Nei giorni scorsi, il Consiglio dell’Unione Europea ha raggiunto un accordo sulle nuove regole per facilitare le banche nel recupero dei crediti deteriorati
Nonostante lo stock di Npl in seno alle banche europee abbia toccato i minimi da quando è iniziata la crisi finanziaria, per l’Unione Europea il problema dei crediti deteriorati va risolto in fretta. Soprattutto, se in alcuni Paesi dell’Ue, come Italia, Grecia, Cipro e Portogallo, la tensione sul tema rimane alta. Infatti, la difficoltà per le banche di recuperare i crediti dei clienti inadempienti si ripercuote sulla stabilità della banca stessa e sulla possibilità di erogare ulteriori prestiti alle imprese e di fatto rilanciare l’economia.
Così, nei giorni scorsi, gli Stati membri dell’Ue hanno approvato una serie di regole per facilitare le banche nel recupero dei crediti in sofferenza. La direttiva, che dev’essere ancora approvata dal Parlamento europeo, introduce un meccanismo per favorire le procedure extragiudiziali in materia di pignoramenti, accelerando il recupero delle garanzie usate dai debitori inadempienti a fronte dei prestiti concordati.
Le nuove regole sono previste per i prestiti alle imprese e non per quelli alle famiglie. Inoltre, verrebbero applicate soltanto ai nuovi prestiti e concordate preventivamente tra banca e cliente al momento della concessione del credito. Nello specifico, la direttiva prevede: che il creditore debba concedere al debitore un tempo determinato per effettuare i pagamenti dovuti ed evitare la procedura di escussione; il diritto per il debitore di rivolgersi a un tribunale per opporsi alla procedura di escussione della garanzia; che il creditore possa tenere i proventi solo nella misura necessaria a coprire gli importi dovuti del prestito; e la possibilità per gli Stati membri dell’Ue di decidere, nel caso in cui i proventi ricavati dalla garanzia siano inferiori agli importi dovuti per il prestito, che lo stesso venga comunque considerato estinto.
“È importante fornire strumenti giuridici alle banche per recuperare rapidamente il valore dei crediti in sofferenza senza dover ricorrere al tribunale” ha sottolineato in una nota il ministro delle finanze finlandese Mika Lintila “garantendo al contempo un elevato livello di protezione per i debitori”. La direttiva integra le norme sulla ristrutturazione delle imprese e quelle sulla seconda opportunità, adottate dal Consiglio europeo il 6 giugno 2019.