Il testo della manovra 2025, varato dal governo Meloni, passa alla Camera dei deputati. Al suo interno ci sono il Decreto Economico-Fiscale, che introduce provvedimenti urgenti anche a sostegno degli enti locali, e il d.d.l. Bilancio 2025, il quale avanza interventi per un impatto lordo di circa 30 miliardi di euro nel 2025. Qualora non venisse approvato definitivamente entro il 23 dicembre, si avvierà una corsa contro il tempo per terminare l’iter entro Capodanno.
Manovra 2025: il decreto economico-fiscale
Tra le misure proposte nel primo decreto-legge si evidenziano innanzitutto i rifinanziamenti destinati all’infrastruttura ferroviaria, al contratto di programma RFI, al servizio civile universale e all’indennità Ape sociale. Inoltre, si mira allo stanziamento di ulteriori fondi da dedicare ai grandi eventi e al lavoro straordinario delle Forze di polizia.
In merito al PNRR, il decreto propone ulteriori misure per ridurre i tempi di pagamento e vincola le pubbliche amministrazioni ad un piano annuale dei flussi di cassa. Infine, riconosce 74,4 milioni di euro alla Regione Sicilia e 5,5 milioni alla Provincia autonoma di Trento.
Il disegno di legge di bilancio 2025
La legge di Bilancio presentata alla Camera si concentra su due punti chiave: la trasformazione strutturale del taglio al cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti e dell’Irpef a tre aliquote.
Dal prossimo anno, le tre aliquote Irpef diventeranno strutturali: il 23% per i redditi fino a 28mila euro, il 35% per quelli tra 28mila e 50mila euro, e il 43% per i redditi superiori ai 50mila euro. Sul fronte delle detrazioni, per i redditi tra 75mila e 100mila euro si potrà detrarre fino a 14mila euro, mentre per quelli sopra i 100mila euro il massimo sarà di 8mila euro.
Tuttavia, l’importo effettivo dipenderà dal numero di figli a carico: chi ha più di due figli (o almeno uno con disabilità) potrà beneficiare dell’intero importo, mentre chi non ha figli potrà detrarre solo la metà. Le spese sanitarie, mutui e bonus edilizi (se sostenuti entro il 2024) saranno esclusi da questi conteggi.
Natalità: bonus nascite e altri provvedimenti
La vera novità della manovra 2025 riguarda l’introduzione della “Carta per i nuovi nati”, che assegna 1.000 euro una tantum ai genitori dei nuovi nati con un Isee fino a 40 mila euro. La manovra prevede anche il potenziamento dei congedi parentali e del supporto alla frequenza degli asili nido.
Inoltre, essa rifinanzia la “Carta dedicata a te”, che offre 500 euro una tantum alle famiglie con più di 3 membri e un Isee inferiore a 15 mila euro per l’acquisto dei beni alimentari di prima necessità. Nel complesso, la dimensione del nucleo familiare influirà sul calcolo delle detrazioni: più saranno i familiari a carico, più spazi verranno concessi per le detrazioni fiscali.
Pensioni
In tema di pensioni si attestano tre importanti conferme:
- Quota 103, che permette il pensionamento a 62 anni con 41 anni di contributi;
- Ape sociale, un anticipo pensionistico disponibile per chi soddisfa determinati requisiti;
- Opzione donna, che concede alle lavoratrici di andare in pensione con requisiti anagrafici più vantaggiosi.
La principale novità introdotta riguarda il pensionamento anticipato agevolato tramite TFR per i lavoratori con regime contributivo. Questi potranno utilizzare una parte dei contributi versati nei fondi pensione integrativi per raggiungere il minimo dell’assegno sociale.
È inoltre previsto un rafforzamento del bonus Maroni, che incentiva la permanenza a lavoro di lavoratori in età pensionabile. Si tratta di un piano per rafforzare la previdenza integrativa e un piccolo ritocco delle pensioni minime. Non sono previsti nuovi tagli alle rivalutazioni degli assegni.
Agevolazioni e lavoro
La Legge di Bilancio 2025 mira a riorganizzare le agevolazioni e le esenzioni fiscali, impostando un tetto mobile basato su reddito e dimensione del nucleo familiare. Conferma poi la deduzione del 120% per chi assume, purché si registri un aumento annuale del numero di occupati, e il sistema di tassazione della “cedolare secca”. Promuove inoltre l’assunzione di donne e giovani nella zona economica speciale a partire dal 2026/2027 e predispone benefici aggiuntivi per i neoassunti che si trasferiscono a oltre 100 chilometri di distanza.
Bonus ristrutturazioni
Dal 1° gennaio 2025, il governo intende ridurre il bonus ristrutturazioni per le seconde case dal 50% al 36%, mentre per le prime case rimarrà invariato. Questa misura consentirà allo Stato di ridurre le spese previste da 1 miliardo a 600 milioni di euro.