degli utenti, definendone le caratteristiche, i bisogni, le attitudini creditizie e le abitudini di pagamento.
Viceversa, i principali ostacoli alla diffusione dell’open banking rimangono di natura culturale, tecnologica e commerciale. Nell’ultimo periodo, però, le banche hanno intrapreso diverse iniziative per sfruttare a pieno le potenzialità di questo mercato.
Qual è il profilo dell’utente medio?
La crescita dell’open banking è strettamente collegata al progresso tecnologico, ma anche a un graduale aumento della conoscenza e della fiducia dei consumatori in quest’ambito. Il tasso di consenso nei confronti dei servizi finanziari digitali aumenta in particolare tra i giovani e riguarda nella maggior parte gli uomini (76%).
Il 70% dei fruitori è costituito da soggetti che percepiscono un reddito regolare e continuativo, con un importo medio di circa 1.300 euro al mese. Il 13% appartiene a un profilo “New to Country”, ossia utenti che non sono nati in Italia e che hanno stabilito la propria residenza nel Paese. Altro dato interessate è che il 30% del campione risulta appartenere alla categoria “New to Credit”, ossia soggetti privi di una storia creditizia, a dimostrazione di come questa tecnologia possa aumentare l’inclusione finanziaria.
Infine, tra le tipologie di spesa più frequenti figura la categoria “Food and Daily Spending”. La categoria “Hobby e tempo libero” è più comune tra i giovani e quella “Prestiti” è tendenzialmente più presente sui conti di soggetti più anziani.