Sembra fantascienza ed invece è realtà: oggi è possibile pagare al ristorante o in un negozio semplicemente avvicinando la mano al lettore POS. Tutto ciò avviene tramite un microchip impiantato sottopelle che funziona con la tecnologia NFC, quella delle carte di credito. Il sistema è sicuro, ma desta alcune preoccupazioni sul lato della privacy
Microchip sottopelle: ecco come avvengono i pagamenti
Fino a qualche tempo fa poteva sembrare fantascienza ed invece, oggi, è realtà, soprattutto nel Regno Unito e in Svizzera.
Anche se a beneficiarne sono ancora una ristretta cerchia di appassionati di tecnologia, i pagamenti tramite microchip sottopelle esistono ormai da un po’ di tempo. Grazie a questa tecnologia è possibile pagare semplicemente avvicinando il palmo della mano al POS.
Il chip in questione viene impiantato sottopelle, ha le dimensioni di un chicco di riso e non pesa neanche un grammo. Il sistema sfrutta la tecnologia NFC che si attiva soltanto quando l’utente si trova in prossimità del lettore. Come per i pagamenti con lo smartphone, per attivare il chip sottocutaneo bisogna utilizzare un’app di e-wallet.
Questa tecnologia è nota fin dal 1998, ma solo nell’ultimo decennio è stata resa disponibile sul mercato.
L’azienda che per prima ha commercializzato questo dispositivo è l’anglo-polacca Walletmor. Il microchip è in vendita a 199 euro, a cui vi si aggiunge il costo dell’intervento che, da come ne parla chi l’ha già fatto, “è doloroso quanto un pizzicotto”.
Le perplessità su privacy e sicurezza
Com’era normale che fosse, questa nuova tecnologia ha fomentato pareri discordanti rispetto a chi è favorevole o meno a farsi trapiantare il microchip sotto il palmo della mano o le dita.
Chi ha già sperimentato questo tipo di pagamento appare entusiasta e afferma di non poterne più fare a meno. Walletmor ha assicurato che l’intervento di trapianto è sicuro, mentre il rischio che il microchip si rompa o che causi infezioni è quasi nullo. Esso è realizzato con materiale biocompatibile ed ipoallergenico e in generale non comporta pericoli per la salute dell’uomo.
Inoltre, è possibile rimuovere il microchip in qualsiasi momento lo si desideri.
Secondo un sondaggio della Bbc, condotto su 4.000 cittadini europei, il 51% degli intervistati prenderebbe in considerazione l’idea di installare un chip sottopelle. I contrari, invece, temono nella maggior parte dei casi ripercussioni sulla privacy delle persone.
Oltre ai pagamenti, i microchip possono essere utilizzati anche per altre funzioni quotidiane. C’è chi come Patrick Paumen si è completamente “innamorato” di questa tecnologia ed oggi vanta 32 chip sottocutanei, che utilizza per i pagamenti, ma anche per aprire la porta di casa, della macchina e del garage.