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Educazione finanziaria: il 76% dei consulenti ritiene che i risparmiatori debbano migliorare comprensione di strumenti e strategie

Educazione finanziaria: il 76% dei consulenti ritiene che i risparmiatori debbano migliorare le loro conoscenze

Negli investimenti. l’educazione finanziaria è un elemento imprescindibile per una gestione ottimale del patrimonio. Tuttavia, i livelli di alfabetizzazione finanziaria della popolazione risultano ancora insufficienti, rendendo necessario un approccio più sistematico e di lungo termine.

L’importanza della pianificazione

Secondo il sondaggio Real Trend di Anasf, condotto su un gruppo selezionato di consulenti di investimento, la pianificazione finanziaria rappresenta l’aspetto principale su cui intervenire per migliorare la cultura e l’educazione finanziaria dei clienti. Il 76% dei consulenti intervistati ritiene che l’educazione dei risparmiatori debba partire da una solida comprensione degli strumenti e delle strategie di gestione patrimoniale, affinando la capacità di definire obiettivi realistici e coerenti con le proprie esigenze. Il rimanente 24% è quasi equamente diviso tra una maggior importanza da dare a “strumenti a disposizione per raggiungere i propri obiettivi” e “previdenza complementare in generale”.

Il ruolo cruciale della formazione

L’85% dei consulenti finanziari considera decisamente i corsi di educazione finanziaria lo strumento più efficace per accrescere le competenze dei risparmiatori, a prescindere dall’età. Tuttavia, le iniziative globali come la Global Money Week vengono percepite come insufficienti a garantire un reale progresso. La maggioranza (69%) dei professionisti del settore sottolinea la necessità di programmi più strutturati, in grado di incidere nel tempo sulla consapevolezza finanziaria della popolazione.

Le strategie consigliate dagli esperti

Nel contesto di mercato attuale, caratterizzato da volatilità e incertezze, il 78% dei consulenti ha suggerito ai propri clienti di orientarsi verso il risparmio gestito, con particolare riferimento a fondi di investimento e gestioni patrimoniali. Solo il 15% ha preferito suggerire il risparmio amministrato, mentre l’allocazione in strumenti assicurativo-previdenziali è risultata minoritaria (solo 7%).

Gli strumenti più raccomandati per il risparmio gestito

Le soluzioni più suggerite dai consulenti finanziari riguardano principalmente i fondi comuni di investimento. I fondi obbligazionari risultano la scelta più diffusa (60%), seguiti dai fondi azionari (47%) e dai bilanciati (25%). Questa distribuzione riflette un orientamento prudente, con un bilanciamento tra crescita del capitale e contenimento del rischio.

Il comparto assicurativo-previdenziale

Nell’ambito delle soluzioni assicurativo-previdenziali, le polizze unit-linked emergono tra i prodotti più consigliati (31%), seguite dalle polizze multi-ramo e da altre polizze specialistiche. Tuttavia, a riscuotere maggiore consenso sono i Fondi Pensione Integrativi, con un 56% di preferenze per i Fondi di Previdenza Complementare e un buon 22% per i Piani Individuali Pensionistici.

Influenza delle fonti informative: educazione finanziaria da migliorare

Oltre al consulente finanziario, i risparmiatori si affidano principalmente a operatori bancari e postali (71%), nonché a familiari e conoscenti (16%). Tuttavia, questi ultimi non sempre dispongono delle competenze necessarie per fornire indicazioni corrette, evidenziando la necessità di rafforzare i percorsi formativi e di sensibilizzazione.

L’educazione finanziaria e le fonti di apprendimento

Oltre ai consulenti, gli investitori si affidano alle banche e alla Posta (40%) e ai media tradizionali come la stampa (24%), ma la percentuale di chi utilizza Internet per approfondire tematiche finanziarie è in forte aumento (40%). Questo evidenzia la crescente digitalizzazione del settore, con un accesso più diffuso alle informazioni finanziarie.

I risultati del sondaggio confermano che l’educazione finanziaria è un pilastro fondamentale per la gestione consapevole del risparmio. Tuttavia, per ottenere progressi significativi, è necessario adottare un approccio più strutturato e duraturo, in grado di rispondere alle esigenze dei risparmiatori e di ridurre il divario culturale in ambito finanziario.

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