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L'oro brilla: perché il prezzo è alle stelle e cosa aspettarsi

L’oro brilla: perché il prezzo è alle stelle e cosa aspettarsi

Il prezzo dell’oro ha raggiunto livelli record negli ultimi mesi, suscitando l’interesse di investitori e analisti. Ma quali sono le ragioni di questo rialzo e cosa possiamo aspettarci per il futuro?

Perché l’oro è così ricercato?

L’oro, da sempre considerato un bene rifugio, ha intrinseche caratteristiche che lo rendono un asset unico e desiderabile.

A differenza delle valute fiat (quelle che conosciamo tutti, come euro e/o dollaro) che possono essere stampate a discrezione, l’oro è un elemento naturale con un’offerta limitata. Questa scarsità intrinseca contribuisce al suo valore percepito. Questo metallo può anche essere diviso in unità più piccole (monete, lingotti) e facilmente trasportato, rendendolo una forma di ricchezza altamente mobile.

L’oro è un metallo estremamente resistente alla corrosione e all’ossidazione, mantenendo il suo valore nel tempo. La lucentezza e il colore caratteristici, inoltre, lo rendono un materiale molto apprezzato per la creazione di gioielli e oggetti di valore. E non scordiamoci che è stato utilizzato come moneta e riserva di valore fin dall’antichità, radicando nella cultura umana un profondo senso di valore e prestigio associato a questo metallo.

Ma quali sono i fattori economici e geopolitici che spingono gli investitori verso quest’asset?

  • Inflazione: l’inflazione erode il potere d’acquisto della moneta. L’oro, al contrario, tende a mantenere il suo valore reale nel tempo, agendo come una protezione contro la perdita di valore della moneta.
  • Instabilità dei mercati finanziari: durante le crisi finanziarie, gli investitori tendono a vendere asset rischiosi come azioni e obbligazioni per acquistare beni rifugio come il metallo giallo, percepito come un investimento più sicuro.
  • Debolezza del dollaro: il prezzo di questo metallo prezioso è spesso inversamente correlato al valore del dollaro statunitense. Quando il dollaro si indebolisce, la sua domanda tende ad aumentare, poiché gli investitori cercano alternative alla valuta americana.
  • Tensioni geopolitiche: conflitti, sanzioni e incertezze politiche generano un clima di sfiducia nei confronti delle valute e degli altri asset finanziari, spingendo gli investitori a cercare rifugio nell’oro.
  • Diversificazione del portafoglio: il metallo prezioso per eccellenza può aiutare a ridurre il rischio di un portafoglio, agendo come un diversificatore rispetto ad altre asset class.

In sintesi, l’oro è considerato un bene rifugio per la sua capacità di preservare il valore nel tempo, di diversificare il portafoglio e di offrire una protezione contro l’inflazione e le turbolenze dei mercati finanziari.

Le previsioni degli esperti: un futuro incerto per il metallo giallo?

Le previsioni sul futuro del prezzo dell’oro sono sempre oggetto di dibattito tra gli analisti. L’incertezza che caratterizza i mercati finanziari e geopolitici rende particolarmente difficile formulare pronostici precisi e a lungo termine. Ma quali sono i principali fattori che gli esperti prendono in considerazione per formulare le loro previsioni?

Innanzitutto, le decisioni delle banche centrali, in particolare la Federal Reserve statunitense, hanno un impatto significativo sull’andamento dei prezzi di quest’asset in particolare. Un allentamento monetario, con tassi d’interesse bassi o negativi, tende a favorire l’aumento della sua domanda. Al contrario, un rialzo dei tassi può rendere l’oro meno attraente rispetto ad altre asset class. Anche l’inflazione (già citata) è un fattore chiave, in quanto erode il potere d’acquisto della moneta. Se l’inflazione dovesse accelerare in modo significativo, l’oro potrebbe diventare un bene rifugio ancora più attraente.

Le prospettive di crescita economica ne influenzano la domanda. In periodi di rallentamento economico, gli investitori tendono a cercare rifugio nell’oro, mentre in periodi di forte crescita economica la domanda potrebbe diminuire (come di solito fa).

Anche conflitti, tensioni internazionali e incertezze politiche (di cui sono piene le cronache di queste settimane e mesi) possono aumentare la domanda di oro, in quanto gli investitori cercano asset sicuri per proteggere il loro patrimonio.

Spoiler: il motivo principale per cui l’oro sta aumentando è (chiaramente) questo. Ma anche l’equilibrio tra offerta e domanda gioca un ruolo fondamentale nella determinazione del prezzo. Un aumento della produzione mineraria o una riduzione della domanda potrebbero esercitare una pressione al ribasso sui prezzi.

Quali sono le principali scuole di pensiero sulle previsioni a lungo termine del metallo giallo?

Partiamo da un presupposto, che deve essere ben chiaro: chiunque vi dica che è certo della direzione in cui andrà il prezzo dell’oro vi sta prendendo in giro, per non dire che è un truffatore. Questo perché nessuno può prevedere con certezza il futuro, naturalmente, e chi asserisce il contrario è, appunto, un truffatore.

Detto questo, come per ogni asset, ci sono ottimisti, pessimisti e neutralisti sul suo prezzo (futuro). Gli analisti più ottimisti prevedono un ulteriore rialzo dei prezzi, sostenendo che i fattori che hanno spinto l’oro verso l’alto sono destinati a persistere nel lungo periodo. Gli analisti più pessimisti, invece, ritengono che il mercato sia sopravvalutato e che i prezzi possano subire una correzione nel prossimo futuro. La maggior parte degli analisti adotta (chiaramente…) una posizione più cauta, prevedendo un andamento dei prezzi relativamente stabile nel breve termine, ma con la possibilità di significative oscillazioni in risposta a eventi imprevisti.

Le previsioni sul futuro del prezzo dell’oro sono altamente incerte e dipendono da una molteplicità di fattori che possono cambiare rapidamente. È fondamentale tenere presente che il passato non è sempre una guida affidabile per il futuro e che i mercati finanziari sono soggetti a continue evoluzioni.

Oro vs. altre asset class

Il confronto tra l’oro e altre asset class come azioni e obbligazioni è fondamentale per comprendere il ruolo del primo all’interno di un portafoglio diversificato. Ognuna di queste asset class presenta caratteristiche distintive in termini di rendimento, rischio e correlazione con altri asset.

Oro vs. azioni

Nel lungo periodo, le azioni storicamente hanno offerto rendimenti più elevati rispetto al metallo più prezioso. Tuttavia, le azioni sono soggette a una maggiore volatilità e possono registrare perdite significative in periodi di crisi. Le azioni sono poi considerate un investimento a rischio più elevato rispetto all’oro.

L’oro e le azioni presentano dunque una correlazione generalmente bassa o negativa. Ciò significa che quando il mercato azionario è in calo, l’oro tende a salire, e viceversa. Questa caratteristica lo rende un ottimo strumento di diversificazione per ridurre il rischio complessivo di un portafoglio.

Oro vs. obbligazioni

Le obbligazioni offrono un reddito fisso sotto forma di cedole e sono generalmente considerate un investimento a più basso rischio rispetto alle azioni. Tuttavia, il rendimento delle obbligazioni può essere inferiore a quello dell’oro in periodi di inflazione elevata.

Le obbligazioni sono generalmente considerate un investimento a rischio medio-basso, soprattutto certune statali. Il rischio principale associato alle obbligazioni è il rischio di credito, ovvero il rischio che l’emittente non sia in grado di rimborsare il capitale alla scadenza.

La correlazione tra metallo giallo e obbligazioni può variare nel tempo. In generale, l’oro e le obbligazioni a lungo termine tendono a muoversi in direzioni opposte. Tuttavia, in periodi di forte incertezza economica, entrambe le asset class possono beneficiare di un afflusso di capitali.

Perché includere l’oro in un portafoglio?

  • Diversificazione: può aiutare a ridurre il rischio complessivo di un portafoglio, grazie alla sua bassa correlazione con altre asset class.
  • Protezione dall’inflazione: è considerato una protezione efficace contro l’inflazione, in quanto il suo valore tende a mantenere il potere d’acquisto nel tempo.
  • Bene rifugio: è un bene rifugio tradizionale, in grado di offrire stabilità in periodi di turbolenza dei mercati.

L’oro può essere un componente prezioso di un portafoglio diversificato, ma la decisione di investire in oro dipende dalle specifiche esigenze e tolleranza al rischio di ciascun investitore. È fondamentale considerare attentamente i propri obiettivi finanziari a lungo termine (possibilmente con l’aiuto di un professionista come un consulente di investimento) prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

Quanto oro c’è nel mondo?

L’oro ha mantenuto il suo valore nel corso della storia, in parte grazie al fatto che è indistruttibile, come abbiamo detto.

Ciò significa che praticamente tutto l’oro estratto nel mondo è ancora in circolazione, in una forma o nell’altra. Una parte di esso potrebbe essere stata trasformata in gioielli, mentre un’altra potrebbe essere conservata nei caveau come lingotti. Ma quanto oro abbiamo estratto e quanto ne è rimasto sotto terra?

Dov’è tutto l’oro?

Il World Gold Council stima che i minatori abbiano estratto storicamente un totale di 201.296 tonnellate, lasciando (per ora) altre 53.000 tonnellate nelle riserve sotterranee identificate.

Se tutto l’oro in superficie fosse visualizzabile come un cubo, il risultante misurerebbe solo 22 metri per lato, a testimonianza della rarità del metallo. Ma dove si trova esattamente tutto questo oro estratto?

Quasi la metà di tutto l’oro mai estratto è conservato sotto forma di gioielli. L’India e la Cina sono stati i mercati più grandi per il consumo di gioielli d’oro negli anni recenti, con oltre il 50% della domanda globale di gioielli nell’ultimo quadriennio.

Abbiamo detto che gli investitori di tutto il mondo acquistano l’oro per la sua capacità di fornire valore e, quando le pressioni inflazionistiche sono elevate, questo metallo spesso funge da fuga verso la sicurezza. Di conseguenza, l’investimento è uno dei principali utilizzi finali dell’oro. Oltre 44.000 tonnellate sono detenute sotto forma di lingotti, monete o lingotti per i fondi negoziati in borsa (ETF).

Oltre agli investitori, anche le banche centrali sono tra i maggiori detentori di oro. A differenza delle riserve valutarie, delle azioni e dei titoli di debito, come abbiamo visto il valore dell’oro dipende in larga misura dalla domanda e dall’offerta. Pertanto, le banche centrali lo utilizzano spesso per diversificare le proprie attività e per coprirsi dal deprezzamento della valuta fiat. Le riserve auree delle banche centrali rappresentano quasi un quinto di tutto l’oro in superficie; le riserve ufficiali superano le 36.000 tonnellate.

Sebbene l’oro sia molto ambito come metallo prezioso, ha anche diversi usi industriali, con applicazioni nell’elettronica, nell’odontoiatria e nello spazio. Si stima infatti che un tipico iPhone contenga circa 0,034 grammi di questo metallo, oltre ad altri metalli preziosi. Questi usi industriali rappresentano 29.448 tonnellate, ovvero circa il 15% di tutto l’oro mai estratto.

Riserve sotterranee

Prima di essere trasformato in gioielli e lingotti, l’oro attraversa diverse fasi della catena di approvvigionamento, a partire dall’esplorazione mineraria e dall’estrazione di riserve sotterranee. Nel 2020, il mondo aveva 53.000 tonnellate d’oro in riserve identificate. Le maggiori sono in Australia, Russia, Stati Uniti, Perù e Sudafrica.

Data la disponibilità di riserve, non sorprende che questi Paesi siano tra i maggiori produttori d’oro al mondo, con solo la Cina che ne ha prodotto di più negli ultimi 4 anni, ma che è ancora indietro rispetto alle nazioni sopra citate. Le riserve non solo contribuiscono a determinare la produzione attuale, ma possono anche fornire un’idea di dove potrebbe avvenire l’estrazione dell’oro in futuro, ovviamente.

Negli ultimi anni, i minatori hanno prodotto poco più di 3.000 tonnellate d’oro e, a questo ritmo, le riserve sotterranee dureranno meno di 18 anni senza nuove scoperte. Dopo la questione geopolitica, questo è il principale driver dietro la salita del prezzo dell’oro.

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