Nel panorama economico globale, il mercato degli NPL e l’industria del servicing rappresentano due elementi cruciali per la stabilità finanziaria e la gestione dei rischi nel settore bancario. Cosa aspettarsi dal 2024?
Quali sono le sfide che il settore degli NPL ha attraversato nel 2024 e quali le prospettive future? Per rispondere riprendiamo di seguito i punti principali dell’analisi riportata nel Market Watch NPL di Banca Ifis, pubblicato a febbraio.
Panoramica del 2023: sfide e opportunità per NPL e servicing
Sfide
- Impatto della pandemia: nonostante i progressi nella gestione della pandemia COVID-19, il settore bancario ha continuato a sperimentare pressioni significative sul fronte degli NPL. Le restrizioni economiche hanno influito sul reddito dei debitori, aumentando il rischio di insolvenza.
- Regolamentazione: le autorità di regolamentazione hanno continuato a concentrarsi sulla stabilità finanziaria e sulla gestione dei rischi. Hanno introdotto nuove normative e requisiti di capitale che hanno influenzato le strategie delle istituzioni finanziarie.
- Competizione: l’ambiente competitivo nel settore del servicing si è intensificato, con l’emergere di nuovi player e la consolidazione delle aziende esistenti. Ciò ha creato pressioni sui margini e spingendo le società ad adottare strategie innovative.
Opportunità
- Tecnologia e innovazione: l’adozione di tecnologie come l’intelligenza artificiale e l’automazione ha migliorato l’efficienza operativa e la precisione nella valutazione del rischio. Ciò ha consentito alle aziende di gestire in modo più efficace il portafoglio degli NPL.
- Internazionalizzazione: l’espansione delle attività in nuovi mercati ha offerto opportunità di crescita per le società di servicing. Ciò ha permesso loro di diversificare il rischio e accedere a nuove fonti di redditività.
- Partnership strategiche: le collaborazioni tra istituzioni finanziarie, società di servicing e fornitori di tecnologia hanno favorito lo sviluppo di soluzioni innovative e la condivisione delle migliori pratiche. Questo fatto ha promosso una maggiore efficienza e resilienza nel settore.
Prospettive per il 2024
1. Evoluzione del contesto economico
Il contesto economico globale continuerà a influenzare il mercato degli NPL e l’industria del servicing nel 2024. L’ulteriore ripresa economica post-pandemica potrebbe ridurre gradualmente il tasso di insolvenza. L’incertezza persistente potrebbe mantenere elevati i livelli di rischio.
2. Innovazione tecnologica
L’innovazione tecnologica continuerà a rivestire un ruolo chiave nel settore del servicing, con un focus crescente sull’intelligenza artificiale, l’analisi dei dati e la blockchain. Le società saranno incentivate a investire in soluzioni digitali per ottimizzare le operazioni e migliorare la gestione del rischio.
3. Regolamentazione
Le autorità di regolamentazione potrebbero introdurre nuove normative e linee guida nel 2024, in risposta all’evoluzione del contesto economico e tecnologico. Le società di servicing dovranno rimanere agili e adattabili per conformarsi ai nuovi requisiti e mitigare i rischi associati alla non conformità.
4. Consolidamento del settore
Il settore del servicing dovrebbe assistere a un ulteriore consolidamento nel 2024. Fusioni e acquisizioni miglioreranno la scala operativa e la diversificazione geografica. Le società che saranno in grado di adattarsi alle mutevoli condizioni del mercato potrebbero emergere come leader nel settore.
5. Sostenibilità
L’attenzione sulla sostenibilità finanziaria potrebbe aumentare nel 2024, con un crescente interesse per gli investimenti responsabili e le pratiche aziendali etiche. Le società di servicing potrebbero essere chiamate a integrare considerazioni ambientali, sociali e di governance nella loro strategia aziendale per rispondere alle aspettative degli investitori e della società.
I messaggi chiave dei mercati NPL e settore del servicing
Rischiosità del credito
Rispetto alle previsioni di settembre 2023, si prevede che il tasso di deterioramento dei prestiti bancari in Italia diminuirà nel corso del 2023, principalmente grazie al mantenimento della qualità del credito. Anche nell’Unione Europea, non sono evidenti tensioni riguardanti i prestiti deteriorati, con le banche significative che mantengono un tasso di crediti deteriorati stabile intorno all’1,8%.
Ci si aspetta che il tasso di deterioramento del credito per il periodo 2023-2025 rimanga a un livello storicamente basso, se confrontato con i livelli osservati durante le crisi dei mutui sub-prime e dei debiti sovrani. Le proiezioni per il 2024 e il 2025 sono leggermente superiori rispetto alla stima di settembre 2023 (riportate nel precedente Market Watch NPL). Ciò principalmente a causa di una crescita attesa della produzione nazionale inferiore rispetto alle previsioni di settembre 2023 (nel 2024 +0,6% rispetto al +0,93% del consensus di settembre 2023).
Mercato delle transazioni su portafogli NPL e UTP
Il valore lordo dei portafogli di crediti deteriorati (NPE) transati nel corso del 2023 è stato di 30 miliardi di euro. Di questi, 23 miliardi di euro rappresentano il volume relativo ai non-performing loans (NPL). È da notare che il mercato secondario ha giocato un ruolo significativo, con una quota del 68%.
Le previsioni per il periodo 2024-2025 indicano che la quota del mercato secondario supererà il 50%, mentre nel contempo si prevede che il mercato primario continuerà a essere supportato dall’obiettivo di mantenere intorno al 3% il rapporto tra i crediti deteriorati e il totale degli attivi delle banche. Questo viene confermato dall’analisi dei piani aziendali dei principali gruppi bancari italiani, che mostrano obiettivi compresi tra lo 0% e il 4,4% per il rapporto NPE.
Deteriorato Italia
Si calcola che il volume di crediti deteriorati (NPE) in Italia sia sceso da 361 miliardi di euro nel 2015 a 303 miliardi di euro nel 2023, principalmente grazie all’efficace gestione specializzata dei servicer e all’adozione di politiche di credito più efficaci da parte delle banche.
Per il biennio 2024-2025, ci si aspetta una sostanziale stabilità nel volume di NPE, poiché l’aumento dei nuovi crediti deteriorati bilancia il miglioramento della capacità di recupero.
Servicing
Dall’esame di 34 portafogli valutati da DBRS, per i quali è disponibile un confronto temporale, emerge che verso metà del 2023 la performance rispetto agli obiettivi è rimasta stabile rispetto ai dodici mesi precedenti, registrando un valore del 102,7% rispetto al 102,4% precedente. Questo risultato è attribuibile principalmente al comportamento dei portafogli di crediti cartolarizzati più recentemente, i quali sembrano non aver subito impatti negativi derivanti da variazioni nei tassi di interesse e nell’inflazione.
Durante il biennio 2022 e 2023, il settore del credito deteriorato ha assistito a 23 operazioni straordinarie, che si sono tradotte in 16 acquisizioni e 7 nuove collaborazioni tra joint venture e avvio di nuove aziende specializzate nella gestione dei crediti deteriorati.