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Mezzogiorno in testa per crescita del PIL: la sfida del merito

Crescita del PIL: nel 2023 il Sud fa meglio di Nord e Centro

Secondo il Rapporto SVIMEZ, nel 2023 il Sud ha registrato una crescita del PIL dell’1,3%, superando la media nazionale dello 0,9%. Anche nel periodo 2019-2023, il Mezzogiorno ha mostrato una crescita superiore rispetto al resto del paese. Tuttavia, il divario tra le aree geografiche rimane ancora significativo.

Nel 2023 il Pil del Mezzogiorno è cresciuto dell’1,3%, superando la media nazionale dello 0,9%. Il rapporto SVIMEZ evidenzia anche una forte dinamica occupazionale, con un aumento del 2,6% degli occupati nel Sud, rispetto all’1,8% nazionale. Il PNRR ha giocato un ruolo significativo in questa crescita, con investimenti pubblici aumentati del 16,8% al Sud contro il 7,2% del Centro-Nord. Gli investimenti in opere pubbliche nel Mezzogiorno sono saliti da 8,7 a 13 miliardi tra il 2022 e il 2023. Questo incremento è stato influenzato dall’avanzamento degli investimenti del PNRR e dall’accelerazione della spesa dei fondi europei di coesione del ciclo 2014-2020.

I lavori pubblici come volano del PIL

Nel Mezzogiorno, gli investimenti in opere pubbliche hanno avuto un impatto economico più significativo, specialmente nel settore delle costruzioni, contribuendo in modo più intenso alla crescita del PIL del 2023. Secondo SVIMEZ, questi investimenti, inclusi nel PNRR e altri programmi, hanno rappresentato circa il 40% della crescita complessiva del PIL meridionale, aggiungendo circa mezzo punto percentuale. Al contrario, la spesa pubblica per incentivare le imprese è aumentata del 16% nel Sud, mentre nel Centro-Nord è cresciuta del 26,4%, evidenziando una minore capacità delle imprese meridionali di assorbire misure di incentivazione per l’ammodernamento tecnologico e digitale finanziate dal PNRR, a causa della loro minore dimensione.

Anche il terziario ha contribuito

Nel Mezzogiorno, il settore terziario ha registrato un incremento del valore aggiunto del 1,8% nel 2023, contribuendo significativamente alla crescita economica. Questo risultato è stato influenzato da due principali fattori.

In primo luogo, viene evidenziato un aumento più marcato delle attività legate all’espansione economica, come i trasporti e le comunicazioni. In secondo luogo, nonostante una crescita turistica complessiva leggermente inferiore rispetto al Centro-Nord (+8,5% nel Sud e +9,7% nel Centro-Nord), nel Mezzogiorno si è registrato un aumento più accentuato degli arrivi dall’estero, i quali portano con sé livelli di spesa turistica significativamente più elevati.

Crescita del PIL al Sud: non un fatto isolato

Nel 2023, il PIL del Sud è cresciuto dell’1,3%, superando la media nazionale dell’0,9%. Questo dato rappresenta una significativa accelerazione economica per il Mezzogiorno, secondo Luca Bianchi, direttore generale di SVIMEZ. Bianchi evidenzia che questa crescita più robusta è supportata da politiche espansive mirate che hanno favorito una ripresa più ampia nel Sud dopo la fase post COVID. Ha evidenziato anche la resilienza dell’industria meridionale nell’export rispetto al Centro-Nord, influenzato più severamente dalla crisi tedesca e manifatturiera europea. Inoltre, ha enfatizzato l’importante contributo degli investimenti pubblici, con un aumento delle spese per le opere pubbliche di quasi il 50%, grazie all’inizio della spesa del PNRR e agli investimenti dei fondi coesione. Questa strategia di concentrare gli investimenti nel Sud ha dimostrato di poter accelerare il percorso di crescita economica nella regione.

Di chi è il merito di questo aumento del PIL al Sud?

Il report della Svimez ha scatenato una competizione per rivendicare il merito dei risultati economici del Sud, pur evidenziando che non si è ancora colmato il divario storico con il Centro-Nord. Il ministro Raffaele Fitto ha sottolineato che nel 2023 il Mezzogiorno ha registrato una crescita del PIL dell’1,3% e un aumento dell’occupazione del 2,6%, superando la media nazionale. Fitto ha attribuito questi risultati alla strategia governativa focalizzata su interventi strategici e investimenti pubblici, evidenziati da un aumento del 50% negli investimenti delle opere pubbliche nel Sud. Inoltre, ha indicato che il dinamismo economico nel Mezzogiorno non è limitato al solo 2023, ma si è esteso anche nel periodo 2019-2023, con una crescita cumulata del 3,7%, superiore alle altre macro-regioni italiane.

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