Le Banche popolari che partecipano all’iniziativa, esprimeranno un’intermediazione sui territori per un totale dell’attivo pari a circa 270 miliardi di euro e 264 miliardi di provvista attraverso una rete di circa 5.200 sportelli. Oltre a costituire un veicolo per la gestione dei crediti deteriorati, la “Luigi Luzzati s.p.a” nasce come uno strumento operativo volto a sfruttare le opportunità offerte dalla nuova normativa europea Mifid 2.
Entrata in vigore ad inizio anno, Mifid 2 è la nuova direttiva in ambito bancario nata con lo scopo di cambiare il rapporto tra i risparmiatori e gli investitori con le banche e i consulenti finanziari. Le nuove regole della Mifid 2 dovranno fornire una maggiore tutela ai risparmiatori (in particolare quelli piccoli e medi) puntando sulla trasparenza dell’informazione, sulle specifiche competenze dei consulenti, sulla produzione di strumenti finanziari adatti alla clientela e sulla dettagliata regolamentazione degli incentivi degli intermediari. In sintesi, la nuova direttiva europea farà in modo che ad ogni cliente l’intermediario proponga dei prodotti pensati e adattati appositamente per quel tipo di clientela o comunque compatibili con il suo profilo personale.
Il costo per l’attuazione di Mifid 2 è stimato a 2,5 miliardi di euro, che potrebbero facilmente salire nei prossimi mesi. Tuttavia, ai costi elevati dovrebbero corrispondere maggiori ricavi per il mercato del risparmio gestito. I nuovi prodotti infatti puntano dritti alla gestione di un patrimonio rilevante (secondo la Banca d’Italia era del 32% nel 2016) che giace inutilizzato nei conti correnti e nei depositi bancari. Se tutto dovesse filare per il verso giusto, per le banche significherebbero entrate pari a 3,5 miliardi di euro nei prossimi cinque anni.
A cura delle redazione
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