Non è ufficiale ma nel mondo della finanza ci sono le avvisaglie di movimenti in casa Mps che pare stia avviando l’asta riguardante il portafoglio degli npl ossia i non performing loan. L’azione è collaterale alla trattativa che rimane in atto con Bce e Dg Comp, sebbene è la stessa Milano Finanza che ha intercettato movimenti da parte degli Advisor Mediobanca e Lazard che si accingono ad inviare agli investitori lettere di invito ossia l’avvio dell’iter di processo di dimissione.
In questi giorni infatti il dossier era oggetto di attenzione da parte dei grandi investitori internazionalI fra cui Primco, Cerberus, Fortress o Apollo, nomi a cui potrebbero aggiungersene altri specializzati in ambito distressed.
Ciò che appare evidente è che Mps si è mossa per deconsolidare i quasi 30 miliardi lordi di npl eseguendo una manovra già avviata e organizzata. Un’operazione in divenire in cui si subodorava la possibilità di aggiungere allo stock anche quelli che vengono considerati incagli, sebbene quest’ultima azione si è dissolta dal momento in cui la direttiva Brrd vieta la copertura di eventuali perdite con denaro pubblico, scelta non compatibile con le direttive europee.
Tuttavia il tempo rema contro e quindi si fa sempre più stringente la necessità di chiudere l’operazione che avrebbe potuto risolversi con la scelta di Cartolarizzazione che però avrebbe richiesto procedure troppo lunghe. Soffia sul collo il fallimento del piano Jp Morgan a far sì che l’autorità di vigilanza stia pigiando sull’acceleratore.
Tutta l’operazione risulta simile al progetto Fino di Unicredit e non rimane quindi altro che attendere gli sviluppi per apprendere se Mps si riserverà la possibilità di essere azionista del veicolo a cui verranno ceduti i portafogli.